Psichiatra uccisa: 'Non si puo' morire di lavoro'
Il cordoglio di Napolitano
Vito Calabrese, psicologo,marito della dottoressa
La disperazione di due colleghe della dottoressa Paola Labriola
L'uomo fermato per l'omicidio della dottoressa Paola Labriola
Puntano anche ad accertare eventuali omissioni nella sicurezza le indagini della Procura di Bari dopo l'omicidio della psichiatra Paola Labriola, uccisa ieri con 28 coltellate nel suo studio del centro di igiene mentale nel Centro di Salute Mentale del quartiere Libertà. L'inchiesta è coordinata dal sostituto procuratore Baldo Pisani e si sta concentrando sulla ricostruzione dell'esatta dinamica dei fatti e del movente che ha spinto il 44enne Vincenzo Poliseno ad ammazzare la dottoressa, ma anche sulla verifica delle misure di sicurezza sul posto di lavoro e su eventuali carenze. Una questione, quella della sicurezza, che da subito ha suscitato polemiche e che è stata anche oggetto di discussione nel Comitato per l'ordine pubblico e sicurezza convocato oggi in Prefettura.
''Sono arrabbiato perché non si può morire di lavoro'', ha detto al Tgr Puglia, Vito Calabrese il marito della psichiatra uccisa, ''Paola era una persona speciale ma aveva paura per la violenza che c'è in quel quartiere. Ora adottano misure di sicurezza ma non mi interessano perché mia moglie non c'è più''. Ci sono alcuni mazzi di fiori e messaggi di pazienti per la loro dottoressa uccisa, dinanzi alla sede del Centro di salute mentale del quartiere Libertà. IlCentro oggi è rimasto chiuso e i pazienti vengono dirottati su altre strutture. ''Per me eri una cara amica, non il mio medico - è scritto in un bigliettino lasciato dinanzi all'ingresso della struttura- ti ricorderò sempre''
'Non riesco a capire cosa è successo. So solo che la testa mi gira. Ho una grande confusione'': Vincenzo Poliseno ha incontrato per pochi minuti il suo difensore, l'avvocato Francesco Latesoriere, nella sala colloqui del carcere di Bari dove è detenuto da ieri sera per aver ucciso la psichiatra. Il 44enne è apparso ''confuso e stordito - ha riferito il legale - come se ancora non si sia reso conto''. Non ha detto e neppure chiesto nulla delle accuse nei suoi confronti. Accuse di cui dovrà rispondere domani mattina nell'udienza di convalida dell'arresto davanti al gip Giulia Romanazzi.
''Si è trattato di un tragedia quasi annunciata''. Il presidente degli assistenti sociali, Giuseppe De Robertis, sostiene che ''da tempo richiamiamo l'attenzione sul problema della violenza contro i professionisti dell'aiuto e proponiamo soluzioni. L'ennesimo episodio di violenza nei confronti dei professionisti dell'aiuto si è concluso in tragedia, quasi annunciata. Uno squilibrato recatosi armato nei servizi territoriali, prima dalle assistenti sociali della circoscrizione (con le quali non è riuscito a parlare) e poi al Centro di Salute Mentale, ha tolto la vita alla psichiatra Paola Labriola, ed ha gettato nello sconforto totale una intera famiglia. Una aggressione tanto inaudita quanto paradossale perché agita in un luogo che dovrebbe essere di cura e di sostegno''. ''Da tempo abbiamo predisposto - aggiunge - una bozza di linee guida per prevenire gli episodi di violenza. Chiediamo all'assessore Gentile l'attivazione di un tavolo tecnico per rendere operative tali linee guida imponendone l'adozione nei servizi territoriali. Non è più consentito pensare che le aggressioni siano un aspetto intrinseco o effetto collaterale della relazione di aiuto che si istaura fra utenti e professionisti''.
Prefetto Bari, valutiamo forme sicurezza - "Durante la riunione del comitato vedremo come meglio si può cercare di dare sicurezza agli operatori che sono la prima frontiera rispetto a tutto il servizio, a diretto contatto con queste categorie che sono purtroppo vittime e a loro volta carnefici". Lo ha detto il Prefetto di Bari, Mario Tafaro, a margine della riunione del comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, nel corso della quale si discute del problema della sicurezza nelle strutture sanitarie pubbliche, dopo l'omicidio della psichiatra avvenuto ieri nel capoluogo pugliese. Rispetto, poi, agli uomini che il ministro dell'Interno Angelino Alfano aveva promesso di inviare a Bari per migliorare il presidio del territorio, il Prefetto ha riferito che in mattinata si procederà alla verifica dei numeri, cioè "quanti uomini ci sono e quanti ne arriveranno"
Il cordoglio di Napolitano alla famiglia - Il Prefetto di Bari, Mario Tafaro, si è recato a casa dei familiari di Paola Labriola, la psichiatra uccisa ieri a Bari, per esprimere la solidarietà e la vicinanza del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano. La notizia è stata resa nota dal Prefetto di Bari a margine della riunione, attualmente in corso, del comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica programmato per affrontare l'emergenza criminalità organizzata, alla luce dei recenti fatti di sangue in città e provincia, e per discutere circa la vigilanza per le sedi dei centri di salute mentale. "Sono stato a casa della sorella della vittima - ha detto il Prefetto - a porgere le condoglianze e a esprimere, in tutti i sensi, la solidarietà e la vicinanza, non solo mia personale, ma quella del Presidente della Repubblica che mi aveva incaricato di esternare tutto il suo cordoglio e tutta la sua partecipazione alla famiglia, al marito e alla famiglia intera. Oggettivamente è stato un momento tragico, drammatico, vedere questa bambina, la piccola, distrutta perché non accettava l'idea che la madre non ci fosse più. È stato davvero un momento molto toccante"
(ANSA)
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