domenica 29 settembre 2024

Scusate se non siamo affogati.

 


Scusate se vi abbiamo rubato il lavoro spaccandoci  la schiena nei campi. 


Scusate per l’occupazione delle baracche stellate, dove veniamo sfruttati a 20 euro per 12 ore di lavoro nei poderi.


Scusate per l'arroganza con lo smartphone che è l’unico mezzo che ci avvicina ai nostri affetti che abbiamo dovuto lasciare. 


Scusate per aver rubato il futuro ai vostri figli. Scusate per aver rubato le donne. Scusate se la nostra puzza vi disturba. 


Scusate per la nostra fragilità e la nostra debolezza che ci rende incapaci di reagire in una società che è ostile ai suoi figli; scusate se veniamo sfruttati dalle vostre organizzazioni criminali per spacciare nelle piazze; scusate se voi fingete di combattere il fenomeno.


Scusate se lavoriamo in nero ma con dignità per sopravvivere; scusate se per la vostra burocrazia infinita non vengono riconosciuti i nostri diritti.


Scusate se siamo sopravvissuti alle guerre che voi stessi alimentavate; scusate se siamo sopravvissuti ai naufragi ammassati su gommoni che voi avete l'ardire di chiamare crociera. 


Scusate se volevamo solo vivere!

Soumalia Diawara 

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I Fratelli di ndrangheta sono nemici dell'Italia

 


A Piombino il sindaco di Fratelli d'Italia, stupor mundi dell'urbanistica, ha avuto un altro colpo di genio che merita tutta la nostra ammirazione.


Dato che la città risente da ormai anni di una profonda crisi industriale e sta provando, lentamente, una riconversione al turismo, ha deciso di aiutare questa faticosa transizione con un'idea tanto audace quanto pionieristica:  costruire un enorme deposito del pattume in pieno centro. Anzi, esattamente in una delle arterie che conducono i turisti al cuore del centro. 


Ma c'è anche di più. Volendo rendere il tutto ancora più intrigante e psicologicamente attraente  per i turisti, evitando loro di perdersi lo spettacolo, il deposito è stato innovativamento costruito in "double face": da un lato i cassonetti, dall'altro una elegante - e oserei dire delicata -  palizzata in stile minimalista che fa sembrare la struttura un castro per i maiali o, al più, un piccolo deposito di scorie. La magia della scoperta, l'arte della sorpresa.


Il tutto, ribadisco, a pochi metri dal centro storico medievale. 


Attendo con ansia la prossima spinta al turismo. Un'idea potrebbe essere mettere un paio di pale eoliche sulle mura storiche studiate da Leonardo da Vinci o una raffineria a Calamoresca. 


Ragioniamone.

Leonardo Cecchi 

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La Lega va messa fuori legge!

 


Il partito del popolo, quello che voleva un governo eletto dagli italiani, sta presentando una proposta di legge per cancellare la possibilità di firmare online, dato che le raccolte firme dei referendum stanno avendo successo.


Io - non mi stancherò mai di ripeterlo - non me la prendo con loro. Perché loro li conosciamo bene. Questa è gente che farebbe (e fa) di tutto pur di rimanere al potere. Uno come Borghi cosa farebbe fuori dal Parlamento? Uno che propose di stampare dei "minibot" da usare di fatto come moneta a corso forzoso parallela all'euro, così da far brillare l'economia italiana (ma brillare nel senso di esplodere, sia chiaro) e quel poco di credibilità rimasta in Europa.


Io me la prendo con chi li vota e si fa prendere in giro. Questi vogliono prendere i vostri diritti e calpestarli. Vi stanno dicendo che decidono loro, punto e basta. E vogliono portare indietro l'Italia di vent'anni. 


Aprite gli occhi.

Aprite quegli occhi e rendetevi conto di chi avete mandato al Governo.

Leonardo Cecchi 

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L’uomo in foto si chiamava Ferruccio Laffi.

 





Arrivò che la sua casa già bruciava. Corse dentro, ma non trovò nessuno. Sperò allora che i nazisti avessero “solo” portato via tutta la sua famiglia. Ma poi andò verso il cortile e vide. Vide che tutti coloro che amava erano lì, a terra. Ad alcuni i nazisti avevano aperto la pancia, e i maiali si erano già avventati sui corpi. Poi, in un angolo, notò il corpo nudo di un piccolo uomo, tutto rannicchiato, era suo padre. Era lì perché i nazisti l’avevano ucciso per ultimo. Prima di trucidarlo avevano infatti voluto fargli assistere al massacro di tutta la sua famiglia.


Quel giorno Ferruccio, che aveva solo 16 anni, seppellì 18 persone. Ma non il suo dolore. Che si è portato dietro per tutta la vita. Un dolore immenso, indescrivibile, che noi non possiamo neanche immaginare. Il dolore di vedere e rivedere, ogni giorno, la fotografia di tutti coloro che amavi trucidati e lasciati a marcire in un angolo. Il dolore di vedere il corpo di chi t’ha cresciuto rannicchiato in un angolo, sapendo il patimento che deve aver provato. Il dolore di ricordare ogni colpo di vanga dato per scavare la fossa dove li hai poi adagiati con le tue mani. 


E se oggi abbiamo il lusso di provare questa difficoltà, lo dobbiamo anche a Ferruccio. Che ha passato tutta la vita a ricordare con sofferenza quell’immenso dolore che fu la strage di Marzabotto per tenere viva la memoria. A riaprire, ogni giorno, quella ferita per gli altri. Specialmente per i più giovani, per le generazioni future, affinché quell’orrore nazista, anche grazie al suo ricordo, non tornasse mai più.


A Ferruccio, che è scomparso lo scorso gennaio, va il ricordo di tutti noi. A lui e a tutte le vittime della strage di Marzabotto.

Leonardo Cecchi 

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LOLLOBRIGIDA, NASCE IL CAPOLARATO DI STATO!

 


Il ministro dell'Agricoltura  Lollobrigida lancia una singolare campagna di reclutamento: "Mille giovani per servire la Patria nei campi". 


Sembrerebbe una presa in giro ideata da "Lercio" e invece è tutto vero, frutto della mente di quel ministro che risponde al nome di Lollobrigida.


Infatti, l'iniziativa dal sapore nostalgico, che sembra evocare "la battaglia del grano" di mussoliniana memoria, partirà il prossimo 2 ottobre con  la pubblicazione del bando rivolto ai giovani tra i 18 e 28 anni.


La paga prevista sarà pari a 507,30 al mese. Insomma si istituisce il capolarato di Stato in agricoltura, facendo concorrenza a quello tradizionale. 


La differenza sarà che i giovani potranno dire di farlo per servire la patria (sic!). Vuoi mettere la soddisfazione?

Giovanni Barbera 

Chuck Norris su Bruce Lee

 


"Bruce Lee ha imparato da tutti. Aveva una mente molto aperta. Non ha mai creduto in un solo stile di arti marziali o che uno di questi fosse superiore. Credeva che tutti avessero dei punti di forza e di debolezza e che dovremmo trovare i punti di forza in ogni metodo." -Chuck Norris 

#brucelee

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sabato 28 settembre 2024

Hassan Naseallah

 


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Meir David Kahane

 


Meir David Kahane era un rabbino statunitense naturalizzato israeliano, tra i più ferventi fautori dell’ideale del Grande Israele.


L’ideale ultrasionista prevede la deportazione di tutti gli arabi e di ogni popolazione non ebrea fuori da Israele, prevedendo la ricostituzione del cosiddetto regno di Davide descritto nella Torah, ampliandone oltretutto i confini andando oltre la Giordania, arrivando in Egitto, Siria e Iraq.


Kahane nel 1968 fonda la Lega di Difesa Ebraica, un’organizzazione paramilitare che si pone come obiettivo l’attacco armato verso chiunque si ponga contro Is*aele.


Negli anni la LDE si è resa protagonista di diversi attentati, soprattutto contro cittadini sovietici. Tutt’ora attiva, negli USA è considerata un’organizzazione terrorista.


Kahane nel 1971 si trasferisce in Israele e nel 1973 fonda il suo partito Kach, riuscendo ad essere eletto nella Knesset con l’1,2% nel 1984.


Il governo is*aeliano e la maggioranza degli is*aeliani considerava il Kach e Kahane come un’anomalia, un estremista radicale, anche se le azioni contro i pa*estinesi rimasero comunque impunite, Kahane e il suo partito non vennero mai portati in tribunale.


