sabato 31 dicembre 2022
La Regione Lazio ci ha dato buca
venerdì 30 dicembre 2022
Per sta gente e' normale uccidere gente innocente
In un articolo molto interessante firmato Moni Ovadia, lo stesso spiega in modo ineccepibile come vengono trattati tutto coloro i quali dissentono dalla linea di guerra.
Di come vengono indicati "lontani dalla realtà e a servizio dell'aggressore"; ridicolizzati dagli allineati che non sono tenuti ad argomentare sul piano logico ciò che sostengono. A questi ultimi non è richiesto alcun ragionamento, portano a termine egregiamente il loro compito limitandosi a mettere alla gogna chi non si allinea.
Poi fa un paragone che calza a pennello e mette in evidenza tutta la fuffa presente nel manganellatore seriale da talk-show: "se fossero medici eliminerebbero dalla loro scienza l'anamnesi, ovvero la storia clinica del paziente, per limitarsi all'epifenomeno patologico e così curerebbero la malattia facendo crepare il paziente".
In effetti questo è ciò che fanno quando si limitano al classico mantra di "aggressore e aggredito" evitando di ricercare le cause che hanno portato a questo conflitto.
Poi chiude con il botto con una stilettata memorabile: "Non arrivano a capire che gli Stati Uniti non possono rappresentare una soluzione ai problemi planetari perché ne sono una delle cause principali".
Immenso Ovadia!
Qui il canale Telegram
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T.me/GiuseppeSalamone
(Giuseppe Salamone)
Pele'
Ci ha lasciato Pélé, icona del calcio mondiale. Dalle favelas a tre volte campione del mondo. Non era solo un campione del calcio ma anche una persona di un'umanità immensa.
Che la terra ti sia lieve.
Ciao campione ❤️
Soumalia Diawara
giovedì 29 dicembre 2022
Christian Vieri
"Ho affrontato mille avversari, giocato mille incontri, ma credetemi, non c’era cosa più bella che sfidare loro.
Abbiamo fatto, se così si può dire, una carriera di pari livello, ho affrontato mille battaglie con Alessandro Del Piero, ed erano le più belle perchè sapevi che c’era un capitano che avrebbe dato l’anima per non perdere quella guerra.
Con Christian Vieri era perfettamente uguale, in campo dava sempre il 100%.
Vi racconto questo episodio.
Lui era giovanissimo e giocava nella Juventus, dopo che gli diedi un pestone nel primo tempo, me le giurò… Quando rientrammo nello spogliatoio, gli dissi: “Christian, perchè fai così?”
Lui rispose: ”Perchè Paolo invidio la tua carriera, e non mi rendo ancora conto che tu possa darmi un calcio per fermarmi… Ma è tutto vero?”
Lo guardai e con un espressione un pò stupita dissi: “Christian, ma che dici, sei giovanissimo, e se ti ho fatto un intervento vuol dire che diventerai qualcuno in questo mondo".
Quando venne al Milan fu lui a ricordarmi di questo episodio e scoppiammo in una risata generale.
Oggi come oggi non avrebbe avuto senso giocare a calcio sapendo che non li potrei più affrontare".
[Paolo Maldini]
Fonte: che fatica la vita da bomber
Thiago Motta
Il sorriso di Thiago #Motta è quello di chi è consapevole di aver compiuto un miracolo.
Lo #Spezia è nuovamente salvo, con una giornata d’anticipo. E alzi la mano chi lo avrebbe immaginato la scorsa estate, dopo tutto quello che è successo.
Una stagione di alti e bassi quella dei liguri, con imprese clamorose e scivoloni assurdi. Tanti infortuni, quasi tutti i giocatori utilizzati fuori ruolo, una panchina sempre in discussione.
Una squadra che, però, si è compattata intorno al suo mister, ha seguito la sua idea di gioco, ha provato a fare un bel calcio, sulla scia di quanto fatto con #Italiano.
Non sempre ci è riuscito, ma oggi si. Con l’#Udinese tre grandi gol, frutto di costruzioni provate alla lavagna e sviluppate sul prato verde.
