sabato 31 luglio 2021

Napoli, 68enne muore in ambulanza: la Lega chiede una commissione di inchiesta sul 118

 


“In Campania non passa settimana senza che si registrino episodi di palese malasanità come quello che ha portato alla morte del 68enne", dice il consigliere regionale Nappi

Un'ambulanza 

Un'ambulanza

Napoli, 31 luglio 2021 – Spunta un nuovo caso di presunta malasanità a Napoli, la Lega denuncia un decesso in ambulanza perché “la bombola dell'ossigeno era esaurita”. Troppi i casi registrati in città, il Carroccio chiede subito una “commissione di inchiesta sul servizio del 118”.

"Fare chiarezza immediata sul decesso di Aniello Vicedomini, avvenuto a bordo di un mezzo di soccorso, perché la bombola dell'ossigeno era esaurita”, chiede Severino Nappi, consigliere regionale e coordinatore cittadino della Lega a Napoli.

“In Campania non passa settimana senza che si registrino episodi di palese malasanità come quello che ha portato alla morte del 68enne. Non intendiamo, certo, colpevolizzare una intera categoria che si distingue per sacrifici, abnegazione e impegno, ma non possiamo più permettere che la vita delle persone sia affidata a operatori incompetenti. Chiediamo una commissione di inchiesta sul servizio del 118 e sulle modalità che portano all'affidamento degli appalti", conclude il consigliere del Carroccio.

https://www.quotidiano.net/napoli/morto-ambulanza-commissione-118-1.6649525

Battaglia71

 

Albert Vanhoye

 Albert Vanhoye E’ morto il Cardinale Albert Vanhoye, gesuita, Rettore emerito del Pontificio Istituto Biblico e già Segretario della Pontificia Commissione Biblica. Era nato il 24 luglio 1923 ad Hazebrouck, nel Nord della Francia: ad oggi era il porporato più anziano del Collegio Cardinalizio. Entrato nella Compagnia di Gesù nel 1941, è stato ordinato sacerdote nel 1954. Ha studiato presso la Sorbona e successivamente si è specializzato in filosofia scolastica, teologia e Sacra Scrittura presso il Pontificio Istituto Biblico. Il 24 marzo 2006, ad 83 anni, è stato creato cardinale da Papa Benedetto XVI per "i servizi che ha reso alla Chiesa con fedeltà esemplare e zelo ammirabile".

http://www.totomorti.com/tmnews-albert-vanhoye.htm

Costanzo71

Addio a Sergio Asti architetto visionario

 

il lutto

Fu tra i primi artefici del successo del design made in Italy. È morto ieri l’architetto Sergio Asti, nato a Milano il 25 maggio di 95 anni fa: a dare l’annuncio della sua scomparsa sono stati i responsabili dell’Associazione per il disegno industriale, di cui Asti era stato fondatore e socio onorario. Laurea al Politecnico, si accorse prima di altri dell’importanza del disegno industriale. Asti ha progettato nel corso della carriera oggetti caratterizzati dalla sapiente scelta dei materiali: basti citare la lampada da tavolo in vetro soffiato Daruma, i vasi Mapan e Marco (che gli valse il Compasso d’Oro nel 1962), le maniglie Tizianella e le posate Boca, ideate con Inao Miura.

Molte delle sue opere sono state ammirate in spazi espositivi prestigiosi come il London Design Museum, il MoMa di New York e il Philadelphia Museum. Inoltre, Asti ha ricevuto una medaglia d’oro e una d’argento alla XI Triennale.

https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/addio-a-sergio-asti-architetto-visionario-1.6635652

Kissinger71

Sergio Asti

 Sergio Asti Fu tra i primi artefici del successo del design made in Italy. È morto ieri l’architetto Sergio Asti, nato a Milano il 25 maggio di 95 anni fa: a dare l’annuncio della sua scomparsa sono stati i responsabili dell’Associazione per il disegno industriale, di cui Asti era stato fondatore e socio onorario. Laurea al Politecnico, si accorse prima di altri dell’importanza del disegno industriale. Asti ha progettato nel corso della carriera oggetti caratterizzati dalla sapiente scelta dei materiali: basti citare la lampada da tavolo in vetro soffiato Daruma, i vasi Mapan e Marco (che gli valse il Compasso d’Oro nel 1962), le maniglie Tizianella e le posate Boca, ideate con Inao Miura.

http://www.totomorti.com/tmnews-sergio-asti.htm

Kissinger71

Morto Albert Bandura, maestro delle scienze psicologiche

 Albert Bandura 

Lo psicologo canadese  Albert Bandura

 Una vita dedicata alla teoria sociale dell'apprendimento

Psicologia mondiale è in lutto per la perdita di uno dei suoi maggiori esponenti

Davide Di Giovanni

Psicologo

digiovanni

Si è spento a 95 anni,  uno degli studiosi più influenti nel panorama della Psicologia, Albert Bandura. Ha elaborato molte teorie, da quella dell'apprendimento sociale, alla teoria sociale cognitiva e ha introdotto concetti che, tutt'oggi, sono motivo di dibattito.

Uno di questi è l'autoefficacia percepita considerata come la consapevolezza di essere in grado di gestire eventi e situazioni. Secondo la teoria di Bandura, la percezione che abbiamo di noi stessi e delle nostre capacità, deriva da convinzioni e credenze che ci permettono di stabilire mete e obiettivi. Pertanto, le aspettative proprie e altrui in merito alle prestazioni, esercitano un'influenza non solo sui comportamenti ma anche sulla valutazione degli obiettivi raggiunti. Molte delle tecniche cognitive e comportamentali che utilizziamo coi nostri pazienti, derivano proprio dagli studi di Bandura.

Spesso infatti, ciò che impedisce di raggiungere un obiettivo, non sono le difficoltà oggettive e gli ostacoli effettivamente presenti, ma la convinzione di non essere in grado di affrontare una determinata situazione o non avere le qualità necessarie per fronteggiare certi eventi.  

Le aspettative di autoefficacia possono derivare da vari fattori: le esperienze positive passate, che ci consentono di riportare alla memoria fatti e situazioni che abbiamo affrontato abilmente; i modelli, in quanto osservare persone a noi simili che attraverso l'impegno hanno raggiunto i propri scopi, aumenta la convinzione di avere le medesime capacità; la persuasione verbale, che consolida la convinzione di possedere ciò che serve per riuscire nel proprio intento; infine, gli stati fisiologici innescati dall'ansia e dallo stress che, se male interpretati, possono essere considerati come la prova della nostra scarsa efficacia. Per esempio, se una persona ritiene che il risultato della propria performance (un esame universitario, un colloquio di lavoro ecc…) vari in base a un elemento controllabile come l'impegno, avrà una maggiore aspettativa di avere successo rispetto a chi, invece, è convinto che il raggiungimento dello scopo dipenda da cause esterne come la fortuna.

Ecco che allora, smantellare i pregiudizi su noi stessi e incrementare le nostre potenzialità e abilità, è il primo passo per innescare un cambiamento profondo e duraturo.

