lunedì 16 settembre 2013

OPPOSIZIONE IN PIAZZA REPRESSA DALLE FORZE DELL’ORDINE

Situazione tesa nella capitale cambogiana Phnom Penh nel secondo dei tre giorni di protesta organizzati dall’opposizione al governo guidato da Hun Sen. Ieri, almeno 20.000 manifestanti avevano sfidato divieti e sbarramenti alle vie d’accesso al parco centrale che porta il nome del premier per ribadire il disconoscimento del risultato delle elezioni del 28 luglio, che ritengono falsate da brogli e irregolarità.
L’8 settembre la Commissione elettorale nazionale aveva confermato i 63 seggi in parlamento per il Ppc e 55 per i rivali. Questi ultimi però sono certi di avere ottenuto la maggioranza con 63 seggi contro 60 e hanno chiamato i parlamentari al boicottaggio dell’apertura della nuova assemblea il 23 settembre.
Contemporaneamente alla manifestazione principale a cui ha partecipato Sam Rainsy, leader del Partito per la salvezza nazionale della Cambogia e avversario storico del premier in carica quasi ininterrottamente da un trentennio a capo del suo Partito del popolo cambogiano, in diverse aree cittadine si sono registrati scontri tra polizia e oppositori. Le forze di sicurezza hanno usato fumogeni, gas lacrimogeni e cannoni ad acqua contro manifestanti che cercavano di smantellare le barriere di filo spinato sulle strade che danno accesso al Palazzo reale. Qui come altrove, i manifestanti hanno risposto alle cariche con lanci di pietre, in un crescendo di violenza durato fino a notte. Decine di feriti e un morto in serata hanno approfondito la crisi e accresciuto la rabbia dei manifestanti che si riconosce in un’alternativa al regime autocratico.
Oggi, nel tentativo di alleviare la tensione che rischia di sfociare in nuovi scontri di piazza, è previsto un incontro tra Hun Sen e Sam Rainsy all’Assemblea nazionale (parlamento) come chiesto da re Norodom Sihamoni.
[CO]

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