Erano tutti giovani, sei ragazzi dai 18 ai 33 anni, cinque aspiranti guide alpine e il loro istruttore, morti scalando la parete del Lyskramm, sul massiccio del Rosa.
Roger Obert, 33 anni di Champoluc, guida alpina, Corrado Vuillermoz, 18 anni di Valtournenche, Carlo Fiou, 20 anni di Aosta, Pietro Bethaz, 25 anni di Valgrisenche, Piergiorgio Perucca, 22 anni di Saint-Vincent e Ettore Grappein, 30 anni di Cogne, i loro nomi, ragazzi che la comunità valdostana non dimentica.
Il gruppo, dopo aver lasciato il rifugio Mantova all’alba, si era messo in marcia per raggiungere la cima. A pochi metri dalla vetta, una placca di neve ventata è partita sotto i loro piedi trascinandoli in basso.
Morti insieme, uniti dalla corda, travolti da una parete di ghiaccio. “Fatalità” aveva commentato la gente di montagna, probabilmente non fu solo fatalità, il caldo di quella stagione doveva sconsigliare la via di roccia e ghiaccio, dalla quale un costone di neve ghiacciata si è staccò quella maledetta mattina, travolgendo la cordata degli alpinisti.
Un boato improvviso, sinistro, poi il silenzio che accompagna la morte.
“E’ la montagna, senza avvertirti ti diventa nemica”
http://www.articolotre.com/2014/08/estate-1985-la-tragedia-del-lyskamm/

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