Credits: www.wikipediaorg 

https://www.nonsolocontro.eu/nsc2/in-piu/attualita/7201-morto-albert-bandura-maestro-delle-scienze-psicologiche.html

Kissinger71

 

SE N'È ANDATA LA BARBA BIONDA PIÙ FAMOSA DEL ROCK - È MORTO A 72 ANNI DUSTY HILL, IL BASSISTA DEL GRUPPO ZZ TOP

 

SE N'È ANDATA LA BARBA BIONDA PIÙ FAMOSA DEL ROCK - È MORTO A 72 ANNI DUSTY HILL, IL BASSISTA DEL GRUPPO ZZ TOP: FACEVA PARTE DELLA BAND DAGLI ANNI 70 - IL SUO VISO BARBUTO ERA DIVENTATO COSÌ ICONICO CHE LA GILLETTE FECE A TUTTO IL GRUPPO UN'OFFERTA INDECENTE, CIOÈ UN MILIONE DI DOLLARI PER RADERSI IN UNA RÉCLAME: PROPOSTA CESTINATA - LA BAND, ACCOLTA NELLA ROCK AND ROLL HALL OF FAME, HA VENDUTO 50 MILIONI DI DISCHI VINCENDO ANCHE TRE MTV VIDEO MUSIC AWARDS - VIDEO

 

https://youtu.be/Gg9cNGHl-bg 

Da www.ilmessaggero.it

 

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Dusty Hill è morto: il bassista del gruppo blues-rock ZZ Top aveva 72 anni. Lo ha annunciato la stessa band. «Ci mancherà e mancherà ai nostri fan», si legge sul sito del gruppo. Popolare per la sua lunga barba bionda e per i suoi occhiali da sole, Hill faceva parte della band dagli anni 70.

 

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«Ci rattrista apprendere che il nostro amico Dusty Hill è morto nel sonno nella sua casa di Houston, Texas», hanno scritto gli altri due membri del gruppo Billy Gibson e Frank Beard.

 

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Di lui restano brani immortali come Tush. La sua lunga barba, così quella Billy Gibbons, era diventata così famosa che Gibbons ha ricordato la favolosa offerta che la Gillette avanzò alla banda: un milione di dollari per radersi in una réclame. Offerta cestinata.

 

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La band, accolta nella Rock and Roll Hall of Fame, ha venduto 50 milioni di dischi vincendo anche tre MTV Video Music Awards.

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https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/se-39-andata-barba-bionda-piu-famosa-rock-278090.htm

 




Costanzo71

È morto a 77 anni Jean-François Stévenin, prolifico attore e regista della Nouvelle Vague

 

Martedì è morto a 77 anni Jean-François Stévenin, prolifico attore e regista della Nouvelle Vague, il movimento cinematografico nato in Francia tra gli anni Cinquanta e Sessanta. Stévenin lavorò molto con François Truffaut, in film come Gli anni in tasca (1975), in cui era tra i protagonisti, oltre a Effetto notte (1973) e Il ragazzo selvaggio (1970). Ebbe ruoli secondari in decine di film, tra gli altri anche in Passion (1981) di Jean-Luc Godard e Fuga per la vittoria (1981) di John Houston.

Diresse anche tre film che Le Monde ha definito «di culto»: Passe-montagne (1978), Double messieurs (1986) e Mischka (2002). L’ultimo film che aveva interpretato, Illusions Perdues, è tratto dall’omonimo romanzo di Honoré de Balzac, è stato diretto da Xavier Giannoli e verrà presentato alla Mostra del Cinema di Venezia il prossimo settembre. Nel 2018 vinse il prestigioso premio cinematografico Jean-Vigo d’onore.

https://www.ilpost.it/2021/07/28/jean-francois-stevenin-attore-regista-francese-morto/

LePen71

Lutto nella musica: morto Johnny Ventura, star del merengue

 


 
Grave lutto nella musica latina: morto Johnny Ventura, star del merengue, aveva 81 anni e ha reso grande un genere musicale.
 
(screenshot video)

È morto il famoso musicista dominicano di merengue Johnny Ventura. Secondo i media dominicani, il musicista di 81 anni è morto nella giornata di ieri dopo un improvviso attacco di cuore nel suo paese d’origine. La notizia è stata poi confermata dal figlio di Ventura sui social. Il suo vero nome era Juan de Dios Ventura Soriano, ed è diventato famoso come El Caballo Mayor.

Il suo soprannome derivava dal fatto che sia ​​la sua voce roca che lo stile afro-caraibica molto ballabile della sua musica scelta sono diventati popolari in tutta l’America Latina. A partire dagli anni ’60, Ventura ha pubblicato una serie di successi che sono diventati dei classici (“Patacon Pisao”, “Pitaste”, “Merenguero Hasta La Tumbadora”). Sono brani che hanno anche trasformato il merengue da musica folk a internazionale.

Chi era Johnny Ventura, il re della musica merengue

Johnny Ventura ha ulteriormente modernizzato la musica aggiungendo complessi arrangiamenti di fiati e persino elementi di rock and roll, che sono diventati una tela utile per l’elaborata coreografia teatrale e gli arrangiamenti musicali di Ventura. Poco prima della sua morte, Ventura aveva pubblicato un post sui social network su quanto non vedesse l’ora di esibirsi davanti ai suoi fan dopo il lungo blocco della pandemia.

La carriera di Ventura coincise con un rinnovato interesse per la musica afro-caraibica, grazie in gran parte all’etichetta discografica Fania Records con sede a New York. Questa etichetta ravvivò l’interesse per la musica proveniente da Cuba, Porto Rico e Repubblica Dominicana alla fine degli anni ’60 e per tutto il anni ’70. Il merenguero ha guadagnato il rispetto e l’ammirazione delle star della salsa come Celia Cruz, che ha registrato diverse canzoni con lo stile hip-swinging. Grande il cordoglio per la sua scomparsa in tutto il panorama musicale latino americano. 

https://www.ck12.it/2021/07/29/morto-johnny-ventura-star-merengue/

Costanzo71

 

Ajax sotto shock: la stellina Noah Gesser, 16 anni, muore in un incidente stradale

 


Il club olandese ha reso nota la tragica notizia attraverso i suoi canali social. Il suo idolo era Robert Lewandowski, che lo aveva ispirato nel passare dalla difesa all'attacco

Stefano Carnevale Schianca

Milano

Dal profilo twitter dell'Ajax. Noah Jesser, 16 anni, non ce l'ha fatta dopo quanto accaduto la scorsa notte.

Lutto nel mondo del calcio. Nella giornata di oggi l'Ajax ha reso nota la prematura scomparsa di Noah Gesser. La giovane promessa olandese, 16 anni, ha perso la vita insieme al fratello dopo uno scontro frontale con un taxi avvenuta la scorsa notte. Per il talento dell’academy non c'è stato nulla da fare, mentre il conducente del taxi è uscito senza danni rilevanti dalla collisione, avvenuta nei pressi di Utrecht, sulla United Nations Road.

