domenica 13 aprile 2014

Berlusconi difende il suo sodale: “Dell’Utri in Libano? L’ho mandato io su volontà di Putin”

A fedelissimi, Berlusconi avrebbe confidato di aver inviato lui stesso Dell'Utri in Libano per appoggiare la candidatura del premier Amin Gamayel, su volontà di Vladimir Putin.
Berlusconi difende il suo sodale: "Dell'Utri in Libano? L'ho mandato io su volontà di Putin"-Redazione- La parola "fuga" non la vuole nemmeno sentir nominare. E' Marcello Dell'Utri, fermato in Libano dopo che dalla Procura di Palermo era stato emesso un ordine di custodia cautelare nei suoi confronti. 
L'uomo, condannato a sette anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa, era ufficialmente latitante da giovedì sera, prima di essere rintracciato dagli inquirenti della Dia a Beirut. Dove sarebbe stato mandato da niente meno che Silvio Berlusconi su volontà di Vladimir Putin. 
A confidarlo, a fedelissimi, sarebbe stato niente meno che il leader di Forza Italia che, a metà settimana, prima ancora che l'ordine di cattura internazionale venisse firmato, raccontava di aver spedito il suo sodale in Libano su odine del premier russo, che "mi ha chiesto di sostenere la campagna elettorale di Amin Gemayel".
La missione del condannato è semplice: verificare la possibilità di sostenere finanziariamente l'ex premier libanese nelle prossime elezioni nel Paese. Berlusconi racconta tutto e lascia intendere che Dell'Utri rientrerà in Italia entro il 15 aprile, giorno in cui la Corte di Cassazione dovrà decidere sul suo futuro. 
Da parte sua, l'ex senatore in quota al Pdl, sostiene di essersi allontanato solo per motivi di salute: di essersi recato all'estero per curarsi e che parlare di fuga è semplicemente una "offesa alla sua intelligenza". Eppure sapeva che, a fronte di tutto, una misura di custodia cautelare era nell'aria e che farsi trovare fuori dall'Italia, nel momento in cui sarebbe stata emessa, avrebbe significato solo una montagna di guai. 
Di fatto, le versioni sul motivo dell'allontanamento sono discordanti. E persino il nuovo pupillo di Berlusconi, Giovanni Toti, smentisce l'ipotesi di una missione politica imbastita dal proprio leader e Vladimir Putin. "Pura fantasia", ha infatti dichiarato il giornalista. "Non abbiamo i soldi per finanziare la campagna di Forza Italia, figuriamoci se il presidente si mette ad aiutare un partito libanese". 

http://www.articolotre.com/2014/04/berlusconi-difende-il-suo-sodale-dellutri-in-libano-lho-mandato-io-su-volonta-di-putin/

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