Nelle ore mattutine di ieri funzionari Ater e dipendenti Acea, accompagnati dalle Forze dell'Ordine, hanno batuto gli stabili di via San Biagio Platani porta per porta: fra cazzotti alle porte e domande fuori luogo, la narrazione criminalizzante sulle periferie scarica i suoi effetti su onesti cittadini.
Sono in corso da ieri dei controlli “porta a porta” presso gli alloggi Ater di via San Biagio Platani. Funzionari dell’Ente Gestore di Edilizia Pubblica, accompagnati da carabinieri e dipendenti Acea si sono presentati ieri 26 febbraio nelle ore mattutine presso un comparto degli stabili, mentre oggi si stanno occupando di un'altra ala dei palazzi.
I nostri associati che abitano nel condominio pubblico ci hanno però riferito che la modalità con cui si stanno svolgendo questi controlli è del tutto fuori luogo, raccontandoci di porte prese letteralmente a cazzotti col pretesto di campanelli guasti (in realtà funzionano), domande intimidatorie sui minori “volevano sapere dove si trovasse mio figlio di 5 anni, che ovviamente era alla Materna”, e addirittura con pesanti insinuazioni nei confronti di persone anziane “signora ci dica dove nascondono la droga, tanto sicuramente lo sa”! Perfino chi non si trovava nell’alloggio per motivi di lavoro è stato vessante, con avvisi di “contattare urgentemente” gli uffici amministrativi dell’Ater, i quali oggi ovviamente non rispondono (come tutti gli altri giorni), essendo la reperibilità pretesa solo dai comuni cittadini.
Di fronte a quanto riportatoci, qui sintetizzato, non possiamo che esprimere dissenso e disgusto. Che le forze dell’ordine rivolgano queste domande ed usino questi toni nei confronti di onesti cittadini, colpevoli solo di abitare in alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica, desta sconcerto e conferma i danni che la narrazione tossica usata in questi anni per non affrontare i problemi delle periferie, sono ingenti. Non solo, la sponda che quotidianamente viene offerta a operazioni di questo tipo direttamente dalle forze di Governo, non fa che legittimare un modus operandi che di fatto umilia i cittadini, dimostrando ulteriormente il disprezzo che questi provano nei confronti delle classi popolari che abitano i margini della città. E in un filo comune che vede zone come Quarticciolo e Tor Bella Monaca considerate come primi esempi di applicazione del cosiddetto modello Caivano, gli inquilini delle case popolari continuano a sollecitare l’Ater su interventi di manutenzione in alloggi che cadono a pezzi o sono pieni di muffa con conseguenze sulla salute degli inquilini. Inoltre, la politica dovrebbe interrogarsi anche sui danni prodotti da leggi sbagliate come il decreto Renzi- Lupi che impedisce l’allaccio delle utenze a chi non ha un regolare contratto. Grida ancora vendetta il distacco dell’acqua sotto il periodo Covid di molte famiglie inquiline Ater a Tor Bella Monaca.
C’è bisogno di investimenti per riqualificare le case popolari , per avere altre case popolari e magari far lavorare gli stessi disoccupati che ci vivono in un circolo virtuoso. Ma c’è soprattutto bisogno di riaprire una nuova stagione di rivendicazione della regolarizzazione degli aventi diritto. Ad oggi, ancora migliaia di inquilini che vivono da più di dieci anni senza titolo corrono il rischio di essere buttati per strada in nome di una legalità che nulla ha che vedere con la giustizia sociale che dovrebbe essere l’unica certezza in un paese che vede l’aumentare della povertà soprattutto proprio a causa delle spese su affitti e mutui.
Asia-Usb esprime piena solidarietà agli abitanti di via San Biagio Platani e di tutte le case popolari, vittime quotidiane di innumerevoli disservizi e mancanze e poi additati di essere colpevoli dello stesso degrado in cui le istituzioni li condannano a vivere. Denunciamo pubblicamente quanto accaduto, offrendo come sempre la nostra assistenza a tutela della dignità, del Diritto all’Abitare e contro qualsiasi prepotenza e abuso.
Edmund Dantes
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