GRAZIE A LEWANDOWSKI

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Acquistato dall'Ajax tre anni fa dall'Alphense B. Jgd, nel 2018, Noah Gesser, come molti giovani insieme a lui, era passato dalla difesa all'attacco grazie all’esempio di Robert Lewandowski. Il bomber polacco, come più volte sottolineato dal giovane, è sempre stato il suo idolo calcistico e un punto di riferimento imprescindibile nella suo percorso nelle giovanili. Tanto da volerlo emulare fin dalla gavetta fra i giovani: l'anno scorso, in soli sei partite, aveva realizzato 13 gol, attirando su di sé l'attenzione dei talent scout di tutta Olanda.

Con un comunicato sui propri canali social la società olandese ha comunicato la tragica notizia: "L'Ajax è profondamente rattristato dalla tragica scomparsa del giocatore delle giovanili, Noah Gesser. I nostri pensieri sono con la sua famiglia, i suoi amici e i suoi cari". In occasione dell'amichevole contro il Lipsia (match terminato con un pareggio per 1-1) il club olandese è sceso in campo col lutto al braccio, osservando prima del fischio d'inizio un minuto di silenzio in memoria della scomparsa di Gesser. Per l'occasione, inoltre, le bandiere del centro sportivo dove si è tenuto l'incontro, il 'Toekomst Sport Complex', sono state issate a mezz'asta, in segno di lutto.

31 luglio 2021 (modifica il 31 luglio 2021 | 21:44)  

https://www.gazzetta.it/Calcio/Campionati-Esteri/31-07-2021/ajax-morto-noah-gesser-42075601662.shtml

Previti71

 

Cerveteri piange un mito del calcio verdazzurro: è morto l’ex attaccante Alessandro Cordelli

 


Uruguay, suicida Emiliano Cabrera: è il terzo calciatore negli ultimi 6 mesi

 Emiliano Cabrera, 27 anni  

A pochi giorni dall'estremo gesto di Williams Martinez, vittima della depressione, un altro calciatore si è tolto la vita. A febbraio il suicidio dell'ex bomber Santiago Garcia

Adriano Seu

Milano

Ancora un suicidio nel calcio uruguaiano. A una settimana dallo choc per il fatale gesto del 38enne Williams Martinez, difensore del Villa Teresa, sulle rive del Rio La Plata si piange la scomparsa di un altro calciatore, il 27enne terzino Emiliano Cabrera, toltosi la vita nella notte tra giovedì e venerdì. È il terzo caso di suicidio registrato nel calcio charrùa negli ultimi sei mesi, da quando l'ex attaccante Santiago Garcia pose bruscamente fine a una lunga lotta contro la depressione con due colpi d'arma da fuoco. 

 

SITUAZIONE PREOCCUPANTE

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Nel caso di Cabrera, terzino cresciuto nel Boston River con una carriera spesa prevalentemente nelle serie minori tra Uruguay e Spagna, restano ancora sconosciuti i motivi dell'estremo gesto. Ma, anche stavolta, la stampa locale parla di una "complessa e problematica situazione famigliare che - spiega Ovacion - avrebbe spinto il giocatore in un profondo stato depressivo". Al proposito, il sindacato calciatori già espressosi dieci giorni fa dopo il suicidio di Martinez ha ribadito "l'allarme per un triste fenomeno sempre più frequente negli ultimi tempi". 

https://www.gazzetta.it/Calcio/Campionati-Esteri/25-07-2021/uruguay-suicida-emiliano-cabrera-4103046492416.shtml

Previti71

 

Schiacciato dal suo camion in azienda, Davide muore sul colpo a 47 anni

 

Stava effettuando dei lavori di manutenzione al suo camion, quando è stato schiacciato dal suo mezzo. È morto così, praticamente sul colpo, Davide Deboli, un autotrasportatore di 47 anni. La tragedia è avvenuta all'alba di oggi, nella filiale della Zobbi Autotrasporti di Nogarole Rocca (Verona).

 


 

 

 

Davide Deboli, residente a Sant'Ambrogio di Valpolicella, è rimasto schiacciato tra una ruota e il telaio del suo camion mentre stava eseguendo una manutenzione. Inutili i soccorsi allertati dall'azienda e dai colleghi poco dopo le 6.30 di questa mattina. La dinamica dell'incidente è al vaglio dei Carabinieri e dei tecnici dello Spisal dell'Ulss 9 Scaligera.

 

https://www.leggo.it/italia/cronache/davide_deboli_morto_schiacciato_camion_nogarole_rocca_30_luglio_2021-6111735.html

Placidi71

LA “SVOLTA GREEN” CI COSTERÀ MOLTO CARA

 

LA “SVOLTA GREEN” CI COSTERÀ MOLTO CARA – IL GREEN DEAL EUROPEO STABILISCE CHE ENTRO IL 2035 LE AUTO A MOTORE ENDOTERMICO VERRANNO MESSE FUORI MERCATO, MA SENZA LE TASSE SULLA BENZINA LO STATO FARÀ UN BUCO DI CIRCA 37 MILIARDI - L'INCASSO DELLE ACCISE SUI CARBURANTI FINANZIA L'INTERO SISTEMA SANITARIO NAZIONALE E PER COMPENSARE, LE IMPOSTE FINIRANNO ALTROVE – E POI C’È LA QUESTIONE COLONNINE: PER RAGGIUNGERE GLI OBBIETTIVI POSTI DALL’UE...

 

Carlo Cambi per "la Verità"

 

auto elettriche auto elettriche

Con l'auto elettrica lo Stato rischia di restare al verde. Chi è in «emissione per conto del pianeta» e vuole mandarci a piedi non se ne cura, ma è uno degli interrogativi più pesanti e oscuri. Può lo Stato rinunciare agli incassi sui carburanti? E una volta che nessuno più comprasse benzina e gasolio dove va a prenderli i soldi? In Italia il fisco incassa circa un euro per ogni litro di carburante acquistato alla pompa. Il Green deal concepito a Bruxelles già stabilisce che il prelievo minimo fiscale passa per la benzina da 0,359 a 0,385 euro e da 0,35 a 0,419 euro per il gasolio. Sono altri 5 centesimi in più al litro.

 

general motors auto elettrica general motors auto elettrica

Ma tutto questo dura fino al 2030 quando poi le auto a motore endotermico saranno una specie in via di estinzione perché nel 2035 verranno messe fuori mercato. È inquietante pensare quanto costerà circolare dopo quelle date per chi non si sarà potuto comprare quattro ruote a batteria. È bastato un anno di pandemia per far perdere all'erario circa 8 miliardi tra Iva e accise.

 

Se nessuno facesse più il pieno il buco sarebbe attorno ai 37 miliardi. Andando più nello specifico si scopre che dai prodotti petroliferi lo Stato incassa, oltre a quelle sui carburanti che sono il 75% della voce accise, un altro 10% delle accise sul gas naturale e un ulteriore 8% sull'energia elettrica prodotta con combustibili fossili. Il 99,3% degli incassi da accise dello Stato è assicurato dal petrolio: sono 33,7 miliardi a cui va aggiunta l'Iva.