Quando Kahane interveniva nella Knesset sia i parlamentari che i membri del governo uscivano automaticamente dall’aula per delegittimare ogni suo discorso.


Kahane rimane parlamentare solo per una legislatura, in quanto per quella seguente la Knesset aveva introdotto il divieto di candidatura a partiti e persone che incitano al razzismo.


Negli anni successivi il partito Kach semiscompare e Kahane viene assassinato nel 1990 a New York. Sembra la fine del kahanismo ma gli accordi di Oslo ne permette la rinascita.


Il 25 Febbraio 1994 ad Hebron un militante kahanista appartenente alla Lega di Difesa Ebraica di nome Baruch Goldstein, entra armato nella Tomba dei Patrarchi dove erano riuniti in preghiera centinaia di palestinesi. Ne uccide 29 e ne ferisce 125. Viene ucciso direttamente sul posto dai sopravvissuti.


Nonostante Rabin lo aveva definito  "degenerato assassino" nonché "una vergogna per il sionismo e un imbarazzo per il giudaismo", ai suoi funerali rabbino Dov Lior di Kiryat Arba dichiarò che Goldstein era "più santo di tutti i martiri dell'Olocausto". La sua tomba è oggi meta di pellegrinaggio dell’estrema destra.


In quegli anni in Is*aele si sta affacciando alla politica e sempre più velocemente tale Itamar Ben Gvir, coordinatore della giovanile del partito Kach ed estimatore fanatico di Baruch Goldstein.


Nel 1995 minacciò il primo ministro Rabin, rubando l'ornamento del cappuccio della Cadillac di Rabin e dicendo: "Siamo arrivati alla sua macchina, arriveremo anche a lui". Rabin fu assassinato da Yigal Amir solo due settimane dopo.


Pochi anni dopo un altro politico rampante di nome Bezalel Smotrich veniva arrestato nel 2005 a Gaza per aver organizzato la resistenza contro la ritirata delle IDF dalla Striscia. Arrestato, non viene comunque accusato di nulla e rilasciato.


I due, sebbene abbiano percorsi politici diversi, hanno idee identiche e nei fatti sono gli eredi di Kahane.


Ben Gvir e Smotrich per anni non vengono mai considerati come politici importanti in Is*aele, confinati nell’estrema destra e sostenuti principalmente dalle frange più estreme dei coloni degli insediamenti in Cisgiordania.


Tutto cambia nel 2022. Netanyahu a causa delle indagini e accuse di corruzione non riesce ad ottenere l’alleanza con i partiti centristi della Knesset. Il Likud allora trova proprio in Ben Gvir e Smotrich la via per ottenere la maggioranza per andare al governo.


I due si erano alleati con i propri partiti, Potere Ebraico e Partito Sionista Religioso, considerati gli eredi del Kach, e ottenuto 7 seggi alla Knesset, il loro miglior risultato.


Netanyahu nomina Ben Gvir ministro della sicurezza interna e Smotrich ministro delle finanze.


Questa nomina ha un duplice risultato:


1) sposta all’estrema destra il Likud, lo stesso governo israeliano e una larga parte dell’opinione pubblica


2) legittima e sdogana il kahanismo conferendo a Ben Gvir e Smotrich un largo potere all’interno del governo


La riforma della giustizia che attacca frontalmente la Corte Suprema, prevedendo l’abolizione de facto dell’indipendenza della magistratura, è l’occasione per i due per ampliare il proprio consenso e le piazze enormi che li sostengono nella riforma sono esemplificative.


I due inoltre sono i maggiori sponsor sia della marcia della bandiera a Gerusalemme, dove migliaia di persone attaccano i palestinesi sostenuti dalla polizia e dei movimenti più estremi dei coloni, tra i quali Nachala, quello delle gite in barca a Gaza.


Il 7 Ottobre è l’occasione che Ben Gvir e Smotrich agognavano da tempo.


Si pongono fin da subito nel Gabinetto di guerra come fautori della ricolonizzazione di Gaza e della Cisgiordania, sponsorizzando in ogni modo l’annessione delle stesse e la deportazione di tutta la popolazione palestinese.


Un messaggio che per decenni era stato minoritario, o comunque sopportato e non supportato, diventa così una delle principali voci dell’agenda di Netanyahu.


La citazione dello stesso del passo biblico su Amalek e lo sterminio degli amaleciti, sostenendo pubblicamente una giustificazione divina al genocidio dei palestinesi a Gaza, ponendo dio stesso alla testa della sua opera.


Oro puro per il kahanismo di nuovo in ascesa.


Sebbene nessuno in Israele oggi dichiarerebbe mai di sostenere il kahanismo, ci sono fin troppi segni tangibili che fanno pensare il contrario.


Le legge del 2018, ad esempio, che rende Israele “paese degli ebrei e per soli ebrei” richiamando esplicitamente ad una struttura teocratica dello stato, è facilmente collegabile con la Halakhah, la tradizione normativa ebraica che include sia le 613 mitzvot (la legge biblica) che le successive leggi talmudiche e rabbiniche.


Come i nazisti che a Wannsee, mentre decidono la soluzione finale, non parlano mai di sterminio ma di “evacuazione” degli ebrei, Netanyahu e alleati cambiano le parole ma perseguono gli stessi obiettivi declamati dal rabbino Meir Kahane.


Ciò che sta accadendo ed è accaduto in Israele ha però in sé un significato più ampio, che ci riguarda.


La polarizzazione, l’estremizzazione, delle posizioni politiche coinvolge tutto l’occidente e l’ascesa del kahanismo corre sugli stessi binari del boom dell’estrema destra europea e statunitense.


Dalla caduta dell’Unione Sovietica e con l’inizio dell’era della poste verità e della fine della storia, la natura più pura del capitalismo che ha anestetizzato le coscienze e aperto le porte a poteri politici che al tempo del “terrore rosso” venivano taciuti, a causa della possibilità di un spostamento di massa verso i “terribili” rossi comunisti.


Caduto quel vincolo, le catene sono spezzate e i Ben Gvir, gli Smotrich, di tutto l’occidente sono liberi di poter fare ciò che vogliono. È l’esemplificazione dell’età dell’oro nazifascista occidentale che viviamo.


Quella palestinese è la resistenza di tutti a tutto questo.

Nicolò Monti

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Jim Morrison a Parigi

 


Il 28 giugno 1971 Jim Morrison lascia gli Stati Uniti per una vacanza a Parigi. Non è mai tornato nel paese. Questa è l'ultima sua foto conosciuta.

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Hulk Hogan & Tiger Mask

 


Come dimostrano queste immagini, Hulk Hogan ed il primo Tiger Mask (Satoru Sayama) si conoscevano e si frequentavano nei primi anni ottanta in Giappone, quando entrambi lavoravano per la New Japan Pro-Wrestling. 🇯🇵

E allora perchè non hanno mai combattuto in tag-team o uno contro l'altro, mi chiede un amico iscritto a questa pagina? 

Una risposta certa purtroppo non ce l'ho, ma ho ragione di credere che il motivo sia che i loro stili fossero troppo differenti, per non parlare delle dimensioni... Hogan sarà stato circa settanta chili in più rispetto a Tiger Mask (praticamente pesava il doppio di lui!) e forse una trentina di centimetri più alto. 

Ricordo che all'epoca, Tiger Mask dava il meglio di sé combattendo con atleti simili a lui come corporatura, quali ad esempio "Dynamite Kid" Tom Billington o "Black Tiger" Mark Rocco. 

Mentre Hogan veniva raramente impiegato con performer così tanto più "piccoli" e dallo stile completamente differente, al massimo l'ho visto combattere contro Tatsumi Fujinami, che però come tecnica di combattimento si avvicinava più ad Antonio Inoki che a Tiger Mask, che oltre alle arti marziali aveva incorporato nel proprio bagaglio anche elementi della lucha libre messicana. 

Certo però che un tag-team formato da Hogan & Tiger Mask sarebbe stato davvero forte da vedere, non trovate? 😉


#HulkHogan #TigerMask #Puroresu #JapanWrestling #NewJapanProWrestling 🇯🇵

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Tabta Roma

 


Oggi mi concentro sulle cose buone, perché delle cattive ci hanno riempito trasmissioni, siti e giornali.


Un primo tempo perfetto ed entusiasmante. Pressing asfissiante, palle recuperate nella loro metà campo, dominio assoluto del campo, forza, tenacia, qualità e il gol del vantaggio. Tante cose fatte bene e tanta Roma.


