mercoledì 8 maggio 2024

ROYSTON DRENTHE

 


"Era la mia prima esperienza all'estero, in una grande squadra come il Real Madrid. Avevo 20 anni ed ero in Spagna da non più di due settimane. Mettetevi nei miei panni, ero giovane, ricco, in una città fantastica come Madrid, difficile rinunciare ad un uscita serale anche se il giorno dopo hai allenamento.

Una sera così, dopo aver alzato un pò il gomito con alcuni compagni, tornando all'albergo che mi ospitava in quelle prime settimane spagnole, incrociai una pattuglia: sono sincero, non ci capii molto, preso dal timore che mi potessero riconoscere tirai dritto: li presi in pieno, ferendo anche piuttosto seriamente un agente, che per fortuna poi se l'è cavata.

 Il lunedì seguente si presentò da me Pedrag Mijatovic, che faceva parte dello staff del Real e mi disse: 

'Royston, non ti preoccupare della polizia, che ci penseremo noi.

Alla stampa diremo che ti abbiamo dato una mega multa per la condotta che hai avuto, ma neanche in questo caso ti devi preoccupare: non dovrai pagare nulla'.

Lì per lì ero incredulo, davvero il Real aveva il "potere" di nascondere una faccenda e controllare la polizia? 

Alla fine andò esattamente come disse Mijatovic, non dovetti scucire un euro, anche se quell'episodio non fu altro che la sintesi dei miei anni madrileni".

ROYSTON DRENTHE


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