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Giusto per saperlo in tempo di virus cinese: l'incasso delle accise sui carburanti finanzia l'intero sistema sanitario nazionale. Sempre dalla pompa lo Stato incassa le tasse su reddito dei gestori dei distributori e sui profitti delle imprese petrolifere e di distribuzione. Se facciamo 50 euro di gasolio si ripartiscono così: il 58% e cioè 29 euro vanno allo Stato che si prende 27 euro di accise e Iva e 2 euro di gettito fiscale sulle attività, 40 % cioè 20 euro lordi alla compagnia petrolifera, 2% cioè 1 euro lordo al gestore dell'impianto. Stando così le cose l'evasione sui carburanti in Italia si aggira attorno ai 3 miliardi all'anno attraverso soprattutto le cosiddette «pompe bianche», cioè gli impianti di rifornimento no logo.

 

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Ma il capitolo dello sconvolgimento fiscale non è finito. Dal prossimo anno tutti i carburanti saranno tassati: non ci saranno più esenzioni per il cherosene degli aerei, per il greggio delle navi, per il gasolio agricolo e dei motoscafi. Siccome delle loro emissioni nulla si sa è possibile che questi mezzi anche dopo il 2030 continueranno a viaggiare.

 

A finanziare lo Stato ci penseranno probabilmente in parte loro anche se giganti come Lufthansa hanno già detto che non intendono pagare perché l'Ue consentirà a vettori di altri continenti di viaggiare generando di fatto un dumping contro le compagnie continentali. A Bruxelles hanno fatto sapere che per navi e aerei gli Ets (sono i certificati che consentono di inquinare pagando una tassa) saliranno a 50 euro a tonnellata di CO2 emessa.

 

IL PIANO UE PER DIMEZZARE LE EMISSIONI IL PIANO UE PER DIMEZZARE LE EMISSIONI

Un volo Roma-New York e ritorno emette una tonnellata di gas a passeggero. La transizione verde per lo Stato non è un pasto gratis, ma il conto lo pagherà sempre il cittadino. Tornando alle automobili c'è da considerare il capitolo Iva sull'acquisto delle auto. Nel 2020 solo per l'effetto pandemia il settore auto ha fatturato circa 10 miliardi in meno per minori vendite: lo Stato ci ha rimesso 2 miliardi di Iva e circa 300 milioni di tasse d'immatricolazione, senza contare il minor gettito sui redditi.

 

emissioni co2 emissioni co2

C'è poi il capitolo tasse di circolazione. Come incentivo all'acquisto di auto elettriche (in Italia siamo fermi al 7,9% del mercato di cui solo il 36% è di elettriche pure) 18 Regioni su 20 non fanno pagare il bollo per cinque anni. E c'è anche da capire se possa resistere il bollo auto applicato alle quattro ruote a carburante fossile avendo decretato per legge che sono un bene non più commerciabile.

 

E qui si apre un'altra falla. Sono 6,6 miliardi all'anno che mancheranno alle Regioni. L'incasso complessivo che lo Stato fa ogni anno dal settore auto e affini è di circa 73 miliardi all'anno. È probabile che dagli oli lubrificanti fino ai meccanici nell'era del tutto elettrico tre quarti di quel gettito sparirà: sono 55 miliardi di entrate. Dopo il lucro cessante c'è la spesa emergente. La Commissione europea impone che si istallino stazioni di ricarica ogni 60 chilometri.

RICARICHE PER LE AUTO ELETTRICHE RICARICHE PER LE AUTO ELETTRICHE

 

La Corte dei conti europea ha già detto che per cogliere gli obbiettivi posti da Ursula von der Leyen bisognerebbe installare 3.000 colonnine al giorno considerando (è uno studio dell'Acea) che a oggi il 70% degli impianti di ricarica è concentrato in soli tre Paesi. La spesa? Una colonnina domestica che ricarica l'auto in una giornata costa 9.000 euro più Iva, una pubblica non meno di 40.000. Chi paga? Ah saperlo!

https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/ldquo-svolta-green-rdquo-ci-costera-molto-cara-ndash-green-277395.htm

 

"SEI VECCHIA E MI DEVI MANTENERE"

 

 "SEI VECCHIA E MI DEVI MANTENERE" - A ROMA UN 27ENNE GHANESE PICCHIA LA MOGLIE, UNA 54ENNE ROMANA, CON LA PRETESA DI FARE LA BELLA VITA: "PERCHÉ PENSI CHE TI ABBIA SPOSATO. SEI PIÙ ANZIANA DI MIA MADRE" - DOPO IL MATRIMONIO, CELEBRATO TRE ANNI FA, IL RAGAZZO E' DIVENTATO UN AGUZZINO: LE IMPONEVA DI PARLARLE DA INGINOCCHIATA, LA OBBLIGAVA A FARE SESSO E PER RICATTARLA SI ERA APPROPRIATO DELLE PASSWORD USATE DA LEI PER IL LAVORO, FINO A FARLA LICENZIARE - QUANDO LEI HA MINACCIATO IL SUICIDIO, LUI...

 

Adelaide Pierucci per "il Messaggero"

 

violenza domestica 6 violenza domestica 6

Pensava che anche per lui fosse amore invece era solo interesse. Una 54enne romana innamorata di un cittadino ghanese più giovane di 25 anni ha scoperto l'inganno solo dopo il matrimonio. Dal giorno delle nozze, celebrate tre anni fa, lo sposo ha messo da parte le attenzioni e ha iniziato coi pestaggi e le mortificazioni: «Sei vecchia, mi devi mantenere. Perché pensi che ti abbia sposato. Sei più anziana di mia madre». Nell'ultima aggressione sul pianerottolo di casa, a Tor Vergata, qualche settimana, fa la donna ha riportato la frattura di due costole.

 

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Per il marito manesco, Omar P., 27 anni, ora è scattato l'arresto. Nella misura cautelare, richiesta dal pm Eleonora Fini, ed eseguita l'altra sera dai carabinieri, si contestano i reati di maltrattamenti in famiglia, le lesioni aggravate, violenza sessuale e l'accesso abusivo a un sistema informatico. Non solo botte, l'imposizione di parlarle da inginocchiata, e intimità estorte, per ricattare meglio la consorte, impiegata in un call center, si era appropriato delle password usate da lei per accedere al sistema informatico aziendale fino a farla licenziare per le sue continue intrusioni. Il giovane pretendeva una paga per il suo ruolo da marito, costringendo se necessario anche la suocera a sborsare soldi.

 

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Umiliava lei e il figlio senza motivo. La donna si è decisa a denunciare solo quando era stata lasciata agonizzante sul pianerottolo. In ospedale le fratture sono state ritenute guaribili non prima di un mese. Lei ha raccontato le sevizie: «Mi costringeva a mantenerlo, a dargli una paghetta giornaliera», ha ricordato la donna. «In un momento di disperazione ho tentato di tagliarmi le vene, non mi ha soccorso». «Vuoi ucciderti? Mi prendo l'eredità», le rispose l'uomo.

https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/quot-sei-vecchia-mi-devi-mantenere-quot-nbsp-roma-27enne-ghanese-278050.htm

 

Ma Messora controlla chi ospita nella sua web tv?

