giovedรฌ 18 aprile 2024

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Sul Meisterschale appena vinto dal Bayer Leverkusen ci sono certamente le impronte delle manone di Granit Xhaka (oggi in goal contro il Werder Brema), leader della nazionale svizzera trasferitosi sorprendentemente in estate dall'Arsenal per una cifra vicino ai 15 milioni di €.


L'eterno bad boy nelle ultime stagioni ha completamente stravolto il suo gioco e affinato i punti deboli, assicurandosi un posto al tavolo dei grandi centrocampisti europei.

Eppure la carriera di Xhaka, che agli esordi tra Basilea e Gladbach prometteva un gran bene, ad un certo punto aveva imboccato un vicolo cieco da cui sembrava difficile uscirne. 


Nell'ottobre del 2019, in un Emirates in piena contestazione verso squadra e proprietร , l'allora capitano reagรฌ in malo modo ad una sostituzione nel finale della partita col Crystal Palace mandando a quel paese i tifosi e sfilandosi la maglia prima di imboccare il tunnel per gli spogliatoi.


Quel segmento che poteva essere il capitolo finale della sua avventura all'Arsenal, invece ne diventรฒ solamente l'evento scatenante che avrebbe portato poi alla rinascita.

Poche settimane dopo infatti a sedere sulla panchina dei Gunners non ci sarร  piรน lo spaesato Unai Emery ma il rampante Mikel Arteta che a gennaio farร  i salti mortali pur di trattenere lo svizzero ormai giร  con i bagagli pronti direzione Berlino.


"Mi chiese di dargli sei mesi di fiducia - ha dichiarato Xhaka parlando di Arteta in un' intervista fiume a The Players' Tribune. Se a fine stagione fossi stato ancora convinto che andare via dall' Arsenal sarebbe stata la scelta giusta, avrebbe accettato di vedermi andare via. Tornai a casa e contro il parere della mia famiglia decisi di restare. Se loro non avessero accettato la mia volontร , sarei rimasto a Londra anche da solo. La veritร  รจ che la mia mente aveva lasciato l' Arsenal, il mio cuore no".


Arteta, entrato nel cuore e nella testa di Granit Xhaka, ne ha cambiato il ruolo ed i compiti da eseguire. Espropriandolo dai compiti di ricevitore in prima fase di possesso, l'allenatore basco s'รจ creato in casa la mezzala di possesso perfetta (ruolo proposto e rifiutato da Manuel Locatelli che sarebbe stato acquistato dai Gunners in caso di cessione di Xhaka all'Hertha Berlino) venendo ripagato la scorsa stagione con nove reti e sette assist.


Quello stesso Emirates ostile e deluso lo ha perciรฒ salutato festante il 28 maggio scorso nel 5-0 rifilato al Wolverhampton in cui Xhaka รจ finito per due volte sul tabellino di marcatori.

Tutti sapevano che quella sarebbe stata l'ultima battaglia per il guerriero illirico con il cannone sul petto.


A giugno infatti Xhaka ha accettato la corte del Bayer Leverkusen, intrigato dall'idea di riavvicinarsi a casa e di lavorare con un altro coach in ascesa come Xabi Alonso. E' stato amore a prima vista anche con l'ex cervello di Liverpool e Real Madrid, basco ed ossessionato dai dettagli e dalla cultura del lavoro proprio come Arteta.


L'innesto del centrocampista svizzero ha permesso ad Alonso di aggiungere esperienza, muscoli e cervello ad una giovane squadra a trazione offensiva.

Con Xhaka nel cuore del centrocampo le Aspirine hanno potuto esplorare ogni spazio della metร  campo avversaria senza preoccuparsi di non avere corpi e forza necessaria per ripiegare in difesa e riconquistare palla.


Granit ha dimostrato sul campo di battaglia di poter rappresentare una sicurezza sia quando c'รจ da tessere la tela che quando c'รจ da indossare l'elmetto e difendere il proprio territorio di competenza con posizionamenti al limite della tattica militare ed asfissianti marcature preventive.


La vittoria della Bundesliga รจ quindi il coronamento di un percorso di crescita compiuto non da giovanissimo, perciรฒ ancor piรน di valore.

Xhaka ha avuto l'umiltร  di mettere in discussione il proprio modo di lavorare ed il proprio credo calcistico, diventando argilla nelle mani di due geni della panchina.

Oggi ha raccolto i frutti di un'intelligente semina.


Chissร  se tra qualche anno parleremo ancora di lui, probabilmente non come giocatore ma allenatore. Ha giร  intrapreso il percorso per diventare coach. Per uno con la sua mentalitร , le sue qualitร , la sua visione e la sua esperienza in giro per l'Europa il posto giusto se non nel cuore del centrocampo non puรฒ che essere una comoda poltrona in panchina.

Il football ha bisogno di personaggi come lui, ancora per tanto. ๐Ÿ‡จ๐Ÿ‡ญ ๐Ÿ‡ฉ๐Ÿ‡ช 


✒ Massimiliano Iollo

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