domenica 1 settembre 2013

Caro Caselli, in Valle Susa le violenze son compiute dallo Stato.Il resto é legittima resistenza


Il Procuratore di Torino palleggia con l'impossibile e richiama l'attenzione, a sostegno d'una causa persa da tempo.
CASELLI
Caro Caselli, pensa al passato, anche al tuo, riscopri antichi valori.
Lo scempio che si prospetta in Valle Susa é fine a se stesso ed alle avide mani che non vogliono rinunciare ai ricchissimi appalti a cascata; é una cambiale che scotta, nelle mani di questa miserabile classe dirigente che ha promesso e non puo' che mantenere la parola data.
Imporre questo sperpero di denaro oggi, questa devastazione ambientale, per iniziare un'opera inutile che non conoscerà la fine, é indegno per una repubblica che si proclama democratica.
Avete militarizzato la valle e sporcato l'anima pulita degli Alpini, da sempre nel cuore dei valligiani e dalla loro parte.
Pensa a cosa avevi in testa, caro Caselli, quando frequentavi l'università e davanti ad un bicchiere di rosso cantavi e ti sentivi libero di essere, tu e gli altri,  con i quali condividevi un sogno.
Per il rispetto che porto alla tua intelligenza ed al tuo impegno, ti consiglio di uscire dall'abito che indossi e farti un giro in valle, a riflettere da uomo libero.
Fatti una bella cantata e prendi in considerazione l'ipotesi di indirizzare le tue preziose energie su cause più meritevoli.
In Valle Susa gli ultimi soldi vanno spesi per ritpristinare lo stato dei luoghi, cancellare ogni traccia:"scusate, abbiamo sbagliato, togliamo il disturbo"

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