 

Ripropongo la risposta di un'amica al giornalista...
Gentile Claudio Messora, non puoi nemmeno immaginare la desolazione provata da tantissime persone nell’ascoltare l’intervista al signor Maurizio Sarlo (sempre spacciatosi per “dottore”, ma questa è solo una delle sue menzogne). È vero che il giornalismo libero dà spazio a tutti; ma c’è una bella differenza tra fare giornalismo e fare propaganda ad un’associazione che ha rovinato centinaia di persone e di famiglie.
Ascoltare l’intervista è stato come fare un replay di due, tre, cinque anni: la stessa identica pappardella, le stesse identiche parole, lo stesso tono cantilenante con il quale questo signore ha circuito, impoverito, deriso. Facile ottenere il consenso parlando di cose evidenti: l’app immuni, il vaccino assurdo, il governo inadempiente, la moneta e bla bla bla. Ignobile usare questi temi per portare per l’ennesima volta acqua al proprio mulino, stavolta addirittura con il sostegno di Byoblu!
La prossima volta che intervisti costui, prova a chiedergli com’è andata la faccenda della vice presidente Coemm Grazia Canuto, detta “la Dama di mezzo” in una vicenda che la vedeva accettare mazzette dalla Camorra per un bel traffico di rifiuti. Per capirci, quella che diceva «Se i soldi sono sporchi di sangue non è un problema: facciamo la lavatrice!». C’è pure il video, se vuoi vederlo. Chiedigli in quale carcere si trova il finto dr. Claudio Ferraresi, spacciato sui palcoscenici Coemm come portavoce dei Salesiani, colui che garantiva un milione di voti al novello partito PVU grazie all’appoggio della Fondazione San Giovanni Bosco (che naturalmente ha smentito tutto). Chiedigli in quale solaio è finito il combustore, fantasmagorico bruciatore di rifiuti casalingo ad emissioni zero presentato dal finto ingegner Petrecca, in realtà un ladro d’auto reduce dalle patrie galere. Chiedigli dove aveva comprato il suo ruolo di Console ONU il signor Bacchin, l’altro vice presidente Coemm. Chiedigli qual è la banca che ha già deliberato da tre anni di sovvenzionare il Coemm con 300 miliardi di euro, che verranno regalati agli adepti senza alcuna condizione. Chiedigli dov’è finito il falso banchiere Ricciardelli, che insieme a Sarlo raccontava di banche cinesi che finanziavano il progetto. Chiedigli delle condanne per truffa, per traffico internazionale di stupefacenti, per riciclaggio di denaro sporco, per spaccio di cocaina eccetera eccetera, comminate ai suoi collaboratori più stretti, scelti tutti con la candelina. Chiedigli come mai un edificio abbandonato è stato indicato per anni come sede ufficiale del Coemm. Chiedigli come mai non si produce più il fantastico Notoxx, integratore acquistato a 10 euro la boccetta e venduto dallo stesso Sarlo a 83 euro, spacciandolo per prodotto approvato dal Ministero della Sanità che teneva lontano l’Alzheimer e tante altri mali. Chiedigli come ha fatto a rilevare quella Ditta di mode fiorentina, rovinando l’ormai ex proprietaria. Chiedigli dove sono andate a finire le offerte raccolte per il dr. Montanari durante il convegno di Grado. Chiedigli come mai anche Scardovelli ha preso subito le distanze da lui, dopo esersi avvicinato per breve tempo. Chiedigli come mai lo ha mollato pure Nino Galloni, a cui il Coemm ha comunque fruttato tanto. Chiedigli come mai è finito ai ferri corti anche con Silvio Aparo, direttore del Corriere Quotidiano. Chiedigli che fine ha fatto il grande amicone Fincati, quello che si è ritrovato il socio morto in un dirupo per cause misteriose. Chiedigli chi si è tenuto i soldi dei farlocchi “corsi di formazione” pagati in anticipo e poi mai tenuti. Chiedigli come mai i 356 milioni di africani, da lui sempre citati, non hanno mai versato l’euro mensile per finanziare i progetti degli italiani (!!!). Chiedigli delle tessere pagate e mai consegnate ai blogger CQ24. Chiedigli come mai il logo del Partito Valore Umano, che gli ha “chiesto il programma”, era stato depositato anni prima della fondazione dallo stesso Sarlo. Chiedigli quante persone sono state minacciate e calunniate all’interno del grandioso progetto Coemm, ogni volta che scoprivano qualcosa che non doveva venire alla luce. Chiedigli un solo nome dei tanti “finanziatori esterni” che si sarebbero interessati al Coemm. Chiedigli che fine hanno fatto la società SEI, la Ceida, la White Tiger, il DVD di Madre Teresa di Calcutta, i Villaggi IDEMM, la carta-punti, il celeberrimo Quid! Soprattutto – e basterebbe questo – chiedigli quante delle mille promesse fatte ha mantenuto. Ne basterebbe una, una soltanto.
Facile poi intortare un giornalista coi soliti “noi faremo”, “noi diremo”, “noi realizzeremo”. Facile vantarsi a parole di avere 100.000 seguaci. Chiedigli che te lo dimostri! Certo, nel 2017 c’erano 120.000 iscritti sulla Piattaforma Coemm. 120.000 persone che donavano un euro al mese, più il biglietto d’ingresso agli innumerevoli convegni. Solo che, guarda caso, a un certo punto la piattaforma è rimasta aperta per diversi giorni, lasciando a disposizione di chiunque i dati personali e i documenti di tutti gli aderenti. Le fotocopie delle carte di identità potevano essere scaricate con un clic. Sono dovute intervenire le Forze dell’Ordine, perché i responsabili non si sprecavano nemmeno a rispondere quando qualcuno diede l’allarme.
Ora sono rimasti accanto a Sarlo quattro polli (e qualche faina), e ben pochi di loro conoscono tutte queste vicende. Ma di sicuro il loro numero aumenterà grazie a questa bella intervista.
Gli oppositori principali del progetto Coemm non sono certo Moreno Morello e il Sistema. I suoi avversari sono coloro che lui ha truffato, derubato, minacciato. In diversi lo hanno denunciato. Ma, in Italia, per non finire in galera è sufficiente avere certe protezioni.
 
https://www.facebook.com/groups/172209969941744

Turchia, incendi per il terzo giorno consecutivo e quattro vittime. Fiamme fino alle spiagge

 

La Turchia è ancora in fiamme: sono quattro finora le vittime dei roghi. Per il terzo giorno consecutivo, le forze di emergenze turche stanno combattendo contro gli incendi che devastano sempre di più le foreste di varie aree del Paese. 

 

 

Come scrive su Twitter il Ministro dell'Agricoltura e delle forteste, berkir Pakdemirli, i roghi attivi sono ancora dieci, di cui tre nella regione dell'Antalya, una delle zone più turistiche della Turchia.

