mercoledì 20 marzo 2024

Marco Aurelio

 


l'imperatore Marco Aurelio, Il 17 marzo del 180 d.C. moriva a Vindobona, all'età di cinquantanove anni, colpito anche egli dall'epidemia di peste che stava falcidiando buona parte dell'impero. La morte lo colse mentre era al comando delle truppe impegnate nelle guerre contro i Quadi e Marcomanni:


"Appena si ammalò fece chiamare suo figlio e in primo luogo lo ammonì di portare a termine le ultime operazioni di guerra se non voleva sembrare un traditore dello Stato. Ormai era suo desiderio morire, si astenne dal mangiare e dal bere: questo non giovò certo a migliorare il suo stato di salute. Dopo sei giorni chiamò a sé gli amici, e manifestò il proprio disprezzo per le cose terrene e per la morte disse loro: 

"Perché piangete per me e non pensate invece alla pestilenza e alla possibilità di restare contagiati?" 

Poi vedendo che cercavano di stare piuttosto distanti da lui, gemendo disse loro : 

"Vedo che volete congedarvi da me, ma io lo faccio prima e vi saluto." 

Il settimo giorno le condizioni della sua salute si aggravarono, per cui lasciò entrare solo il figlio, che congedò subito per evitare di contagiarlo. Dopo di che si coprì il capo come se volesse dormire, e durante la notte spirò. Taluni affermano che Marco desiderasse la morte del figlio perché sapeva che sarebbe diventato, sono parole sue, un altro Nerone, o un Caligola o un Domiziano, come in effetti avvenne."


Mors autem talis fuit: cum aegrotare coepisset, filium advocavit atque ab eo primum petit, ut belli reliquias non contempneret, ne videretur rem p. prodere. Et, cum filius ei respondisset cupere se primum sanitatem, ut vellet, permisit, petens tamen, ut expectasset paucos dies, haut simul proficisceretur. Deinde abstinuit victu potuque mori cupiens auxitque morbum. Sexta die vocatis amicis et ridens res humanas mortem autem contempnens ad amicos dixit : "Quid de me fletis et non magis de pestilentia et communi morte cogitatis?" Et cum illi vellent recedere, ingemescens ait: "Si iam me dimittitis, vale vobis dico vos praecedens." Et cum ab eo quaereretur, cui filium commendaret, ille respondit : "Vobis, si dignus fuerit, et dis inmortalibus." Exercitus cognita mala valetudine vehementissime dolebant, quia illum unice amarunt. Septimo die gravatus est et solum filium admisit, quem statim dimisit, ne in eum morbus transiret. Dimisso filio caput operuit quasi volens dormire, sed nocte animam efflavit. fertur filium mori voluisse, cum eum talem videret futurum, qualis exstitit post eius mortem, ne, ut ipse dicebat, similis Neroni, Caligulae et Domitiano esset.

                             Historia Augusta, Marco Aurelio, 28

Immagine: Marco Aurelio in veste di Pontifex - British Museum.

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