martedì 31 dicembre 2024

“C’È GENTE CHE HA POTERE DECISIONALE MA CHE SA DI CALCIO COME IO DI FISICA DELL’ATOMO”

 

“C’È GENTE CHE HA POTERE DECISIONALE MA CHE SA DI CALCIO COME IO DI FISICA DELL’ATOMO” – JOSÉ MOURINHO APRE LE VALVOLE: “L’ETICHETTA DI GRANDE COMUNICATORE? UN GRANDE COMUNICATORE NON VINCE TUTTI I TITOLI PIÙ IMPORTANTI DEL CALCIO” – “LA GRANDEZZA DI UN ALLENATORE È NEI RISULTATI, NON NELLA FILOSOFIA. POCO TEMPO FA ERA UNA FIGURA FONDAMENTALE NEL CLUB, È DIVENTATO PROGRESSIVAMENTE MENO IMPORTANTE E SEMPRE PIÙ DIPENDENTE DA STRUTTURE E PERSONAGGI IL PIÙ DELLE VOLTE IMPREPARATI” – L’ADDIO ALLA ROMA, IL RITORNO IN ITALIA E LA PARTITA PERFETTA…

mourinho 

Estratto dell’articolo di Ivan Zazzaroni per www.corrieredellosport.it

 

JOSE' MOURINHO

[…] L’ultima intervista dell’anno l’ho riservata all’incontro più speciale della mia carriera, José Mourinho. Mourinho sempre sorprendente, migliore di qualsiasi idealizzazione. Perché lui è forza, lealtà, profondità. Stili di vita, relazioni, aspettative, gerarchie, mentalità: tutto, in questa chiacchierata a distanza, è palpabile e presente. E tutto viene giudicato alla sua maniera. «Sono tornato in campo tre giorni dopo l’intervento in laparo alla cistifellea. Mi sono rimesso subito a lavorare perché è la cosa che mi piace di più e che so fare meglio».

 

[…] Quanto ti infastidisce l’etichetta di grande comunicatore che prevale spesso su quella di grande allenatore?

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«Un grande comunicatore non vince tutti i titoli più importanti del calcio».

 

Si chiude un anno particolare per te: quali le cose da buttare e quali salvi?

«A livello personale scelgo il matrimonio di mia figlia, è stato un momento magnifico e sono felicissimo per loro... L’uscita dalla Roma è stata dura, però non butto nemmeno quella».

 

[…] Dove risiede la grandezza di un allenatore?

«Nella carriera, non nel momento. La grandezza di un allenatore è nei risultati, non nella filosofia. E nell’umanità, non nell’egocentrismo. Nel coraggio, non nell’autotutela. Nell’onestà, non nel relazionale. Nella sintonia con la nuova generazione di colleghi. Nel riuscire a dormire bene di notte perché sa di essere stato sempre indipendente intellettualmente e verticale».

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[…] Si parla tanto di evoluzione del calcio: secondo te dove si è realmente evoluto e dove invece è sempre uguale?

«Uguale? Chi segna un gol in più o ne subisce uno in meno, vince. Evoluto, dici? L’allenatore, che fino a poco tempo fa era una figura fondamentale nella struttura del club, è diventato progressivamente meno importante e sempre più dipendente da strutture e personaggi il più delle volte impreparati. Calcio giocato? Calcio allenato? Calcio analizzato? Ci sono stati cambiamenti su tutti i piani e a tutti i livelli».

 

E altri potrebbero esserci. Cosa pensi del Var a chiamata e del tempo effettivo?

«Sono l’ultimo che può parlare di Var e tempo effettivo. Lasciamo questi argomenti ai fenomeni del calcio. Io sono solo un allenatore e voglio fare solo l’allenatore».

MOURINHO

 

I fenomeni del calcio? Scusa, chi?

«Gli allenatori bravi che non sanno vincere, gli esperti dei social media e gente che ha potere decisionale ma che sa di calcio come io di fisica dell’atomo. Il calcio è il regno della superficialità e dei luoghi comuni e un’etichetta non si nega a nessuno. Di solito quando la gente parla di me pensa a cosa è successo quindici, dodici, otto o dieci anni fa. È così per la maggior parte dei grandi allenatori che di solito guidano le squadre migliori e hanno le maggiori possibilità di arrivare in finale. Negli ultimi anni ho fatto tre finali, una con il Manchester United e due con la Roma. Guardo a tutto ciò un po’ divertito, e allo stesso tempo con orgoglio perché quando fai questo con un club senza storia in Europa, ti rendi conto che hai realizzato qualcosa di speciale».

mourinho totti

 

Qual è stata la tua partita perfetta e perché?

«Uhi, difficile rispondere… Porto-Lazio 4-1, semifinale Uefa 2002-2003? Loro hanno segnato dopo 50 secondi e in seguito non hanno più toccato palla. Inter-Bayern 2-0, dopo un minuto si sapeva già chi avrebbe vinto. Manchester-Tottenham 1-6, e avrebbero potuto essere 7, 8, 9. È altrettanto complicato non trovare una partita perfetta nei miei Chelsea che hanno mangiato la Premier».

 

jose mourinho foto mezzelani gmt10

E quale il rimpianto?

«Se parliamo di partite, tanti perché quando perdi pensi sempre che avresti potuto fare diversamente, e di partite ne ho perse parecchie. Se invece ti riferisci alle scelte professionali, il no a Florentino. Mi disse “Mou, non andare via adesso, il difficile l’hai fatto e viene il bello… Sapevo che sarebbe stato così, però volevo tornare al Chelsea dopo tre anni in Spagna di grandi lotte... E dopo Budapest. Non per il casino combinato da Taylor, ma per il fatto di non essermene andato subito. Avrei dovuto lasciare la Roma, non l’ho fatto e ho sbagliato».

 

mourinho come giulio cesare murale

Torneresti a lavorare in Italia?

«Certo».

 

[…] Nel futuro c’è una nazionale?

«Sì. Voglio giocare un Europeo o un Mondiale, unire un Paese intorno alla sua nazionale nello stesso modo in cui sono riuscito tante volte con i club e i tifosi. Voglio farlo per il calcio, per quello che questo sport rappresenta. Sarà incredibile».

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https://www.dagospia.com/sport/jose-mourinho-c-e-potere-decisionale-sa-calcio-come-fisica-dell-atomo-419789

 

Previti71

 

 

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