Allarme in parchi Usa, invasione graffiti su cactus e rocce
Autorita', mai visto atti del genere. Caccia ai vandali
(di Valeria Robecco)
NEW YORK - I graffiti sono gli stessi che si vedono sui treni e i muri delle metropolitane. Ma questa volta i vandali hanno scelto obiettivi decisamente piu' particolari. Dal Rocky Mountain National Park in Colorado, al Joshua Tree in California, fino al Saguaro National Park in Arizona, rocce e cactus ultra-centenari sono stati imbrattati con scritte di ogni genere. Un vero e proprio scempio.
''Non ci siamo mai trovati di fronte a questo genere di vandalismo in passato'', ha dichiarato al New York Times Darla Sindles, sovrintendente al Saguaro National Park. ''Ora e' troppo'', ha aggiunto Steve Boylard, uno dei ranger del parco.
L'uomo ha raccontato di aver trovato almeno 45 piante rovinate dai graffiti il mese scorso, tra cui 16 'saguari', i cactus giganti che crescono nel deserto di Sonora, nel sud dell'Arizona, e rappresentano uno dei simboli piu' famosi del selvaggio West americano. Il tronco di questo tipo di pianta ha una crescita molto lenta, tanto che la prima ramificazione puo' richiedere anche 75 anni. E a causa della vernice sono state coperte alcune parti da cui i cactus immagazzinano la clorofilla.
Il caso del Saguaro e' solo l'ultimo di una serie di atti di vandalismo che hanno colpito numerosi parchi americani. I sovrintendenti affermano di non conoscere la causa di tale comportamento, ma sottolineano che tuttavia il fenomeno ha coinciso con l'ascesa dei social media. ''Le persone possono fare foto dei graffiti e metterle su internet nel giro di pochi secondi - ha spiegato Lorna Lange, portavoce del Joshua Tree Park, che si trova in California - E questa 'gratificazione' istantanea per le loro opere forse li spinge a sfigurare altre piante''.
Per ripulire le piante danneggiate i parchi si trovano a dover pagare centinaia di migliaia di dollari: ''In un momento in cui i bilanci sono risicati per tutti, e' ancora piu' grave dover impiegare questi fondi a causa di atti di vandalismo poiche' significa che non possiamo spenderli altrove'', ha spiegato Andy Fisher, chief of interpretation and outreach al Saguaro Park.
Sino ad ora pare che la maggior parte dei vandali sia riuscito a farla franca. Tra coloro ai quali e' andata male c'e' invece Trenton Ganey, 32 anni, catturato nel 2010 dai ranger del Glen Canyon mentre era intento a imbrattare alcune rocce. Il ragazzo ha dichiarato che secondo lui era molto 'cool' lasciare un'impronta e dipingere il suo nome. Il giudice si e' dimostrato di tutt'altra opinione e lo ha condannato a pagare una multa di oltre diecimila dollari.
NEW YORK - I graffiti sono gli stessi che si vedono sui treni e i muri delle metropolitane. Ma questa volta i vandali hanno scelto obiettivi decisamente piu' particolari. Dal Rocky Mountain National Park in Colorado, al Joshua Tree in California, fino al Saguaro National Park in Arizona, rocce e cactus ultra-centenari sono stati imbrattati con scritte di ogni genere. Un vero e proprio scempio.
''Non ci siamo mai trovati di fronte a questo genere di vandalismo in passato'', ha dichiarato al New York Times Darla Sindles, sovrintendente al Saguaro National Park. ''Ora e' troppo'', ha aggiunto Steve Boylard, uno dei ranger del parco.
L'uomo ha raccontato di aver trovato almeno 45 piante rovinate dai graffiti il mese scorso, tra cui 16 'saguari', i cactus giganti che crescono nel deserto di Sonora, nel sud dell'Arizona, e rappresentano uno dei simboli piu' famosi del selvaggio West americano. Il tronco di questo tipo di pianta ha una crescita molto lenta, tanto che la prima ramificazione puo' richiedere anche 75 anni. E a causa della vernice sono state coperte alcune parti da cui i cactus immagazzinano la clorofilla.
Il caso del Saguaro e' solo l'ultimo di una serie di atti di vandalismo che hanno colpito numerosi parchi americani. I sovrintendenti affermano di non conoscere la causa di tale comportamento, ma sottolineano che tuttavia il fenomeno ha coinciso con l'ascesa dei social media. ''Le persone possono fare foto dei graffiti e metterle su internet nel giro di pochi secondi - ha spiegato Lorna Lange, portavoce del Joshua Tree Park, che si trova in California - E questa 'gratificazione' istantanea per le loro opere forse li spinge a sfigurare altre piante''.
Per ripulire le piante danneggiate i parchi si trovano a dover pagare centinaia di migliaia di dollari: ''In un momento in cui i bilanci sono risicati per tutti, e' ancora piu' grave dover impiegare questi fondi a causa di atti di vandalismo poiche' significa che non possiamo spenderli altrove'', ha spiegato Andy Fisher, chief of interpretation and outreach al Saguaro Park.
Sino ad ora pare che la maggior parte dei vandali sia riuscito a farla franca. Tra coloro ai quali e' andata male c'e' invece Trenton Ganey, 32 anni, catturato nel 2010 dai ranger del Glen Canyon mentre era intento a imbrattare alcune rocce. Il ragazzo ha dichiarato che secondo lui era molto 'cool' lasciare un'impronta e dipingere il suo nome. Il giudice si e' dimostrato di tutt'altra opinione e lo ha condannato a pagare una multa di oltre diecimila dollari.
(ANSA)
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