Di questo dobbiamo parlare. Da questo dobbiamo partire. È qui che bisogna abbassare la testa e continuare a lavorare. Le cose negative le lasciamo analizzare agli esperti, agli esteti, ai professori patentati, quelli che da dietro un PC vincono ogni anno la Champions League e nella vita retrocedono continuamente.


La Roma ieri ha giocato bene ed ha pareggiato immeritatamente contro una squadra che nelle ultime 44 partite ne ha perse solo 7, 4 delle quali contro Real Madrid e Barcellona. Una squadretta, qualcuno ha detto, sempre quel qualcuno che ha la bacheca piena di "te lo avevo detto".


È bastato un pareggio per sentire già qualche mormorio su Juric, costretto a subirsi l'isteria di una città che non merita certi tifosi. I tifosi delle idee, delle simpatie, della tattica, del bel gioco fine a sé stesso. Quelli che hanno insultato Mourinho prima e De Rossi poi. Gli eterni infelici che il più delle volte hanno visto lo stadio 5 volte in vita loro.


La Roma è viva. Arriverà la forza e l'energia che nel secondo tempo un po' è mancata. Arriverà il coraggio.


Forza Roma🚩

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Herrera critico con i suoi tifosi: "Non mi passa per la testa di lanciare un razzo"

 


IL ROMANISTA 

Il centrocampista dell'Athletic Bilbao ha condannato il gesto dei baschi presenti nel settore ospiti, che ieri sera si sono resi protagonisti di un'azione grave


Ander Herrera, centrocampista dell'Athletic Bilbao, ha condannato il gesto commesso dai tifosi baschi, che dopo la rete del pareggio nella gara contro la Roma, hanno lanciato un razzo contro i tifosi giallorossi verso la Tribuna Monte Mario. 


Queste le sue dichiarazioni in zona mista: "Abbiamo una sensazione strana, perchè abbiamo giocato una buona partita, un punto positivo, ma tutto è offuscato da quello che abbiamo visto. Capisco che in un momento di rabbia si tira fuori il peggio sotto forma di insulto, ma non mi passa per la testa di lanciare un razzo che può uccidere una persona. Non c’è spiegazione”

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Roma-Athletic Bilbao 1-1, il giorno dopo

 


Un pareggio che sa quasi di sconfitta contro la terza forza del campionato spagnolo al fischio d'inizio della gara (ieri Villareal e Atletico effettuano sorpasso nei posticipi).


Un primo tempo da grande squadra, corti, aggressivi e costantemente in anticipo, contrapposto a un secondo tempo maggiormente attendista, un calo fisico evidente, con un Dybala in meno e un Nico Williams in più. 


Sicuramente da annotare le prestazioni di Angelino, Baldanzi e Ndicka, per me assolutamente migliori in campo. Grandissima partita di Artem che a prescindere dal goal, ha sopportato per tutta la partita la marcatura di entrambi i centrali e, nonostante ciò, ha pulito tutti i palloni possibili.


Il secondo tempo ci siamo abbassati tanto. Ciò è dovuto anche all’uscita di Dybala, motore in fase offensiva della Roma. 

Soule come abbiamo visto è un giocatore diverso, che punta l’uomo, ma non è quel giocatore che ti fa respirare quando ne hai bisogno come Paulo.

 

Il goal preso onestamente era evitabile. Ci sono vari errori in quell’azione: Hermoso e Angelino che si fanno sovrastare correndo all’indietro, ma soprattutto la poca reattività di Cristante che fa passare il pallone che si insacca in porta.


Ora abbiamo Venezia, Elfsborg e Monza. Non ci dovrà essere alto risultato oltre che la vittoria . 


Continuiamo su questa strada e vediamo dove ci porterà.

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Gli eroi di Cefalonia

 


Uccisero tutti gli italiani che riuscivano a trovare. Entravano negli ospedali, nelle case, nei villaggi dell’isola. Qualunque italiano trovato, veniva ammazzato sul posto. Con celerità e solerzia perché l’ordine l’aveva dato Hitler in persona: uccideteli tutti.


Morirono in 5mila, gli italiani della divisione Acqui. Soldati semplici, sottoufficiali, ufficiali di ogni parte d’Italia, del Nord e del Sud. Erano gli italiani che a Cefalonia, dopo l’8 settembre, si erano rifiutati tanto di schierarsi con i tedeschi quanto di arrendersi a loro. L’avevano deciso tutti insieme. Le compagnie e i battaglioni, dall’artiglieria al genio fino ai mitraglieri, avevano votato: “Tutti contro i tedeschi”.


Combatterono per una settimana, inferiori di mezzi e uomini. E quando, soverchiati, si arresero, furono quasi tutti trucidati, e i loro corpi buttati in mare o bruciati per far sparire le tracce.


Agli eroi di Cefalonia, di cui oggi ricordiamo l'eccidio, il ricordo di tutta Italia.

Leonardo Cecchi 

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Hulk Hogan

 


- Io possiedo i nomi Hulk Hogan, Hulkamania ed Hulkster. 

Sono uno dei pochi che detiene il nome, i diritti, i marchi e le licenze sul proprio nome.  

Vince McMahon, Sr. mi disse quando iniziai a lavorare con lui alla fine degli anni settanta:  "Voglio che tu sia Hulk Hogan". 

"Cosa significa Hulk Hogan?"

"C'è Ivan Putski per i polacchi americani, Bruno Sammartino per gli italoamericani, Chief Jay Strongbow per i nativi americani e Hulk Hogan per gli irlandesi americani" (anche se in realtà Hulk non aveva niente a che vedere con l'Irlanda, essendo italo-americano, n.d.tr.). 

Vince mi diede quel nome. 


Poi Vince Sr. morì e Vince Jr. prese il sopravvento. Proprio quando Hulk Hogan iniziava a decollare, ricevemmo una chiamata dalla Marvel Comics.

"Stai violando il nostro marchio (l'Incredibile Hulk, n.d.tr.). E' troppo simile. Ti faremo causa, ti citeremo in giudizio". 

Lasciammo loro il nome ed abbiamo dovuto pagare alla Marvel solo un decimo dell'1% dei nostri profitti. 

Questo è durato dal 1985 al 2005. 


Poi nel 2005 è finita. A quel punto, non potevo più usare il nome Hulk Hogan, ed andavo ancora per la maggiore nel 2005. Quindi incontrai il mio avvocato e gli dissi: "Non me ne frega niente di che accordo fai, ma farai un accordo, perché io ho bisogno di quel nome". 

Riuscì ad ottenere un'estensione di un anno e dovetti pagare alla Marvel il 30% di tutto ciò che guadagnavo. Film, wrestling in TV... hanno ottenuto il 30% di tutto, ma c'era una clausola per la quale se avessero deciso di vendere il nome, io avrei dovuto essere il primo ad essere tenuto in considerazione per un eventuale acquisto. Non potevano vendere il nome ad altri senza aver prima consultato me. E per un valore di mercato equo. 


All'improvviso, la Marvel Comics si mise in un contenzioso con la WWE per le proprietà intellettuali, perché non volevano che venissero ritrasmessi i vecchi incontri di Hulk Hogan. 

La Marvel Comics perse quella causa.

A quel punto dovevano a Vince McMahon 35 milioni di dollari. Avevano commesso un errore enorme. Per cui quelli della Marvel mi contattarono e mi dissero: "Invece di pagare 35 milioni di dollari, che ne dici se ti diamo il nome Hulk Hogan?". 

Valutai bene la loro proposta riflettendo sui termini contrattuali e poi pensai: "Vi siete fregati adesso. Ora, non devo pagare 35 milioni di dollari per il nome, dovete venderlo a me al giusto valore di mercato, che è soltanto 750 mila dollari. Per cui riacquistai il nome. Vince McMahon voleva poi riacquistarlo da me ma gli risposi: "Eh no, l'ho preso io. Ho riacquistato il nome e adesso possiedo tutto". 


Hulk Hogan


#HulkHogan #Marvel #MrMcMahon #Hulk #WWE

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venerdì 27 settembre 2024

Abolite la Lega

 


Fanno tenerezza.


Terrorizzata dalle centinaia di migliaia di adesioni per il referendum cittadinanza, ora la Lega annuncia che presenterà una proposta di legge per eliminare le firme digitali. 


Siccome hanno paura di perdere, allora via il pallone. 

Siccome sanno che il referendum cittadinanza potrebbe spingere il referendum contro l'autonomia differenziata anche al Nord, vogliono impedire che situazioni simili possano ripetersi.


Ci sarebbe da ridere, se non stessimo parlando di gente che reputa la democrazia, appunto, al pari di un pallone.