E l’allenatore merita un grande applauso, perché se lo Spezia è salvo il merito è principalmente suo.
Probabilmente Thiago #Motta non sarà l’allenatore dello Spezia il prossimo anno, ma il capolavoro che ha fatto non sarà dimenticato.
Davide Nicola
Tra i poster che lui usava appendere nello spogliatoio, uno faceva riferimento all' Ubuntu, un'etica africana che si traduce nella capacità di riconoscere ciò che siamo in relazione a tutti gli altri. Non possiamo fare a meno della nostra gente, come loro non possono stare senza di noi: ecco , in campo rappresentiamo tutti i tifosi che si identificano nella maglia . E oggi oltre seimila erano i tifosi salernitani ad Empoli.
Poi dopo l'errore dal dischetto, lui è entrato in campo e ha fatto coraggio a Diego Perotti.
E qualcuno propone la panchina d'Oro.
Lui è Davide Nicola
Pique' vs Mourinho
"Ricordo che la prima volta che venne al Camp Nou con il Real Madrid, dopo aver vinto il Triplete con l'Inter, fu un duro colpo per lui perché fece i conti con la realtà e perse 5-0. In conferenza stampa pressava tutti i giorni e questo per Guardiola era troppo.
Non aveva niente a che vedere con il calcio. All'epoca distruggeva anche i rapporti tra i giocatori; se andava da un calciatore a dirgli «Qualcuno ti odia», il calciatore gli credeva. Ero in Nazionale e stavo per salutare Casillas, ma lui non mi voleva parlare. Abbiamo dovuto fare delle sedute tra giocatori di Barcellona e Madrid per ristabilire i rapporti, tornare ad essere uno spogliatoio unito e vincere".
Gerard Piquè su Josè Mourinho
Fonte: Skybet
Calfino finito!
Alcune fonti accreditate parlano di un "premio rinnovo" da 300 milioni, e un triennale da 100 milioni l'anno.
I premi in denaro per la stagione di Champions delle due finaliste Liverpool e Real supereranno di poco i 100.
Questo significa che il punto di non ritorno è stato ampiamente superato. Il PSG, con il rinnovo di Mbappé, gioca al di fuori di una logica di sistema.
Scialacqua per sfizio e senso di superiorità.
I risultati che la squadra potrà ottenere in qualsiasi competizione, sono ormai privi d'importanza.
Milan - Benfica, 1963
Londra, mercoledì 22 maggio 1963.
Milan e Benfica si affrontano nella maestosa cornice di Wembley per l'ottava edizione della Coppa dei Campioni.
I portoghesi sono i campioni in carica, reduci da due vittorie consecutive dopo l'iniziale dominio del Real Madrid, e ovviamente sono i favoriti.
Il Milan di Rocco si presenta con un'elegante maglia bianca con lo scudetto ben in vista e una formazione che può contare sul carisma di capitan Cesare Maldini, sul talento immenso del giovane Rivera e sui gol di Josè Altafini.
L'inizio del match è di marca lusitana con il solito strepitoso Eusebio, inarrestabile per il povero Benitez, che al minuto 18 porta avanti i suoi.
A quel punto urge un cambio tattico per bloccare l'asso portoghese. Maldini ne vorrebbe parlare con Nereo Rocco ma scopre che ciò è impossibile:
"Occorreva modificare qualcosa nel nostro assetto difensivo ma comunicare con Rocco era impossibile perché a Wembley le panchine erano lontanissime dal campo e due giganteschi poliziotti impedivano al nostro allenatore di muoversi. Io ero il capitano e mi assunsi la responsabilità d’invertire un paio di marcature. Trapattoni andò su Eusébio, che stava facendo ammattire Benítez, e il peruviano fu destinato a occuparsi di José Torres"
La marcatura del Trap inizia a far uscire Eusebio dal match togliendo al Benfica la principale opzione d'attacco.
Il Milan prende coraggio e raggiunge il pareggio con Altafini al minuto 58.
A complicare ulteriormente le cose per i portoghesi arriva l'infortunio di Coluña colpito duro da Pivatelli.