Not a Scene from Horror movie, this is turkey.
😥
😥
#PrayForTurkey
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Dei 98 incendi che da mercoledì hanno colpito varie province turche, 88 sono sotto controllo. Gli incendi sono stati particolarmente gravi lungo la costa mediterranea, dove i forti venti hanno reso difficile l'opera dei vigili del fuoco. Evacuati anche molti alberghi in diverse regioni e i turisti tratti in salvo via mare.

 Le cause degli incendi sono ancora incerte ma le autorità turche non escludono l'opera di piromani. Nei prossimi giorni, ad aggravare la situazione nelle zone interessate dai roghi, sono attese temperature di oltre 40 gradi.

https://www.leggo.it/esteri/news/turchia_incendi_spiagge_turisti_fuga_dove_31_luglio_2021-6113248.html

Kissinger71

 

Giuseppe Sarzana trovato morto in auto nel campo scout: era scomparso da casa un mese fa

 Il cadavere dell'uomo ritrovato ieri sera nella zona della riserva del Pino d'Aleppo, tra Vittoria e Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa in Sicilia, è di Giuseppe Sarzana. L'uomo, 52 anni originario di Palermo, era scomparso un mese fa, esattamente il 30 giugno. Di lui, uscito di casa, più nessuna notizia, nonostante gli appelli dei familiari. 

 

 

 

 

Sarzana si trovava all'interno della propria autovettura in una stradella di non facile accesso all'interno di un'area utilizzata spesso come campo scout. potrebbe essere morto per cause naturali. Sarzana A scoprire il corpo sono stati alcuni addetti della riserva, che hanno avvertito i carabinieri.

 

Sarzana si trovava all'interno dell'abitacolo, sul sedile di guida. L'auto era chiusa dall'interno, non c'erano segni di effrazione. I carabinieri hanno dovuto forzare l'auto per poter aprire lo sportello. La morte, stando a quanto stabilito dalla prima ispezione cadaverica, eseguita dal medico legale Giuseppe Algieri, risale ad almeno dieci giorni fa, ma potrebbe essere antecedente; sul corpo nessun segno di violenza. Le indagini sulla scomparsa sono coordinate dal sostituto procuratore Marco Rota che, sulla base delle risultanze, ha già autorizzato la restituzione della salma ai familiari. Non sarà eseguita autopsia.

https://www.leggo.it/italia/cronache/giuseppe_sarzana_morto_auto_campo_scout_sicilia_31_luglio_2021-6113303.html

Battaglia71

 

Francesco Pantaleo, il giallo della morte e la bugia della data della laurea riferita ai genitori

 E' giallo sulla morte di Francesco Pantaleo, lo studente universitario 23enne di Marsala ritrovato carbonizzato il 25 luglio a San Giuliano Terme, Pisa. Grazie alla comparazione del Dna dei campioni biologici, ieri è arrivata la triste conferma del suo decesso. La tac eseguita nei giorni scorsi non avrebbe rivelato ferite precedenti agli effetti delle fiamme: ora, si attende l'esito dell'autopsia.

Scomparso da Pisa lo scorso sabato, 24 Luglio, del ragazzo si erano perse le tracce una settimana fa. All'improvviso è sparito: senza più una telefonata ai genitori, niente biglietti o messaggi via social. Nella sua stanza aveva lasciato portafoglio, bancomat, telefono, computer e gli occhiali da vista.

Dopo due giorni il padre, Tonino Pantaleo, aveva un appello disperato sui social: «Se qualcuno l'ha visto, mi contatti». 

Rimane, dunque, ancora irrisolto il quesito sul suicidio o omocidio di Francesco.

https://www.leggo.it/italia/cronache/francesco_pantaleo_morte_data_laurea_pisa_ultimissime_31_luglio_2021-6113297.html

Guazzerotti71

 

Petra Lucca, il funerale della bimba morta a 10 anni. In chiesa anche la donna che l'ha investita

Addio Petra Lucca, si sono tenuti a Cesiomaggiore, venerdì 30 luglio 2021, alle 14.30 nella chiesa parrocchiale di Soranzen (Belluno), i funerali della bambina di dieci anni residente a Toschian, investita sabato scorso. La bambina lascia la mamma Chiara “Doriana” Turrin, papà Carlo, il fratello Sebastiano e le sorelle Teresa ed Alessandra. 

Molte le persone presenti per salutarla, a cominciare dai compagni di classe e di bicicletta. Tra i primi banchi anche la donna che sfortunatamente l'ha investita, insieme alla sua famiglia, la stessa che aveva fatto da baby sitter ai fratelli di Petra.

La bara bianca è stata portata in chiesa da alcuni dirigenti della Winnerbike di Santa Giustina, gruppo sportivo con il quale Petra correva in bici. E sono state proprio le sue compagne di squadra e amiche a leggere alcune lettere dove hanno descritto questa ragazzina forte e determinata, alla quale è stato doloro e difficile dire addio in questa triste giornata. Alla fine della cerimonia, i presenti hanno preso una rosa bianca e hanno accompagnato Petra in cimitero.

https://www.leggo.it/italia/cronache/petra_lucca_funerale_bimba_morta_cesiomaggiore_31_luglio_2021-6113022.html

Giordani71

 

venerdì 30 luglio 2021

Afghanistan, si temono fino a 150 morti per le inondazioni

  © AP Photo / Musadeq Sadeq

La regione al confine con il Pakistan è stata colpita da forti precipitazioni nei giorni scorsi, che hanno causato l'ingrossamento dei corsi d'acqua e delle forti inondazioni.
Tra le 40 e le 150 persone sono state uccise gravi inondazioni nella provincia settentrionale del Nuristan, nell'Afghanistan settentrional, secondo quanto riportato giovedì dalle emittenti locali, citando le autorità.

Le improvvise inondazioni hanno colpito il villaggio di Meherdish nella regione di Kamdish secondo Ariana News.
Esondando, i corsi d'acqua hanno demolito almeno 100 abitazioni e hanno causato gravi danni all'agricoltura e all'allevamento colpito anche il bestiame.
 
Nearly 50 people were killed after overnight flooding in Kamdesh district of #Nuristan province, local officials. #Afghanistan
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Gravi fenomeni alluvionali avevano colpito in queste stesse ore l'India, ed in particolar modo la Regione del Kashmir.
 
Stando a quanto riportato dalle autorità di New Delhi, nella regione al confine con il Pakistan sono stati riportati almeno quattro morti e centinaia di dispersi.  

https://it.sputniknews.com/20210729/afghanistan-si-temono-fino-a-150-morti-per-le-inondazioni---foto-12308903.html

Putin71 

 

Le mani della Cina sull’Afghanistan e l’Asia centrale

 

La Cina è sempre più vicina a controllare l’Afghanistan e l’Asia centrale. Nell’incontro avvenuto il 28 luglio 2021 tra il ministro degli esteri cinese Wang Yi e il leader talebano Abdul Ghani Baradar è emersa l’influenza cinese sul Paese dei grandi altopiani.