Abolizione del suffragio universale

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La destra italiana fa schifo!

 


La disinformazione ai livelli massimi.


Da due giorni, le destre italiane vanno in giro dicendo che il referendum sulla cittadinanza è un progetto della sinistra per regalare la cittadinanza ai migranti. 


La riforma riguarda esclusivamente persone nate e cresciute in Italia da genitori stranieri. Da cosa migra una persona che nasce in questo territorio? 


1- Senza scrupoli, dicono che dopo queste persone potrebbero rubare le case agli italiani come se fosse una colpa aver una casa dove dormire. Ma è colpa dei migranti se in Italia non sono state attuate delle politiche abitative dagli anni ‘70? 


2- È colpa dei migranti, se, nonostante le diverse crisi economiche e le varie inflazioni, gli italiani non arrivano a fine mese per il semplice fatto che gli stipendi sono rimasti quelli di 15 anni fa e non sono mai stati adeguati alla realtà odierna per garantire una vita dignitosa alle persone?


L’esempio lampante è il comportamento di Fontana, il governatore della regione Lombardia. Dice di non aver i soldi per la sanità lombarda però in un’ora caccia fuori milioni di euro per i cartelli in dialetto come se le persone potessero curarsi leggendo in dialetto. 


Come mai un paese grande come l’Italia, non solo economicamente, ma politicamente, culturalmente e storicamente si è ridotta così? 


P.s. Ai problemi politici, servono soluzioni politiche serie e non della propaganda becera adossando la colpa a chi non ha nessuna colpa come se avessero delle responsabilità politiche per decidere. 


Svegliatevi.

Soumalia Diawara 

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giovedì 26 settembre 2024

GROGNARDS2011 INTERVISTA EDMUND DANTES, EX ATTIVISTA DEL MOVIMENTO PER LA CASA (SECONDAPARTE)

 


Hai, per caso, visto dei politici o sindacalisti che appoggiavano le lotte contro gli sfratti?


I politici che si sono presentati in quegli anni andavano da FORZA ITALIA  fino ad arrivare all'estrema sinistra. Molto  raramente si presentavano FRATELLI D’ITALIA..

Quando fu occupato il palazzo della BANCA D’ITALIA in via Carlo Felice si presentò ELISABETTA RAMPELLI, sorella di Fabio Rampelli.

Fu allora che venimmo a sapere che Casapound voleva occupare.

Di sindacalisti  ci seguivano  GUIDO LANCIANO (SUNIA),MASSIMO TOLU (COBAS) e una giornalista, oggi lavora alla RAI di nome RAFFAELLA DE PASCALE. Quest'ultima molto vicina al PD.


QUANTE OCCUPAZIONI SIMBOLICHE E NO AVETE FATTO E QUESTI PERSONAGGI SONO STATI PRESENTI


Abbiamo occupato simbolicamente vicino Campo de fiori,  un palazzo di proprietà della CASSA DEPOSITI E PRESTITI, allora  governato da FRANCO BASSANINI del PD.

Non si è presentata la forza pubblica e, secondo il mio parere, qualcuno  ne era a conoscenza.

Fenix

Robert Mitchum & Lauren Bacall, 1948 Buon Appetito!

 


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Augias disintegra la Melona

 


"Non ho mai sentito Giorgia Meloni fare un discorso da Capo del Governo. Un discorso che abbracci la comunità nazionale per intero, quindi anche quelli che non l'hanno votata. 


Dall'altra parte, quei discorsi risentiti, aggressivi, di vittimismo aggressivo denotano il passato che ha vissuto, di esclusione. Lei denota più che un'azione di governo una rivendicazione, un riscatto, una vendetta".


Lucido come sempre Augias.

Non offensivo, incisivo, preciso. 


Ce ne fossero.

Leonardo Cecchi 

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Lo decidino i tifosi chi deve giocare e chi no...

 


Dopo aver convinto Daniele De Rossi, che lo ha voluto qui e gli ha affidato una maglia da titolare alla prima partita utile.

Dopo aver letteralmente stregato Deschamps che, dopo averlo definito "il futuro della Nazionale francese", lo ha convocato e fatto esordire subito con la maglia dei Blues.

Manu domani avrà una grande occasione, da titolare, per convincere anche il nuovo allenatore Ivan Juric.

Perché può e deve essere un titolare inamovibile, perché ha le potenzialità per essere decisivo.

Perché è lui quello che deve cambiare volto ad un centrocampo che, negli ultimi anni, è stato lento e monopasso.

Forza Manu, prenditi la Roma.

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Eric Gerets

 


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Calderoli dimettiti!

 


Quello che afferma Calderoli farebbe ridere se non fosse gravissimo.


Dato che tutti i referendum stanno raccogliendo le 500mila firme necessarie con facilità, da ieri va dicendo che sono inammissibili perché quel numero di firme è troppo basso, poiché oggi con la firma online è tutto troppo facile. 


Per questa gente un referendum è una sfida da bar e il tema è il grado di difficoltà di vincerla, non il fatto che sia o meno basata su principi di civiltà. E quindi ora che la stanno clamorosamente perdendo vogliono cambiare le regole del gioco neppure a metà partita, ma quando ormai è quasi finita, per rendere più complicato (se non impossibile) al civismo della gente di potersi esprimere, nonché per evitare figure barbine. 


In un Paese con un tasso di astensionismo vergognoso, forme di partecipazione popolare dovrebbero invece essere apprezzate e coltivate. Ma il (questo sì) giochino di questi individui funziona su binari opposti: meno la gente partecipa, più hanno chance di fare come vogliono, elargendo favori e marchette a destra e manca. Più le persone si interessano, più firmano e più votano, più le loro cadreghe sono a rischio. 


E non è populismo: è la realtà dei fatti.

Leonardo Cecchi 

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Zerbino potevi andare al Manchester City

 


"Non l'ho convinto. 

Ci siamo visti a Roma, tutta una notte a parlare.

Era tutto fatto per il suo trasferimento al Manchester City, ma è saltato all'ultimo. 

Mi ha chiamato e mi ha detto: “Non je la faccio”. 

Ci rimasi male, mi arrabbiai. 

È passato tanto tempo, Daniele era nel pieno della carriera, lo ritenevo fondamentale per il mio progetto, si sarebbe divertito.

Ma lui voleva restare a Roma".


Un aneddoto raccontato qualche tempo fa da Roberto Mancini, che fa comprendere lo spessore di Daniele De Rossi.

I valori e la fede messi prima dei soldi, della fama e del successo.

Sono fatti come questo che ci hanno fatto innamorare del calcio.

Episodi, purtroppo, ormai troppo rari.

Questo, comunque, è il motivo per cui diciamo sempre che Daniele è la Roma.

Perché per il club, per la città e per i tifosi ha fatto scelte d'amore, paragonabili solo a quelle di Francesco Totti.

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mercoledì 25 settembre 2024

*BASTA SGOMBERI, ASSEMBLEA PUBBLICA*‼️

 È un messaggio che sta girando sulle chat


_sgomberi e cancellate né qui né altrove_

Alle ore 9.00 della mattina del 23/09/24, con un'operazione congiunta da parte della polizia di stato, della polizia municipale e dell' Ama, sono state sgomberate le persone che vivevano a viale del pretoriano, a piazza di porta san lorenzo e a piazzale dei cinquecento. Sono stati buttati tutti i loro effetti personali, tra questi anche documenti, permessi di soggiorno e altri beni di prima necessità.


Il giorno stesso alle ore 18.00 è stata chiamata un assemblea pubblica, nata dalla spontanea necessità di confrontarsi su quanto stesse succedendo nel territorio. Hanno partecipato associazioni, movimenti, soggetti istituzionali e le persone che sono state sgomberate. La notte stessa l'assemblea è stata capace di trovare una soluzione "provvisoria" per far dormire queste persone in un luogo sicuro e al chiuso, dopo che erano state private anche del poco che avevano.


L'ordine di sgombero è arrivato direttamente dal Comune di Roma che dopo questa azione ha dichiarato

"assurde e insensate" le polemiche mosse dalla società civile" 


Il giorno successivo, l'Assessore alle politiche sociali del Municipio II Gianluca Bogino, ha emanato un'ordinanza speciale per rendere disponibile uno spazio in suo possesso per accogliere provvisioriamente queste persone, adesso gestito in collaborazione da Nonna Roma e dagli student3 che hanno creato questa piattaforma.