Le sostituzioni non ci sono ancora e la mente del gioco del Benfica resta in campo quasi immobile.
Il Milan a questo punto sente la vittoria a portata di mano e sarà ancora Altafini, dopo una lunga volata solitaria, a battere Costa Pereira per il 2-1 finale che porta il Milan per la prima volta in cima all'Europa.
La prima Coppa dei Campioni del Milan.
La prima Coppa dei Campioni per il calcio italiano.
Claudio Garella
Buon compleanno Claudio Garella non solo un portiere ma un fenomeno di culto Il portiere che non sporcava i guanti ed è riuscito a vincere due scudetti Compie 67 anni
Claudio Garella si è preso beffa di tutto. Dello stile del portiere, che ha stravolto, e soprattutto delle gerarchie consolidate del calcio italiano, firmando due scudetti da protagonista assoluto con Verona (1985) e Napoli (1987), il secondo abbinato alla Coppa Italia. Indimenticabile il commento di Gianni Agnelli: “E’ il più forte portiere senza mani”.
Torinese della Barriera di Milano, debuttò in A con i granata, otto minuti con il Vicenza, seguirono due tornei allo JuniorCasale (D) e, dopo una stagione al Novara, si ritrovò nella capitale nel 1976 come secondo di Felice Pulici. Divenuto titolare, dopo una serie di errori con la Lazio, ispirò, creato dal mitico giornalista Beppe Viola, addirittura un neologismo: “garellate”. Il soprannome dei tifosi era ancora più impietoso: “Paperella”.
Nel triennio seguente alla Sampdoria recuperò tranquillità, ma fu spedito a Verona nel 1981 in B per avere Paolo Conti, ex secondo dell’Italia. In riva all’Adige, conquistò subito la promozione, si trasformò e divenne “Garellik”. Memorabile resta la sua gara contro la Roma all’Olimpico, insomma la certificazione della metamorfosi nello stadio dove era stato “contestato”, con una dozzina di parate determinanti.
Lo stile originale era ormai solo personale, con certificato di Italo Allodi, ds degli azzurri e da sempre grande manager calcistico. “L’importante è parare, non conta come”. Nel 1985 approdò al Napoli, dove rimase tre stagioni, prima di essere epurato. Un biennio ad Udine, con un’altra promozione in A, fece da prologo alle ultime due presenze in cadetteria ad Avellino, dove chiuse per un grave infortunio. Goffo, talvolta scomposto, sapeva rimediare con un grande istinto per il ruolo ed altrettanta freddezza. Non sembrava risentire della tensione, quasi un contrappasso dopo le sofferenze romane. Dopo il ritiro è stato dimenticato. Si è consolato nelle lunghe estati al mare di Finale Ligure. Garellik è sparito, come un vero supereroe
mercoledì 28 dicembre 2022
martedì 27 dicembre 2022
lunedì 26 dicembre 2022
Franca Viola
La rapirono oggi, il 26 dicembre. Dopo aver tormentato la famiglia distruggendole il vigneto, dando fuoco al casale e infine addirittura minacciando il padre con una pistola.
Furono in 13 a rapirla: l’ex fidanzato Melodia e 12 suoi compari. Mafiosi, gente senza scrupoli. Violentarono, picchiarono e affamarono Franca Viola per 8 giorni. Il motivo? Perché lei quando scoprì che Melodia era un mafioso, non volle sposarlo. E il padre la difese. Tutta la famiglia si oppose con tutte le sue forze e per questo motivo subì un inferno. E lei venne stuprata perché l’obiettivo era quello di costringere la famiglia ad accettare poi un matrimonio riparatore.
Dopo quella tortura, la famiglia fece finta di accettare. Ma all’incontro “riparatore” si presentò con la polizia e li fece tutti arrestare.
Franca Viola divenne un simbolo di coraggio, forza, determinazione. Lei e la sua famiglia. Con quel "no" ci fu l'inizio della fine del matrimonio riparatore.
E a lei, oggi, va ancora una volta un grazie per aver lottato a nome di tante e per aver dimostrato un coraggio straordinario.
