mercoledì 25 settembre 2013

NAIROBI: BANDIERE A MEZZ’ASTA, ESPERTI BALISTICI AL WESTGATE

“Dopo la paura è venuto il momento del dolore e del lutto. Oggi le bandiere sono a mezz’asta, la gente deve elaborare quello che è accaduto, la morte di tanti innocenti”: così Francisco Carrera, missionario comboniano e direttore del New people media centre descrive alla MISNA i tre giorni di lutto nazionale decretati dal presidente Uhuru Kenyatta per le vittime, 67 accertate finora, dell’assalto al Westgate di Nairobi.
Esperti balistici keniani, statunitensi e israeliani sono entrati questa mattina nel centro commerciale, che le forze dell’ordine hanno evacuato ieri in serata dopo quattro giorni di assedio, per ispezionare il terreno e ritrovare elementi che aiutino a ricostruire la dinamica dell’operazione.
“Le notizie relative al commando, alle armi e a tutto il resto cominceranno a circolare certamente nei prossimi giorni. Ma ora è il momento della riflessione e del lutto e non bisogna sottovalutarlo” dice il missionario, che come molti altri teme le ripercussioni dell’attacco sulla società keniana, in cui è presente una folta comunità somala.
Il coinvolgimento degli insorti somali al Shabaab nell’assalto, per quanto ancora da confermare, getta delle ombre sulla comunità somala e lascia trapelare l’idea che i terroristi possano aver ricevuto supporto e rifornimenti dal territorio keniano.
“Non è un caso se il presidente Kenyatta, nel suo discorso alla nazione, ha evitato di parlare di al Shabaab, definendoli genericamente dei ‘terroristi’. Bisogna a tutti i costi evitare di alimentare il sentimento di sospetto nei confronti della popolazione di origine somala” sottolinea il religioso.
Intanto, nel quartiere di Eastleigh, a maggioranza somalo e perciò ribattezzato ‘Piccola Mogadiscio’, residenti anonimi intervistati dal quotidiano ‘The Standard’ riferiscono del timore di azioni di ‘vendetta’ nei loro confronti. L’anno scorso, l’esplosione di un ordigno contro un minibus, che aveva provocato la morte di sette persone nei pressi di Eastleigh, determinò scontri tra keniani e abitanti di origine somala accusati dei alimentare l’insicurezza nel paese.
Sull’attacco al Westgate, infine, è arrivato anche un messaggio di solidarietà dei vescovi della Chiesa cattolica che si dicono grati al popolo keniano per “la solidarietà dimostrata nel momento del bisogno” e invitano a “non cedere il passo a strumentalizzazioni e divisioni”.
[AdL]

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