La soluzione creata dal Municipio II non è una soluzione a lungo termine, è quindi necessario rivedersi in assemblea per capire come opporsi a queste politiche repressive, escludenti e autoritarie.


Il tema del diritto alla casa ormai da anni è assente nelle agende politiche dei vari governi che si sono succeduti e, nella nostra città, ormai quasi del tutto dimenticato.

Il Giubileo è alle porte e la crisi abitativa sta riemergendo in modo ancora più evidente, la risposta da parte delle istituzioni è nsconderlo, noi vogliamo risposte strutturali.


per costruire un alternativa ed opporsi a queste politiche disumane, ci vediamo domani in assemblea!!

ORE.18.00 

PIAZZA DEI SICULI (SAN LORENZO)


_assemblea gente solidale_

Clark Gable Buon Appetito!

 


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APPELLO

 

(Google)


Sono giunte alla nostra redazione segnalazioni su  abitazioni Ater adibite come "Bed&Breakfast" o come "Case Vacanze", in previsione del Giubileo 2025 questo 

"fenomeno illecito" potrebbe diffondersi.

Facciamo appello a chiunque viva da vicino questa situazione di segnalarlo. Le case destinate all'emergenza abitativa rimangono tali.


Stregapolis

Bruce Willis & Demi Moore, 1992 Buongiorno!

 


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Juric, esordio e tre gol all’Udinese. Ma all’Olimpico vincono i fischi

 



La Repubblica (M.Juric)

Non era affatto facile. Esordire in casa sulla panchina che fino a quattro giorni prima era di proprietà di una bandiera come Daniele De Rossi. Che la domenica di Ivan Juric fosse difficile, ne era consapevole anche lui. Non a caso la vigilia era stata un sunto di pragmatismo e sintesi. In più l’atmosfera all’Olimpico. Dichiaratamente contraria ai Friedkin e a buona parte della rosa. La lettura delle formazioni è stato un susseguirsi di fischi per molti calciatori della Roma. Nel calderone, suo malgrado, è finito anche Ivan Juric. Fischiatissimo dall’Olimpico. Colpevole? No. Ma proprietario di quella panchina, che per tutti i tifosi giallorossi, doveva essere ancora di Daniele De Rossi. Finita qui? Certo che no.


Perché in questo clima di contestazione a far ulteriore rumore ci ha pensato il silenzio assordante della Curva Sud. Rimasta fuori dallo stadio per mezz’ora, come annunciato nei giorni scorsi. Settore vuoto, riempito solamente da uno striscione: “Non rispettate i nostri valori e le nostre bandiere. Da oggi torniamo alle vecchie maniere”. Trenta minuti di partita in cui la Roma ha giocato nel brusio dello stadio, rotto solamente dalle urla di Juric. Senza pace nell’area tecnica di fronte alla panchina. Accovacciato a studiare i movimenti dei suoi, in piedi ad urlare le indicazioni, a colloquio con il vice Paro, a passeggio lungo tutta la linea laterale. Fermo? Mai. A premiare l’abnegazione del croato ci ha pensato Dovbyk, con il gol del vantaggio. Un precario equilibrio psichico-ambientale rotto dall’ingresso sugli spalti della Curva Sud al 30′ del primo tempo. Al grido di “Daniele De Rossi”, in pieno sostegno all’allenatore messo alla porta solo pochi giorni fa. E contro tutta la dirigenza romanista.


A partire dalla famiglia Friedkin, assenti all’Olimpico, fino alla Ceo Lina Souloukou, dimissionaria cinque ore prima del calcio d’inizio. Nessun riferimento diretto, nessun coro contro. Ma una presa di posizione netta da parte del tifo più caldo: “Tifiamo solo la maglia”. Corredata dai fischi continui ai calciatori più rappresentativi. In tutto questo c’è stata una partita. Una bella partita della Roma. Che ottiene la prima vittoria in campionato: 3-0 all’Udinese, una delle sorprese di questo campionato. Juric annulla Runjaic e lo fa seguendo le sue idee. “Mi è piaciuta molto la prima Roma di De Rossi, quella della scorsa stagione. Vorrei riproporre quell’idea”. Detto, fatto. Dentro tutti i senatori, fuori tutti i nuovi acquisti. Ad eccezione di Dovbyk. Panchina per Soulé, Hummels, Hermoso, Abdulhamid, Dahl e Koné. So-prendente soprattutto quella del francese, giustificata prima della gara dallo stesso allenatore croato: “Gran talento, ma c’è da lavorare”.


Meglio affidarsi su quello che ha visto lo scorso anno e che gli è piaciuto in questi pochi allenamenti. E la squadra lo ha premiato con la carta della corsa e abnegazione. Provando a mettere in pratica già i primi dettami. Aggressività e verticalizzazioni. Tra i migliori Dybala, faro offensivo e Dovbyk, servito dai compagni al meglio e autore di un gol (e mezzo, annullato per fuorigioco). Brilla anche Pisilli, scelto ancora una volta come titolare a centrocampo. Il fischio finale è una liberazione. Per Juric che festeggia con il suo staff e dà il cinque a tutta la squadra. Con l’abbraccio finale con il ds Ghisolfi prima di correre dentro lo spogliatoio. Per la squadra meno. Subissata di fischi dalla Curva Sud, nonostante i primi tre punti della stagione.

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Il Faraone

 


A prescindere dall'ambiente, dagli allenatori, dai compagni di squadra.

Stephan c'è sempre, e ogni volta che viene chiamato in causa risponde alla grande.

A destra, a sinistra, da ala, seconda punta, quinto di centrocampo e addirittura terzino.

Per cinque minuti o per novanta, a Stephan non interessa.

Mai una polemica, mai una richiesta di maggior minutaggio, anche quando chi va in campo fa nettamente peggio di lui.

Anche ieri ha dato tutto, anche ieri tra i migliori in campo.

Questo ragazzo è semplicemente fantastico.

Ne vogliamo undici così.

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Maysoon Majidi

 


“Le condizioni di salute dell'attivista e regista curdo-iraniana  Maysoon Majidi, perseguitata dal regime degli ayatollah e ora qui in #Italia da un sistema che criminalizza le persone in movimento che chiedono che i loro diritti siano rispettati, vanno rapidamente peggiorando.”


Maysoon Majidi, panico e insonnia: vita a rischio.


È già dimagrita di 30 chili, assume costantemente psicofarmaci, è in condizioni psicofisiche gravi. Ieri in visita una delegazione Pd con Boldrini e Boccia. 


È un «campo larghissimo» quello intorno all’attivista e regista Maysoon Majidi, reclusa a Reggio Calabria, sotto processo a Crotone per favoreggiamento dell’immigrazione irregolare, che ha ripreso lo sciopero della fame e le cui condizioni di salute peggiorano di ora in ora. 


Dopo Avs e M5s, anche una delegazione del Pd, guidata dalla deputata e presidente del comitato permanente della Camera sui diritti umani, Laura Boldrini, e dal capo dei senatori, Francesco Boccia, si è recata in visita ieri alla casa circondariale Panzera.


«QUELLO CHE LE VIENE attribuito – ha dichiarato l’ex presidente della Camera fuori dal carcere – è assolutamente falso. Voglio sperare che tutto ciò non sia dovuto al clima politico. Ma è possibile che tutti possono parlare con i due sedicenti accusatori e, invece, il tribunale non riesce ad acquisire le loro testimonianze? 


Non vorrei che questa modalità, sull’onda dell’idea che bisogna trovare nel globo terraqueo tutti gli scafisti, possa influenzare e arrivare anche laddove invece bisogna valutare sulla base della realtà». Chi ha incontrato più volte Maysoon in questi lunghi 9 mesi è sicuramente Ferdinando Laghi, consigliere regionale di opposizione, vicepresidente dell’associazione Medici per l’ambiente (Isde), medico internista ed ematologo a Castrovillari.


LO INCROCIAMO a margine di un volantinaggio sull’autonomia differenziata: «Sono stato in carcere qui a Castrovillari prima e poi a Reggio per sette o otto volte e sto seguendo in presenza le udienze. Continuerò ad andarci perché mi sembra che vedere e rivedere persone che cercano di sostenerla la faccia sentire meno sola». 


Il dottor Laghi sa bene quali siano, sul piano psicofisico, le conseguenze di una detenzione, soprattutto se ingiusta: «Nel suo caso la reclusione, del tutto inaspettata, e il conseguente, profondo, senso di ingiustizia rappresentano una fonte di sofferenza psicologica molto importante che riverbera poi anche sul fisico (per esempio nei disturbi del comportamento alimentare) e che, a mio parere, è destinata a lasciare delle ferite interiori che sarà difficile sanare».


