La figura di Slick "Il Dottore dello Stile" è sempre stata adombrata dai grandi manager degli anni '80 e '90 come Bobby "The Brain" Heenan, "The Mouth of the South" Jimmy Hart e Mr.Fuji, ma non ha niente da invidiare a questi nomi, anzi.
Figlio d'arte, suo padre era il wrestler Rufus R. Jones, conosciuto come "Freight Train", uno dei rari lottatori di colore che ebbe una discreta carriera nella NWA (Mid Atlantic e Central States). Il figlio, invece, si scoprì subito portato per quel ruolo extra ring che lo renderà conosciuto nel mondo della lotta libera: il manager cattivo, colui che aiuta i suoi assistiti a vincere, magari in modo sporco.
Dopo un periodo nelle federazioni indipendenti, Slick fu notato da Vince McMahon, il quale aveva bisogno di volti nuovi proprio nella categoria dei manager: in un ideale "passaggio del testimone", nel 1986 il "dottore" acquistò buona parte della scuderia di "Classy" Freddie Blassie (che, nella vita reale, stava passando seri problemi di salute) per poi rimpinguarla con altri lottatori, come "The Natural" Butch Reed (ex avversario del padre e già suo assistito quando lavorava nelle indipendenti) e soprattutto la coppia The Twin Towers, The Big Boss Man e Akeem, del quale fu ideatore principale del suo passaggio da farabutto della strada (One Man Gang) a ritrovato wrestler dalle - molto - presunte origini africane.
Slick parlava con uno slang molto moderno, che colpiva il pubblico, e fu uno dei pochi ad incidere la sua stessa theme song (oltre ad essere - credo - uno dei pochissimi manager ad avere la sua stessa musica di ingresso!), ovvero "Jive Soul Bro", ancora adesso molto orecchiabile.
Dopo un periodo lontano dal quadrato, Slick trova pace nella religione e diventa un "Cristiano Rinato" (lo stesso percorso di Sting, Lex Luger, i Road Warriors e tanti altri wrestler che sentivano di aver perso la strada lungo il cammino) e, una volta rientrato in forze alla WWF, cambia radicalmente il suo personaggio: si veste da ministro, si fa chiamare "Reverendo" e predica il giusto, inserendosi in una divertente storyline con il wrestler Kamala ed aiutandolo ad abbracciare la fede (e, nel contempo, a passare da heel sotto la guida di Harvey Wippleman e Kimchee fino a diventare un beniamino dei più piccoli).
Quello che pochi si sarebbero immaginati è che, in uno dei casi rari in cui verità e finzione finiscono per intrecciarsi, Slick cominciò a studiare per prendere i voti e diventare così realmente un ministro religioso, percorso che intraprese nel 1993 abbandonando per sempre il quadrato.
Beh, proprio per sempre no: ogni tanto il reverendo cede il passo al suo "lato oscuro" ed il dottore dello stile ritorna, magari per qualche comparsata nostalgica, in puntate speciali della WWE.
Un manager, il primo di colore, da riscoprire, oggi che questa figura risulta sempre più rara e di cui invece, a mio parere, ci sarebbe ancora bisogno.
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