"Il primo anno all'Inter fu bellissimo. Arrivammo al secondo posto e disturbammo il Milan, allora fortissimo. L’anno dopo ebbi una discussione con il Presidente Pellegrini che alla fine mi esonerò. Ho letto una sua intervista, dieci anni dopo, nella quale si rimproverava di averlo fatto e ne sono stato contento. Per me, nel calcio, ognuno deve fare il suo mestiere. Un presidente non deve fare l’allenatore e viceversa. Dopo l'Inter decisi di chiudere la mia carriera da allenatore perché volevo stare a casa, con la mia famiglia. Negli ultimi anni non li avevo quasi visti. Perciò decisi di smettere. Non avevo ancora sessant’anni. Certo l’esonero dell’Inter mi aveva dato un dolore, ma fu prevalente la voglia di ritrovare la mia vita e la sua semplicità. Non ho rimpianti, mai avuti".
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