mercoledì 4 settembre 2013

Frederik Pohl

AVEVA 93 ANNI

Morto Pohl, uno dei grandi della fantascienza

Tra le sue opere più celebri c'è la satira distopica contro un mondo governato dalle agenzie pubblicitarie e dal consumismo

  • Frederik Pohl in una foto del 2005 (da datlow.com)Frederik Pohl in una foto del 2005 (da datlow.com)
    Chi ha sognato un mondo diverso, sfogliando il classico di fantascienza «La porta dell’infinito» («Gateway»), ha perso il suo padre spirituale. Frederik Pohl si è spento in America, dove era nato 93 anni fa, al termine di una vita controcorrente e anticonformista, ma anche ricca di allori e amicizie illustri, prima fra tutte quella del grande Isaac Asimov. Un talento indiscusso, il suo, accompagnato però da un impegno politico progressista e fortemente polemico nei confronti del capitalismo americano. A sedici anni si iscrisse addirittura alla Lega dei giovani comunisti, un’organizzazione di supporto ai sindacati che intendeva opporsi al razzismo e al fascismo europei, ma la sua militanza non durò a lungo: un po' per la sua contrarietà al patto tra Stalin e Hitler del 1939, un po' perché le sue fantasie spaziali apparivano sospette ai marxisti ortodossi, si ritrovò rapidamente messo alla porta. In seguito, Pohl ha trasferito l’impegno politico all’interno del suo mondo letterario: in molti libri compare la satira contro un mondo governato dalle agenzie pubblicitarie, dagli eccessi del capitalismo e del consumismo: la speranza tuttavia appare di solito in fondo al tunnel, tanto che in uno dei romanzi, alla fine, le attrezzature militari più sofisticate si rivelano inutili contro i contadini armati di vecchi fucili.
    IL VECCHIO ROMANTICO - Un vecchio romantico, insomma, Frederik Pohl, sempre attento a lasciare i sentimenti e le emozioni al centro degli avvenimenti galattici più spericolati. Così accade ne «La porta dell’infinito» del 1977 pubblicato dalla Nord (avrebbe poi dato vita a un videogame molto popolare, «Gateway») quando i terrestri scoprono all’interno di un asteroide vuoto una flottiglia intera di navi spaziali abbandonate da una razza aliena. Impadronirsene e guidarle è impresa che si rivela mortale per molti: non per il protagonista Robinette Broadhead, tuttavia, che riesce a trarne utili economici fino a quando sulla sua strada appare un buco nero. È allora che, con un colpo di scena spaziale, riuscirà a salvarsi la vita: perdendo però quella di Klara, la donna amata, rimasta imprigionata nel tempo immobile e immutabile del buco nero. C’è qualcosa, in questo struggente ricordo dell’amore perduto, che lo accomuna allo Stanislaw Lem di «Solaris», e questo qualcosa a suo tempo ebbe il potere di avvincere moltissimi lettori in tutto il mondo. Sono gli stessi che, oggi, lo immaginano impegnato nel più lungo dei suoi viaggi spaziali, dalla destinazione ignota.

    Frederik Pohl, Il tunnel sotto il mondo


    «La voce del robot disse: ”Non abbiamo bisogno del vostro aiuto”»
    Il racconto di Frederik Pohl Il tunnel sotto il mondo, pubblicato nel 1955, racconta la storia di una comunità tenuta prigioniera da un gruppo di ricercatori pubblicitariPohl, ammirato autore di fantascienza, curatore editoriale statunitense e grande amico di Isaac Asimov, è morto a New York lunedì 2 settembre, a 94 anni.
    u802

    Frederik Pohl, maestro della fantascienza, è morto

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    A seguito di una insufficienza respiratoria è morto lo scrittore Frederick Pohl. Aveva 93 anni.

    Frederik Pohl, maestro della fantascienza, è morto

    È morto ieri Frederick Pohl, noto anche come Mister Fantascienza. Ieri mattina era stato ricoverato per insufficienza respiratoria e la sera è morto. Aveva novantatré anni.
    Frederik Pohl era nato nel 1919 e nel corso della sua infanzia ha vissuto in diversi luoghi, per via del lavoro di suo padre che si spostava spesso. Alla fine si stabilì a Brooklyn New York, e vi trascorse gran parte della sua gioventù. Fin dalla scuola superiore, e poi dall’università, mostrò il suo grande interesse per la fantascienza, scrivendo racconti, poemi e anche curando riviste antologiche. I suoi lavori si possono trovare su Amazing Stories, Astounding Stories e altre riviste che hanno fatto la storia del genere.
    Ci sono due opere per le quali Pohl passerà alla storia della fantascienza: I mercanti dello spazio, che gli aprì le porte della fama, e La porta dell’infintocon cui Pohl ha vinto tutti i principali premi riservati a questo genere letterario: il Premio Hugo, il Premio Nebula, il Premio Campbell e il Premio Locus.
    Questo l’incipit di Ordine di distruzione, del 1968:
    Certo poteva anche essere considerato un peccato che l’intera popolazione del pianeta Terra fosse condannata a morire. Dopo tutto ognuno possiede un certo senso di giustizia. E una qualità che si potrebbe chiamare misericordia. Nessuno rinuncia a pensare che ci sia veramente qualche speranza che prima o poi le attuali specie litigiose ed irrequiete vengano rimpiazzate da individui più nobili e più meritevoli, e sembra un peccato precludere questa possibilità. E soprattutto si ha una certa esitazione di fronte al principio del “campione”. È giusto che tigri e tartarughe debbano morire a causa degli errori dell’animale uomo a cui sono soltanto vagamente imparentate? Ed è giusto che tre miliardi e più di esseri umani debbano venire cancellati sulla base dell’attento esame di un singolo individuo? Viene fatto di pensare che non sia leale.
    La sua satira, la sua capacità di critica e la sua passione per un genere che conosceva alla perfezione lo hanno fatto amare tantissimo dal suo pubblico e dagli appassionati di fantascienza in genere.
    A gennaio di quest’anno il suo Frugate il cielo era stato ripubblicato da Mondadori in un volume di Urania Collezione. In italiano suoi libri sono pubblicati da Delos Book.
     

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