Pechino si è impegnata a sostenere i talebani nella ricostruzione dell’Afghanistan dopo il ritiro delle truppe americane e di quelle Nato. In cambio, la Cina ha chiesto al gruppo islamista di tagliare ogni collegamento con i miliziani uiguri attivi nello Xinjang, provincia autonoma in territorio cinese.

Le autorità di Pechino guardano con attenzione all’avanzata dei talebani in Afghanistan dopo il progressivo ritiro dei militari Usa che lasceranno il Paese entro il 31 agosto.

Mettere le mani sul Paese significa estendere la propria influenza su un’area vasta che include Afghanistan e Pakistan.

Islamabad è il più importante alleato cinese in Asia centrale e antagonista dell’India, avversario storico di Pechino e ostacolo all’influenza cinese nella regione. Il ritiro americano farebbe dunque cadere il territorio afgano nell’orbita pakistana e quindi cinese. Sullo sfondo c’è il controllo del gas del vicino Kazakhstan e Turkmenistan. Gli equilibri geopolitici dell’Eurasia rischiano quindi di essere rovesciati a scapito di altri equilibri.

https://notiziarioestero.com/2021/07/29/le-mani-della-cina-sullafghanistan-e-lasia-centrale/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=le-mani-della-cina-sullafghanistan-e-lasia-centrale

Bush71

Allarme dell'ONU: 18 milioni di afghani hanno estremo bisogno di aiuti umanitari

  © Sputnik . Stringer

Almeno 18 milioni di persone che vivono in Afghanistan stanno affrontando estremi bisogni umanitari, ha affermato la rappresentante speciale del segretario generale dell'ONU e il capo della Missione di Assistenza delle Nazioni Unite in Afghanistan (UNAMA), Deborah Lyons.

"Attualmente circa 18 milioni di afgani stanno affrontando estremi bisogni umanitari. Questo numero è raddoppiato rispetto allo scorso anno ed è già pari alla metà della popolazione del Paese. Mentre stiamo seduti in questa stanza oggi, prima di tutto dobbiamo pensare a questi 18 milioni di afgani che, nel mezzo di un'estate calda, stanno vivendo una quarta ondata di COVID (come tanti altri Paesi in tutto il mondo) una siccità persistente, e l'intensificarsi dei combattimenti che hanno ucciso il numero più alto di afgani mai visto", ha dichiarato il capo dell'UNAMA alla seduta della Commissione per il coordinamento e il monitoraggio svoltasi oggi.

“We all need to rethink hardened political positions we may have… the Afghan people deserve more from us,” Secretary-General’s Special Representative for #Afghanistan @DeborahLyonsUN tells #JCMB today in Kabul. Read full statement at bit.ly/375ZEAY
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In Afghanistan prosegue uno scontro tra le forze governative ed i talebani*, che hanno conquistato vasti territori nelle zone rurali e lanciato un'offensiva contro le grandi città.

L'instabilità in Afghanistan sta crescendo nel contesto dei piani annunciati dell'amministrazione statunitense di completare il ritiro delle sue truppe dal Paese entro l'11 settembre. Nel 2020, funzionari di Washington e talebani hanno firmato a Doha il primo negli 18 anni di guerra accordo di pace. Il documento prevedeva il ritiro delle truppe straniere dall'Afghanistan in 14 mesi e l'avvio di un dialogo infra-afghano a marzo dopo l'intesa sullo scambio di prigionieri.
 
*I talebani sono un'organizzazione estremista bandita in Russia ed in altri paesi
 
https://it.sputniknews.com/20210728/allarme-dellonu-18-milioni-di-afghani-hanno-estremo-bisogno-di-aiuti-umanitari-12305026.html
 
Putin71

 

 

Afghanistan, l'avanzata dei talebani e le manovre delle potenze mondiali

 

È un'avanzata che le forze regolari afgane non riescono a frenare: oltre la metà dei distretti in Afghanistan è ora controllato dai talebani, che non trovano argine dopo il ritiro delle truppe statunitensi, quasi completato.

Nel frattempo, attorno alla polveriera Afghanistan, le potenze si posizionano.
Il ministro degli Esteri cinese, Wand Yi, ha ospitato mercoledì una delegazione talebana: la Cina condivide un piccolo confine con l'Afghanistan e ha una partnership storica con il Pakistan che dà a Pechino un vantaggio competitivo rispetto ad altre potenze rivali.

Con i talebani al potere, la Russia teme un rinnovamento delle minacce terroristiche.

Il ministro della Difesa russo, Sergey Shoigu, ha dichiarato che il Paese userà la sua base militare in Tagikistan, alleato di Mosca.

"In caso di minaccia al nostro alleato, membro del trattato di sicurezza collettiva, la Russia reagirà", ha detto Shoigu.

Dal canto suo, il presidente americano, Joe Biden, ha annunciato lo stanziamento di 100 milioni di dollari per l'ondata di profughi e rifugiati dall'Afghanistan: si tratta delle forze militari afgane, che retrocedono o scappano oltre confine, e dei civili in fuga dalle violenze dei talebani.

"C'è solo una strada ed è quella del tavolo dei negoziati per risolvere il conflitto in modo pacifico e far emergere un Afghanistan governato in modo veramente inclusivo e rappresentativo di tutto il suo popolo", ha sottolineato Il segretario di Stato americano Antony Blinken durante la sua visita in India. 

https://it.euronews.com/2021/07/28/afghanistan-l-avanzata-dei-talebani-e-le-manovre-delle-potenze-mondiali?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+euronews%2Fit%2Fhome+%28euronews+-+home+-+it%29

Bush71 

La Cina prova ad “addomesticare” i talebani

 

L’avanzata dei talebani in Afghanistan ha innescato un doppio processo geopolitico che potrebbe avere importanti ripercussioni nella regione asiatica (e non solo). Con l’ormai imminente ritiro delle forze americane dallo scenario afghano, la Cina sta lavorando per stringere sempre di più la presa su Kabul. Il segnale più nitido che Pechino ha inviato a Washington è giunto da Tianjin, dove nelle ultime ore il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, ha incontrato il capo dell’ufficio politico dei talebani in Qatar, Abdul Ghani Bardar.

Questo è stato il primo confronto diretto tra le parti dopo la più recente offensiva sferrata dagli stessi talebani in Afghanistan, che ha consentito loro di prendere il controllo di vari distretti chiave situati nelle province di Badakhshan e di Kandahar, e rafforzare la propria presenza lungo i confini settentrionali e orientali del Paese (pare controllino il 90% delle frontiere nazionali). Il meeting, inoltre, è avvenuto nello stesso luogo dove solo pochi giorni prima il signor Wang aveva accolto la vicesegretaria di Stato Usa, Wendy Sherman, e nello stesso momento in cui il segretario di Stato americano, Antony Blinken, era impegnato in una visita ufficiale in India (altro Paese profondamente preoccupato dagli sviluppi in Afghanistan).

C’è dell’altro, perché la Cina dà l’impressione di giocare la partita afghana su due fronti. Il primo è, come raccontato, il confronto diretto con i talebani, mentre il secondo coinvolge il Pakistan, Paese alleato di Pechino e coinvolto in molteplici progetti infrastrutturali legati alla Belt and Road Initiative, e per questo altamente strategico. Ebbene, lo scorso fine settimana il ministro cinese Wang ha avuto modo di parlare con il suo omologo pakistano, Shah Mahmood Qureshi.

