domenica 3 agosto 2014

Milano, precipita dal sesto piano
manette ai polsi, straccio in bocca

Muore nel cortile di casa. Trentaquattro anni, lavorava in un call center
Depresso dopo la morte della madre. "Se suicidio, le modalità sono davvero inconsuete"


<B>Milano, precipita dal sesto piano<br>manette ai polsi, straccio in bocca</B>
Il palazzo dal quale è precipiata la vittima
VIMODRONE (Milano) - Le manette chiuse ai polsi dietro la schiena, del cellophane in bocca bloccato dal nastro adesivo avvolto intorno al viso. Sembra un delitto la morte di Cristian Pantalena, 34 anni, precipitato nel cortile di casa dal sesto piano del caseggiato dove abitava a Vimodrone, comune ad una decina di chilometri da Milano. 

La casa era a soqquadro come se si volesse far intendere che fosse passato un rapinatore per quelle stanze. I carabinieri preferiscono però non sposare ancora nessuna ipotesi. A sostenere la tesi del sucidio c'è la depressione in cui Cristian era caduto da quando sua madre, il venerdì santo, è morta. E poi c'è quel fallimento di una piccola azienda per il quale aveva collezionato pure una segnalazione alla magistratura. Ora lavorava in un call center "ma non era più quello di prima", dice una vicina. 

Nel caseggiato in via Qunidici Martiri abita anche il padre, un piano sotto, ma l'allarme è stato dato da un vicino che, nel cortile del palazzo, si è imbattuto nel corpo senza vita dell'uomo. Il padre ha raggiunto la casa poco dopo, richiamato da una telefonata del maresciallo dei carabinieri. Attende davanti al portone fumando una sigaretta dietro l'altra. Gli amici del figlio si stringono attorno a lui, tentano di consolarlo. "Cristian era una bravo ragazzo": non dicono altro. Con i giornalisti preferiscono tacere. 

Resta il giallo: il suicidio potrebbe essere una spiegazione ma le modalità sono davvero inconsuete. "Nell'urto sull'asfalto, le manette si sono rotte" dice il colonnello dei carabinieri. La scientifica studia il modo con cui è stato stretto il nastro adesivo attorno al viso. Lo esaminerà più tardi per scoprire se ha trattenuto l'impronta di chi l'ha usato per ultimo. Nella casa non ci sono biglietti d'addio: nessun testamento, nessun indizio. "Servirà anche un controllo in banca per scoprire la situazione patrimoniale della vittima", spiega un inquirente. La salma è stata rimossa: l'autopsia domani aiuterà a capire cosa è successo questo pomeriggio al sesto piano del complesso edilizio Mediolanum. 

(22 aprile 2008)

http://www.repubblica.it/2008/04/sezioni/cronaca/vimodrone/vimodrone/vimodrone.html

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