Pamela Codardini, la veneziana di 35 anni uccisa in Messico col compagno, è già stata sepolta. I funerali si sono svolti in tutta fretta e nella più assoluta riservatezza - come riporta il Corriere della Sera - lo scorso 30 gennaio. In pochi, tra familiari e amici, hanno potuto dare l'ultimo saluto a Pamela e al compagno Juan Yair Valdez Ruiz, di 29 anni, uccisi dai narcos il 27 gennaio. La cerimonia era stata organizzata da Roberto Alvarez, ex compagno di Pamela e padre dei loro due figli. La rapidità delle celebrazioni lasciano intendere che probabilmente la polizia non indagherà oltre su questo caso, non è però escluso che il feretro rientri in Italia.
«Qui sono i narcos a comandare»
«Chi non conosce il Messico deve sapere che qui sono i narcos a comandare, qualsiasi avvenimento porti la loro firma deve essere taciuto, i giornalisti vengono zittiti e la gente sa di doversene stare alla larga, senza fare domande. Per questo il primo articolo sulla sua morte è stato pubblicato con 2 giorni di ritardo», dice uno degli amici di Pamela. Alla base del duplice omicidio, secondo gli investigatori, ci sarebbe infatti un regolamento di conti nell’ambito della criminalità organizzata specializzata nel narcotraffico.
Chi era Pamela
Pamela Codardini, la 35enne italiana, originaria di Favaro (Venezia) è stata uccisa a Ocotlan de Morelos, nella regione delle Valli centrali dello stato di Oaxaca, Messico, nel tardo pomeriggio di sabato 27 gennaio nel retro del negozio di pipe e tabacchi che gestiva insieme al compagno. Una vera e propria esecuzione, il cui vero obiettivo era proprio Juan Yair Valdez Ruiz: 29 anni, conosciuto come "el Yayo", è stato freddato da un commando di sicari specializzati nel narcotraffico.
Il braccio destro del boss
Le prime informazioni suggeriscono che l'obiettivo principale dell'agguato fosse proprio Juan Yair Valdez Ruiz, nel contesto di un regolamento di conti tra bande criminali legate al narcotraffico. Solo in un secondo momento, gli assassini si sono accorti della presenza di Pamela nel retro del negozio e non hanno esitato a ucciderla. I cadaveri della coppia sono stati ritrovati circondati da un numero impressionante di proiettili calibro 223, comunemente associati ai fucili da guerra. Si ritiene che il 29enne fosse un fedelissimo e il braccio destro di Jaime Alberto Valdez, noto come "El Piolin," il capo del cartello di Los Medina. Quest'ultimo aveva deciso di togliersi la vita nell'ottobre precedente per sfuggire alla cattura da parte delle autorità messicane.
Il precedente
Pamela Codardini, madre di due bambini, aveva già sperimentato una tragica perdita nel 2012, quando suo marito, lo chef Alex Bertoli, originario di Capriva del Friuli (Udine), era stato assassinato in Messico. Bertoli era stato brutalmente ucciso a colpi di bastone e poi bruciato vivo, poco distante dalla pizzeria che aveva appena aperto a Mazunte. Nonostante la terribile tragedia, Pamela aveva deciso di rimanere in Messico.
https://www.leggo.it/schede/pamela_codardini_uccisa_messico_funerale_oggi_7_2_2024-il_precedente-5-7920424.html
Giordani71
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