CHI SA di non aver commesso ciò di cui viene accusata non può che vivere questa esperienza in maniera drammatica. «Non può essere consentita superficialità in vicende – prosegue Laghi – che prevedano restrizioni della libertà personale. 


È anche per tutti questi motivi che le misure alternative alla detenzione in carcere credo debbano essere sempre considerate anche come misura per decongestionare il sovraffollamento. La vicenda di Maysoon presenta tanti aspetti non chiari, non logici nella loro evoluzione, altri francamente incomprensibili. 


Tra cui il reiterato rifiuto della concessione di misure alternative da parte dell’autorità giudiziaria, che a me appare soltanto inutilmente e dolorosamente punitivo».


MAYSOON è dimagrita di 30 chili, non dorme, assume costantemente psicofarmaci, ha attacchi di panico. Rischia la vita se continua a essere tenuta in cella. «Impossibile prevedere le estreme conseguenze di una situazione che spero possa terminare (bene) al più presto. 


Certamente non c’è motivo di mantenere così evidentemente alta la pressione punitiva, continuando con il carcere, atteso che ciò non pregiudicherebbe per nulla un regolare processo e che la temuta “possibilità di fuga” o altre considerazioni ostative non appaiono realmente fondate. 


Ritengo Maysoon non tanto un esempio della necessità di riformare strutturalmente le leggi relative al reato di “scafismo”, oltre a quelle riguardanti i migranti, tutte cose sacrosante.


PIUTTOSTO la ragazza di 29 anni che viene dal Kurdistan iraniano è la vittima di un clamoroso errore giudiziario, che ha già pagato a caro prezzo e che rischia di pagare ancor di più nel futuro». 


I continui scoppi di pianto durante i colloqui indurrebbero a considerarla una persona fragile, oltre che sofferente. «La sua esistenza, ciò che ha sofferto e ciò che ha fatto per darsi una possibilità di vita “normale”, testimoniano di un carattere indomito e di una grande forza interiore. 


Voglio sottolineare il ruolo, assolutamente fondamentale e non sostituibile, che gli organi di informazione hanno svolto e stanno svolgendo perché su questa vicenda non cali il silenzio».


I RIPETUTI APPELLI a sostenere Mayoon, diramati dal comitato Free Maysoon e la campagna lanciata dalle pagine del manifesto, con la pubblicazione delle sue lettere dal carcere, sono stati raccolti da tante persone, presenti davanti al tribunale di Crotone in occasione delle udienze del processo. 


«L’ultima volta che ho visto Maysoon – conclude Laghi – le ho chiesto se qualcuno avesse dato seguito al mio appello di starle vicino almeno con una cartolina o una lettera. Mi ha mostrato ben due pacchi di corrispondenza ed è stato uno dei rarissimi momenti in cui ha sorriso. 


Però, quando le ho chiesto se avesse risposto a qualcuno mi ha detto che ha provato ma non ha mai “trovato la forza” (certo non fisica) per dar seguito a questa decisione. Non è un buon segno».


Il Manifesto

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Riise

 


"Roma occupa un posto importante nel mio cuore.

Quando sono arrivato non parlavo la lingua e si trattava di un nuovo stile di vita, ma ho notato da subito la cordialità e la simpatia delle persone. Amo la città e amo i Romani. I tifosi della Roma sono molto appassionati. Ho sempre voluto vivere quello che vivevano loro, sentire quanto era importante la Roma per loro. Lo stesso doveva essere per me e per tutti gli altri giocatori.

È bellissimo poter dire di aver giocato con Totti.

Sono stato a Roma tre anni, e rimpiango ancora oggi di essermene andato". 


Uno dei terzini più forti che sia passato a Roma negli ultimi anni. 

Un professionista esemplare, mai una parola fuori posto diretta a compagni o avversari. 

Un gran bel giocatore, forte, resistente e con un mancino esplosivo. 

Il gol con la Juve ancora ci fa esultare a distanza di anni. È stato un bel viaggio insieme, John. 

Tanti auguri per i tuoi 44 anni, quando vorrai - e se vorrai - a Roma sarai sempre il benvenuto.

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OGGI L'ITALIA SCENDE IN PIAZZA CONTRO UN DECRETO ILLIBERALE CHE VUOLE REPRIMERE LA PROTESTA SOCIALE

 



Oggi a Roma  saremo insieme alle opposizioni politiche e sociali per contestare un decreto finalizzato a reprimere il conflitto sociale. 


Gli sfascisti che sono al governo del Paese non si smentiscono mai e provano a ridurre gli spazi di agibilità democratica nel Paese.  


Dopo le vergognose controriforme istituzionali che contrasteremo con  i referendum abrogativi, ecco arrivare un decreto liberticida e illiberale che sta scatenando l'opposizione della parte sana e democratica del Paese. 


Oggi ci saranno presidi unitari  di  protesta in tutta Italia. 


Non ci faremo scippare la democrazia da questi cialtroni nostalgici che hanno ancora il coraggio di mettere in discussione quei valori che sono alla base della nostra Repubblica nata dalla  Resistenza.


#decretosicurezza 

#GOVERNODELLAVERGOGNA 

#melonidimettiti

Giovanni Barbera

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Genio ribelle

 


- Sono uscito con una, giorni fa.

- Come è andata?

- Molto bene.

- La rivedrai?

- Non lo so. Non l'ho chiamata.

- Sei un dilettante.

- So quello che faccio.

- Ah, sì?

- Sì. Non si preoccupi per me, so quello che faccio. Questa ragazza, insomma, è bellissima, intelligente, divertente. È diversa dalle altre con cui sono stato.

- E allora chiamala, Romeo.

- Così mi rendo conto che non è poi tanto intelligente? Che mi rompe i coglioni? Questa ragazza è perfetta ora; non voglio rovinare questo.

- Forse tu sei perfetto ora. Forse è questo che non vuoi rovinare. Questa la chiamerei una "super filosofia", Will, così puoi in effetti passare tutta la vita senza dover conoscere veramente qualcuno... Mia moglie scoreggiava quando era nervosa. Aveva una serie di meravigliose debolezze. Aveva l'abitudine di scoreggiare nel sonno! [ridono] Scusa se ti racconto questa cosa. Una volta fu talmente forte che svegliò il cane! [ridono] Si svegliò anche lei e mi disse: "sei stato tu?"; e io: "sì"... Non ho avuto il coraggio.

- Si è svegliata da sola?

- Eh, sì! Oh, È morta da 2 anni e questo è quanto mi ricordo. [Will smette di ridere] Momenti stupendi, sai, piccole cose così. Però sono queste le cose che più mi mancano. Le piccole debolezze che conoscevo soltanto io. Questo la rendeva mia moglie. Anche lei ne sapeva delle belle sul mio conto, conosceva tutti i miei peccatucci! Queste cose la gente le chiama imperfezioni, ma non lo sono. Sono la parte essenziale. Poi dobbiamo scegliere chi fare entrare nel nostro piccolo strano mondo. Tu non sei perfetto, campione. E ti tolgo dall'incertezza: la ragazza che hai conosciuto, non è perfetta neanche lei. Ma la domanda è se siete o no perfetti l'uno per l'altra. È questo che conta. È questo che significa intimità. Puoi sapere tutte le cose del mondo, ma il solo modo di scoprire questa qui è darle una possibilità. Certo, non lo imparerai da un rincoglionito come me. E anche se lo sapessi non lo direi a un piscione come te.


(Film Genio ribelle)

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I difensori di Zerbino

 


L'abbiamo fatto per amore, perché la Roma ha bisogno di un rispetto che non tutti riescono a capire e comprendere. E qualcuno qualche volta dimentica. 


Daniele De Rossi è uno di noi e nessuno avrebbe detto nulla qualora fosse stato mandato via solo per demeriti legati al campo. Anzi, si sarebbe fatto indietro lui. Ma non è stato così, dato che il suo esonero è stato dettato da chi aveva da risolvere questioni personali e qualche giorno dopo ha deciso di dimettersi su pressione della presidenza.


L'abbiamo fatto per l'amore che ci ha cresciuto, perché sappiamo cosa vuol dire vincere e quanto è bello, ma non ci siamo innamorati di questo. Ci siamo innamorati di Agostino, Giuseppe, Francesco, a prescindere dai trofei che hanno messo in bacheca. A prescindere dalle vittorie che ci hanno regalato. L'abbiamo fatto perché la Roma, ancor prima della voglia di vincere, è tradizione, appartenenza e sentimento.