Leonardo Cecchi
Bank Holiday
#LaMiaVitaALondra
Apprendere per puro caso che domani, 27 Dicembre, Martedì, è Bank Holiday,...ma un po' speciale!
I Bank Holiday sono dei giorni festivi non di origine religiosa, pertanto molto "girovaghi" sul calendario britannico.
Quindi, domani è Bank Holiday speciale in quanto sostituisce il giorno festivo Natale caduto di Domenica.
Mi sembra corretto, no?
Quante volte abbiamo pensato: che sfiga, quest'anno tutti i rossi sono Domenica! Ecco, qui nel Regno Unito è una cosa...inaccettabile!
Sì, domani a Londra sarà di nuovo Natale! 🤣
In Italia, il 27 Dicembre è feriale ma non si lavora, fa parte del lungo ponte natalizio, tra 24 Dicembre e il 2 Gennaio? Non ricordo più!
Cosa ne pensi di questo sistema britannico, positivo o negativo? Raccontami
📸La sala del camino di Belvoir Castle, nella contea di Leicestershire. - Stacy Michelle Cartledge -
domenica 25 dicembre 2022
L'Italia che piace alla Meloni
L'hanno trovata che si nutriva da giorni di solo yogurt e in una profonda depressione che cercava di curare con dei farmaci.
Senza neppure più l'acqua in casa, Maria - nome di fantasia - vedova di 63 anni priva di ogni forma di reddito, ridotta alla disperazione aveva vinto la vergogna chiamando i carabinieri della stazione di Melito chiedendo aiuto. Ciò che i carabinieri assieme alla popolazione hanno fatto è stato assisterla, facendola visitare da un medico e facendo partire una piccola gara di solidarietà, concretizzatasi in una spesa che potesse aiutarla.
Ringraziando i carabinieri per il bel gesto, occorre dire che c'è tanto da fare in tutta Italia per evitare che queste situazioni accadano. Una volta che la sperimentazione del Reddito alimentare sarà andata a buon fine, il progetto potrà essere esteso in tutto il Paese, evitando così che il sostegno alimentare a chi ha bisogno ricada sulle FO o privati. Ma anche le pensioni minime sono un grande tema oggi poco o nulla trattato.
Un Paese dove una persona si riduce a mangiare yogurt per giorni perché non ha soldi è un Paese che ha un problema enorme.
Leonardo Cecchi
Anna De Simone
Di lei ritrovarono solo la bambola tra le lamiere. Aveva nove anni Anna De Simone. E il 23 dicembre 1984 era sul treno assieme alla famiglia. Padre operaio, madre insegnante. Andavano a Milano a trovare i parenti, come la maggior parte dei passeggeri su Rapido 904 Napoli-Milano.
La bomba, 14 chili di pentrite, T4, nitroglicerina e tritolo, la misero lì, nella 2° classe. Dove c’era quel pezzo d’Italia che, per dritto o per rovescio, ha sempre pagato il prezzo più alto in ogni occasione, anche negli attentati.
La fecero detonare quando il treno entrò in galleria, così da fare più danni. Assieme ad Anna, morirono altre 16 persone.
La mafia dichiarava guerra allo Stato e lo faceva nell’unico modo che le è sempre appartenuto: facendo strage di innocenti, di povera gente. Perché la mafia è vigliacca. Si credeva e si crede d’onore, forte, di coraggio. Ma è solo vile, vigliacca, viscida. Forte e feroce con i deboli, debole con i forti. Si nasconde, si annida, tira fuori i denti solo quando sa di poter ammazzare senza rischi.
È la peggiore espressione dell’animo umano.
Anche quest'anno, nel ricordo di chi per sua mano è morta, l’obiettivo fermo, chiaro e netto di estirparla come si estirpa non l’erbaccia, ma un cancro. Di cancellarne l’idea stessa, con ogni mezzo a disposizione. E senza farsi il minimo scrupolo, dato che le mafie, di qualsiasi tipo, vivono e prosperano sapendo che chi le combatte è diverso da loro e scrupoli se ne fa.
Leonardo Cecchi