Il triangolo Pechino-Islamabad-Kabul

Il Pakistan è un attore chiave per la strategia di penetrazione della Cina in Afghanistan. Il motivo è presto detto: Islamabad ha una storica influenza sui talebani, e in più conosce molto bene quel teatro. Non solo. Bisogna anche considerare che i rapporti sino-pakistani sono talmente buoni – nonostante alcune piccole recenti crepe – che Pechino potrebbe utilizzare al meglio l’influenza dell’alleato per “addomesticare” i talebani, fondamentalisti islamici e sostanzialmente nemici giurati degli Stati Uniti.

Suhail Shaheen, portavoce del gruppo, ha spiegato al South China Morning Post che la Cina è considerata un'”amica benvenuta” e che i colloqui sulla ricostruzione dell’Afghanistan con il Dragone dovrebbero iniziare “il prima possibile”. No, neppure lo spinoso tema degli uiguri sembra impensierire i talebani, visto che un altro portavoce del gruppo spiegava al Wall Street Journal che nessuno di loro ha intenzione di interferire negli affari interni cinesi, anche se c’è una certa preoccupazione per “l’oppressione dei musulmani” nello Xinjiang.

I talebani, non a caso, sono stati più volte accusati di aver indottrinato e radicalizzato i cittadini appartenenti alla minoranza turcofona uigura. Il problema, almeno per il momento, non sembra essere vitale. Per la Cina, semmai, è più importante creare una ragnatela diplomatica tale da evitarle eventuali passi falsi in caso di inaffidabilità pakistana o talebana. Pechino ha infatti avuto un contatto con un altro Paese interessato direttamente dal dossier afgano: il Tagikistan. Il ministro della Difesa della Repubblica popolare, Wei Fenghe, è stato ricevuto a Dushanbe dal presidente tagico Emomali Rahmon e dall’omologo Sherali Mirzo. Sono inoltre in programma esercitazioni militari congiunte tra Cina e Russia, un altro attore interessatissimo allo scenario afghano.

La Cina in Afghanistan

Come riportato dall’agenzia cinese Xinhua, Wang Yi ha descritto i talebani come una “forza militare e politica cruciale” in Afghanistan, e per questo il gruppo dovrebbe svolgere un “ruolo importante” nel processo di pace, riconciliazione e ricostruzione del Paese. La Cina ha quindi chiesto ai  talebani di mettere al primo posto gli “interessi nazionali”, per portare la pace, e adottare una “politica inclusiva”. Certo, Pechino ha intenzioni serie e – così pare – sembra desideroso di collaborare con i talebani, forse anche per rimarcare il fallimento americano nella regione afghana.

Dal canto loro i talebani hanno elogiato la Cina come “un amico degno di fiducia” del popolo afghano e ne apprezzano “il ruolo giusto e attivo nel processo di pace e riconciliazione” nel Paese centro-asiatico, ma chiedono un “ruolo maggiore” di Pechino nella ricostruzione dell’Afghanistan. I talebani, prosegue la nota di Pechino, “sono pienamente sinceri nello sforzo del raggiungimento della pace e sono disposti a lavorare con tutte le parti per costruire una struttura politica in Afghanistan inclusiva e accettabile per tutto il popolo afghano per proteggere i diritti umani e delle donne e dei bambini”. Pechino è pronta a investire in loco, ma a una condizione: il movimento islamista deve tagliare i ponti con i militanti uiguri.

https://it.insideover.com/politica/la-cina-prova-ad-addomesticare-i-talebani.html

Bush71

Afghanistan, Imran Khan: "Gli USA hanno incasinato tutto"

  © AP Photo / Alexei Druzhinin

 

Negli scorsi mesi Islamabad è stata spesso accusata di sostenere i talebani in funzione antigovernativa.
Martedì il primo ministro pakistano Imran Khan ha affermato che gli Stati Uniti "hanno davvero incasinato tutto" in Afghanistan, cercando di trovare una "soluzione militare" al conflitto, nonostante a suo modo di vedere una simile prospettiva non sia mai esistita.

“E le persone come me che continuavano a dire che non c'è soluzione militare, che conoscono la storia dell'Afghanistan, venivano chiamate antiamericane. Mi chiamavano Taliban Khan", ha detto il primo ministro pakistano durante un'intervista televisiva all'emittente americana PBS.

Khan, parlando della gestione da parte di Washington della questione afghana, si è lamentato del fatto che quando gli Stati Uniti sembravano pronti per una risoluzione politica nella nazione dell'Asia centrale, avevano già perso il loro "potere contrattuale" poiché il numero delle truppe della NATO era già stato ridotto a circa 10.000.

Khan ha confermato all'emittente americana che, dal momento in cui la "soluzione militare" al conflitto era fallita, un governo inclusivo che prevedeva un accordo di condivisione del potere con Kabul sarebbe stato il "miglior risultato" per il futuro.

"Quindi, i talebani* si siedono con l'altra parte e formano un governo inclusivo. Questo sarebbe il miglior risultato. Non c'è altro che possiamo fare, tranne spingerli il più possibile per una soluzione politica. Questo è tutto", ha detto ancora Khan.

Il primo ministro pakistano ha anche respinto le accuse secondo cui il Pakistan starebbe fornendo supporto militare, logistico e finanziario agli insorti talebani nella lotta contro le forze di sicurezza nazionali afghane (ANSF), come affermato dall'amministrazione del presidente Ashraf Ghani, che ha fatto notare come negli ultimi giorni circa 10.000 combattenti abbiano attraversato il confine tra i due Paesi per andare a dare manfrte ai talebani.

Da parte sua, Khan ha affermato che le autorità afghane devono ancora fornire prove a sostegno delle loro affermazioni.
“Quando dicono che il Pakistan ha dato ai talebani rifugi sicuri, santuari, dove sono questi rifugi sicuri?", si è chiesto il premier.
 

Il ritiro degli americani dall'Afghanistan

Gli Stati Uniti si sono impegnati a ritirare le proprie forze armate dall'Afghanistan entro il 31 agosto di quest'anno, con il processo che ha avuto inizio il 1° maggio scorso. All'inizio di questo mese, il Comando centrale degli Stati Uniti (CENTCOM) ha annunciato che il 90% delle forze era già stato ritirato dalla regione.

Il processo di ritiro delle truppe straniere, tuttavia, è stato accompagnato da un'offensiva nazionale da parte dei talebani, con gli insorti islamici che affermano di controllare quasi l'85 percento del territorio dell'Afghanistan e il 90 percento dei suoi confini, compresi quelli con Tagikistan, Uzbekistan, Turkmenistan e Iran.

*I talebani sono un gruppo terroristico vietato in Russia e in altri Paesi
 
https://it.sputniknews.com/20210728/afghanistan-imran-khan-gli-usa-hanno-incasinato-tutto-12301981.html
 
Putin71