Daniele andava rispettato e trattato come un allenatore. Doveva vivere questa esperienza, sbagliando e lottando insieme a noi, e non doveva diventare vittima dei deliri di onnipotenza di un dirigente che, finché ha fatto quello per cui era stato preso, lo ha fatto anche bene. Ma poi viene il campo e quello va trattato con tanta competenza.


E Juric lo ha confermato più volte. Ha detto di aver preso una squadra pronta fisicamente e mentalmente. Una squadra delusa dall'allontanamento del Mister. Una squadra però pronta a giocare per vincere, e il risultato di ieri è la chiara ed evidente prova di tutto questo.


Oggi le parole di Dan e Ryan Friedkin sono arrivate forse anche grazie a chi ieri, anziché rimanere seduto a fischiare la squadra che ha provato a trattenere De Rossi e insultare Cristante e Pellegrini che in prima persona si sono schierati a sua difesa, ha provato a farsi sentire lasciando vuoto il proprio posto. 


Ringraziamo i Presidenti per le parole scritte in un momento così complicato, ma le parole però da sole non bastano, anche se sono belle e trasudano sincerità e fiducia. Come sempre servono i fatti. Serve rinforzare la struttura di questa società con uomini di calcio, e serve tanto Romanismo, quello che per un motivo o per un altro avete allontanato da questa società.


Noi siamo lì, sempre al solito posto, ma adesso tocca a voi farci tornare a sorridere.


Forza Roma🚩

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martedì 24 settembre 2024

SGOMBERI, BARBERA (PRC): "GUALTIERI EMULA I SINDACI DELLA PEGGIORE DESTRA"

 

"L'emergenza abitativa non puo' essere affrontata come una questione di ordine pubblico. Quanto accaduto ieri con il maxi sgombero di Viale Pretoriano e via di Santa Bibiana è un fatto di una gravità inaudita che non risolverà il problema, ma lo sposterà solamente in qualche altro luogo della città. Gli sgomberi, senza soluzioni alternative e dignitose per quanti sono costretti a dormire in strada, non servono a nulla se non ad acuire un problema che è diventato ormai cronico nella nostra città, proprio a causa  dell'incapacità da parte delle istituzioni pubbliche di fornire risposte adeguate. Ma la cosa ancora più grave è che tale sgombero sia avvenuto con modalità indegne per un Paese civile e per una delle capitali più importanti del mondo che, peraltro, si prepara ad ospitare un importante evento religioso di carattere mondiale, come il Giubileo, che tra le altre cose, dovrebbe celebrare proprio la misericordia. Un sentimento che, evidentemente, non anima i comportamenti di una Giunta incapace di amministrare una città importante come Roma. Le modalità dello sgombero hanno ricordato, infatti, quelle praticate da certi sindaci della peggiore destra xenofoba. Le persone sono state sgomberate senza alcun preavviso e senza prevedere soluzioni alternative, neanche provvisorie, creando non pochi problemi viste le piogge che si sono abbattute sulla Città fin dalla serata di ieri. I loro effetti personali, documenti compresi, sono stati accatastati e gettati insieme alla spazzatura, creando non pochi disagi e  danni a chi non sarà purtroppo in grado, a causa di ciò, di dimostrare la propria identità o il titolo che gli conferisce il diritto a soggiornare in Italia. Insomma, invece di fornire e potenziare servizi e assistenza alloggiativa, l'Amministrazione Gualtieri risponde all'emergenza abitativa solamente con gli sgomberi e le inferriate, utilizzando proprio quelle logiche securitarie che ispirano il Decreto Sicurezza che domani, il suo partito, insieme alle altre opposizioni, contesterà in piazza. E' comprensibile che tutto ciò stia provocando profondi mal di pancia anche all'interno della compagine politica che sostiene il Sindaco". E' quanto dichiara Giovanni Barbera, membro del comitato politico nazionale di Rifondazione Comunista.

Giovanni Barbera

Si è fatto trattare per lo Zerbino che è

 


Hai accettato quel posto consapevole di quello a cui saresti andato incontro. Scherzando anni fa, quando eri al Boca, ti dissi che tanto ero sicuro che prima poi ti avrei chiamato Mister e tu mi hai risposto: "Si, così al primo pareggio me rovinano". 


Lo sapevi. Sapevi come sarebbe finita e a chi avrebbero dato la colpa, ma l'hai voluto comunque fare perché come se fa a di de no alla Roma? Non se fa, alla Roma se dice si e basta!


Ti hanno preso per i loro comodi. Per placare il caos che avrebbe generato l'esonero di Mourinho. Ti hanno usato da paravento, perché loro soffrono i giudizi negativi, soffrono i mormorii, le critiche accese e con te si sono tutelati. 


Poi li hai sorpresi, perché in 6 mesi hai fatto tanto, anche se alla fine non c'è rimasto nulla di concreto in mano. La rosa era corta e le competizioni c'hanno visto protagonisti fino a maggio, quando ormai non ne avevamo più. Con la tua capacità li hai costretti al rinnovo. Costretti, dato che Palladino per volontà greca aveva le valige pronte da mesi.  


Qui è cambiato tutto, quando il nemico numero uno lo avevi all'interno della Roma stessa. Quando la lotta te l'hanno iniziata a fare da dentro, come a chi t'ha preceduto. T'hanno lasciato solo nel nulla cosmico, t'hanno tolto il sonno, la serenità e il sorriso.


Infine l'esonero alla quarta giornata, dopo che ti hanno "completato" la rosa solo 2 settimane prima, una rosa con cui non hai potuto lavorare visti i tanti nazionali. 


Il pareggio di Genova al 96', con un rigore solare non concesso (lo stesso non dato anche contro l'Empoli), è stato fatale per chi non ha un briciolo di progettazione. Per chi la Roma la sta USAndo. Per chi si sta prendendo gioco di noi calpestando i nostri simboli. E non provassero a far credere che sono stati i calciatori a cacciarti, calciatori che al contrario hanno provato a trattenerti. Stavolta non ci caschiamo. 


Ti siamo stati sempre accanto, nella buona sorte e nella avversità, e continueremo a starci, perché un Romanista, uno di noi, un amico, un fratello, non resterà mai solo. Mai. Per te ci saremo sempre e quel vento non smetterà mai di soffiare.


Grazie e scusa🚩

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Klaus Kinski Buon Pomeriggio!

 


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Firma d'autore

 


"È in posti come questo che puoi davvero sentire che il mondo democratico può prevalere"


Questo ha detto Zelensky in Pennsylvania, durante la visita ad una fabbrica di armi assieme al governatore democratico Josh Shapiro. Assieme hanno firmato le munizioni, da bravi democratici e amanti della pace.


Il bello è che andra all'ONU a presentare "un piano di pace". L'occidente ipocrita e criminale

Nicolò Monti 

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Daniella Weiss

 


La “signora” che vedete nella copertina si chiama Daniella Weiss, ex sindaco dell’insediamento illegale di Kedumim, fondato nel 1975 dal movimento s*onista di estrema destra Gush Emunim. Per costruire l’insediamento illegale, le forze di occupazione is*aeliane hanno distrutto tre villaggi pa*estinesi. A Kedumim vive Bezalel Yoel Smotrich, il ministro delle finanze di Netanyahu, quello che si definì fascista pubblicamente. Lo stesso che sostiene l’annientamento e l’annessione di tutto il territorio pa*estinese, con seguente nuova e deifnitiva Nakba.


Daniella Weiss è stata anche leader dei fascisti di Gush Emunim, spingendo attivamente per l’espansione degli insediamenti illegali e aizzando gli stessi coloni nei pogrom contro i pa*estinesi. Nel 2010 ha fondato il movimento Nachala, un nutrito gruppo di coloni armati che spinge per la creazione di nuovi insediamenti illegali e la distruzione dei villaggi pa*estinesi. L’obbiettivo di Nachala, a detta della stessa fondatrice e direttrice Weiss è la completa annessione di G*za e della C*sgiordania da parte di Is*aele e la completa pulizia etnica nei confronti dei pa*estinesi.


In un’intervista al New Yorker del 2023 Daniella Weiss ha dichiarato che: “Il mondo pensa che ci sia una stada per uno stato pa*estinese e, se continuiamo a costruire comunità, allora blocchiamo la strada per uno stato pa*estinese. Vogliamo chiudere l'opzione per uno stato pa*estinese e il mondo vuole lasciare l'opzione aperta. È una cosa molto semplice da capire"


Nel 2024 alla CNN ha ribadito: "Nessun arabo, sto parlando di più di due milioni di arabi. Non resteranno lì. Noi ebrei saremo a G*za. Tutti gli arabi saranno fuori da G*za e G*za sarà un'area ebraica."


Nel Gennaio 2024 il movimento Nachala da lei diretto ha organizzato una conferenza che “decretava” la “fine di ogni presenza araba in Is*aele”, chiedendo al governo Netanyahu di supportare la costruzione degli insediamenti illegali a G*za.  Alla conferenza hanno partecipato il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir e il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, che hanno tenuto i discorsi principali della conferenza, dando pieno appoggio a Weiss e a Nachala. Le richieste al governo riguardavano anche la piena annessione della C*sgiordania e la deportazione di tutti i pa*estinesi.


Nel Febbraio 2024 un gruppo di almeno 500 coloni guidati da Nachala è entrato a G*za dal valico di Erez. I coloni sono stati fermati, con molta gentilezza, dall’IDF, ma prima di tornare indietro hanno costruito un edificio, nel quale è stata effettuata una funzione religiosa che reclamava quel territorio come insediamento e parte di Is*aele. Nachala ha affermato che “l’insediamento” è stato chiamato New Nisanit in onore dell’insediamento di Nisanit nella Striscia di G*za settentrionale che faceva parte del blocco di insediamenti di Gush Katif evacuato nel 2005 nell’ambito del piano di disimpegno.


L’ultima “opera” di Nachala e di Daniella Weiss è notizia di questi giorni. Sull’emittente turca TRT World è infatti stato trasmesso un filmato dove si vedono un gruppo di coloni, con tanto di bambini, salire su una barca nel porto di Ashdod.


Direzione? G*za.


L’iniziativa è una vera e propria gita per le famiglie is*aeliane per far vedere in tempo reale il bombardamento di G*za e riprendere il tutto con i telefoni e “ammirare” l’opera delle IDF nel genocidio del popolo pa*estinese. Le immagini sono a dir poco distopiche.


Intervistata a bordo, Daniella Weiss spiega lo scopo della gita: "Lo scopo del movimento dei coloni è di avvicinarsi il più possibile a G*za per comprendere che da ora in poi G*za sarà completamente is*aeliana" A bordo è presente anche la deputata della Knesset Son Har Melech, eletta nelle liste del partito Otzma Yehudit, guidato da Itmar Ben Gvir. Queste le sue parole in gita: “Se dio vorrà il popolo d’Is*aele vincerà e costruiremo e assisteremo all'insediamento di Sion e all'insediamento del popolo is*aeliano a G*za”.


In sottofondo si sentono le esplosioni dei missili su G*za, con i coloni che indicano le esplosioni ridendo e fotografando il tutto. Anche i bambini, venuti con le loro famiglie, ridono indicando G*za e il fuoco che la avvolge ininterrottamente. Nachala e i coloni is*aeliani ricordano molto le Einsatzgruppen naziste. Il loro compito è di pulizia finale, di conclusione dello sterminio non appena le IDF concludono il loro compito. Attendono nelle retrovie, in attesa di intervenire per dare l’ultimo colpo sanguinoso al popolo pa*estinese e prendere il loro Lebensraum.


Per quanto resteremo a guardare?

Nicolo Monti 

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𝗥𝗼𝗺𝗮, 𝘀𝗰𝗲𝗹𝘁𝗼 𝗶𝗹 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗼 𝗖𝗲𝗼: 𝗰𝗵𝗶 𝗲̀ 𝗹'𝗮𝘃𝘃𝗼𝗰𝗮𝘁𝗼 𝗩𝗶𝘁𝗮𝗹𝗶



Sarà amministratore delegato ad interim l'avvocato che è diventato molto influente a Trigoria


La parola chiave adesso è transizione. La scalata all’Everton e alla Premier League alimenta indiscrezioni su un futuro rivoluzionario per la Roma. L’ipotesi di cessione del club per un miliardo a un fondo saudita continua a circolare con una certa insistenza, soprattutto dopo l’uscita di Lina Souloukou che aveva smentito con decisione la possibilità lo scorso 29 maggio. E così per una volta, sorpresi dalla contestazione popolare, i Fredkin sono usciti allo scoperto con una lettera aperta ai tifosi che mira a spegnere ogni voce: «L’eventuale acquisizione dell’Everton non modifica in alcun modo il nostro impegno verso la Roma. Al contrario, la sinergia tra i club potrà portare solo vantaggi alla Roma. Ogni club del nostro portafoglio opera indipendentemente e la Roma rimane al centro delle nostre ambizioni calcistiche. Potete stare tranquilli: il nostro impegno in termini di tempo, risorse ed energie verso la Roma non sarà ridotto. Il nostro obiettivo è chiaro: vedere la Roma competere costantemente ai più alti livelli del calcio europeo».


La nota dei Friedkin

Nella nota, i proprietari tornano sul caso De Rossi: «Ci teniamo a dire questo: nutriamo un profondo rispetto per Daniele, convinti che avrà una carriera di successo come tecnico, e magari un giorno tornerà alla Roma. Separarsi da lui è stata una decisione difficilissima, ma l’abbiamo presa con la convinzione che sia la strada giusta per puntare ai trofei in questa stagione». Nessun accenno a Ivan Juric, depositario del compito in quanto successore tecnico di De Rossi. E poi nel dettaglio, a proposito delle mosse del club: «La campagna acquisti estiva ha segnato l’inizio di un progetto strategico pluriennale pensato per riportare la Roma ai vertici del calcio europeo. Lo sviluppo di un nuovo stadio, elemento chiave di questa visione, è già in atto e renderà omaggio alla ricca storia del club». In realtà dal Comune filtra una novità: nelle ultime settimane non è arrivato alcun segnale su un’imminente consegna del progetto definitivo dello stadio di Pietralata. Lo stadio dell’Everton è pronto, quello della Roma è ancora lontano.


Chi è Lorenzo Vitali, il prossimo Ceo della Roma

Intanto, tornando alla transizione, i Friedkin hanno scelto un amministratore delegato ad interim: sarà Lorenzo Vitali, 37 anni, avvocato diventato molto influente a Trigoria. Ha gestito alcune tra le vicende legali più spinose che la società ha affrontato negli ultimi mesi, comprese alcune cause di lavoro interne che hanno creato scompiglio. Era un uomo molto stimato anche da Lina Souloukou. Se poi i Friedkin ricorreranno al solito algoritmo per individuare un manager “definitivo” lo scopriremo nel tempo. Così come scopriremo se finalmente, come ha sottolineato Claudio Ranieri, verrà posto rimedio a una carenza anomala: «Non c’è un uomo di calcio a Trigoria e questo dispiace». Sono diversi i manager che si sono proposti (o che sono stati contattati) nelle ultime ore. Nessun curriculum virtuale è stato però accolto, per il momento.


La gestione sportiva, sempre a tempo, rimane così affidata a Florent Ghisolfi, detto Flo, che finalmente potrà provare a svolgere il compito che gli era stato assegnato formalmente a maggio: direttore dell’area tecnica. Quando Souloukou frequentava gli stessi corridoi non è quasi mai riuscito a lasciare il suo marchio. In tanti si sono accorti che Ghisolfi è stato il primo ad abbracciare Ivan Juric dopo la vittoria contro l’Udinese. Forse (sicuramente) non è stato lui a sceglierlo ma adesso vuole tenerselo stretto. Ne va del suo, di futuro.


#Juric #IvanJuric


#AsRoma #asromaforever


#Vitali 


#calciomercato #calcimercatoRoma 


#Ghisolfi

 

#Souloukou  #friedkin

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Importa solo far cassa sulla pelle dei cittadini







All’ospedale Sant’Eugenio è stato riaperto, dopo un generale rinnovamento, il parcheggio gestito dall’ospedale con la sorpresa che ora è a pagamento. Su questo niente da dire ma ecco qui le tariffe:

Non mi sembra giusto la tariffa per la prima ora. Dovrebbe essere gratuita come avviene nei centri commerciali dove per almeno un’ora il  parcheggio non si paga. 

È un calcolo vergognoso da parte dell’ospedale che dimostra di essere interessato solamente ad avere un maggior incasso visto che la maggioranza degli utenti si trattengono per questo breve periodo per lo svolgimento di semplici pratiche. A mio parere un comportamento da avvoltoi, per essere gentili.

Firmato:

W Grognards2011