Rally, Dakar: morto centauro belga nella quinta tappa
Eric Palante sulla sua Honda
Eric Palante ha perso la vita nella frazione argentina da Chilecito a San Miguel de Tucuman. Tre le vittime nel giro di poche ore: deceduti anche due giornalisti che si sono ribaltati con il loro camion mentre seguivano la corsa
BUENOS AIRES - Ancora morte e sangue sulle strade della Dakar. Il motociclista belga Eric Palante è deceduto nella quinta tappa della corsa da Chilecito a San Miguel de Tucuman, in Argentina. Il corpo senza vita del 50enne, alla sua 11esima partecipazione alla Dakar, è stato scoperto accanto alla moto dalla squadra di recupero della corsa alle 8.30 all'altezza del km 143 della speciale.
Il pilota non avrebbe neppure inviato la richiesta di intervento dei soccorsi, come ha riferito l'organizzazione: "Non è arrivata nessuna segnalazione". Le circostanze e le cause della morte sono ancora da chiarire e sull'episodio è stata aperta un'inchiesta dalla procura della provincia di Catamarca. In carriera, Palante aveva portato a termine quattro volte la corsa. In altre 6 occasioni, invece, non era riuscito ad arrivare al traguardo finale del Rally che dal 2009 va in scena in America del Sud. "Quest'anno aveva l'ambizione di imporsi nella sua categoria - evidenzia l'organizzazione in una nota-. Conosceva perfettamente la prova di cui, nel corso degli anni, era divenuto un pilastro con entusiasmo e serietà".
Il belga, che gareggiava nella categoria dei motociclisti senza assistenza, è il 23esimo concorrente a rimanere ucciso nelle 36 edizioni
della Dakar. Tra gli italiani, nel 2005 ha perso la vita Fabrizio Meoni, vincitore nel 2001 e 2002, a seguito di un arresto cardiaco durante l'undicesima tappa tra Atar e Kiffa in Mauritania. Se si considerano solo gli incidenti mortali che hanno coinvolto i piloti, Palante è la quarta vittima da quando la Dakar si corre fuori dal continente africano. Il primo fu il francese Terry Long nel 2009, seguito nel 2012 dall'argentino Jorge Martinez Boero e l'anno scorso dal francese Thomas Bourgin.
Sempre nella quinta tappa della corsa, prima di Palante, avevano perso la vita anche due giornalisti, il 19enne Agustin Ignacio Mina e il 51enne Daniel Eduardo Ambrosio. Secondo fonti ufficiali i due viaggiavano a bordo di un camion Nissan che nell'affrontare uno dei tornanti è finito fuori strada e si è ribaltato. Con loro anche due fotografi che, rimasti feriti, sono entrambi fuori pericolo, grazie al pronto intervento dei soccorsi.
Il pilota non avrebbe neppure inviato la richiesta di intervento dei soccorsi, come ha riferito l'organizzazione: "Non è arrivata nessuna segnalazione". Le circostanze e le cause della morte sono ancora da chiarire e sull'episodio è stata aperta un'inchiesta dalla procura della provincia di Catamarca. In carriera, Palante aveva portato a termine quattro volte la corsa. In altre 6 occasioni, invece, non era riuscito ad arrivare al traguardo finale del Rally che dal 2009 va in scena in America del Sud. "Quest'anno aveva l'ambizione di imporsi nella sua categoria - evidenzia l'organizzazione in una nota-. Conosceva perfettamente la prova di cui, nel corso degli anni, era divenuto un pilastro con entusiasmo e serietà".
Il belga, che gareggiava nella categoria dei motociclisti senza assistenza, è il 23esimo concorrente a rimanere ucciso nelle 36 edizioni
Sempre nella quinta tappa della corsa, prima di Palante, avevano perso la vita anche due giornalisti, il 19enne Agustin Ignacio Mina e il 51enne Daniel Eduardo Ambrosio. Secondo fonti ufficiali i due viaggiavano a bordo di un camion Nissan che nell'affrontare uno dei tornanti è finito fuori strada e si è ribaltato. Con loro anche due fotografi che, rimasti feriti, sono entrambi fuori pericolo, grazie al pronto intervento dei soccorsi.
http://www.repubblica.it/sport/vari/2014/01/10/news/rally_dakar_morto_motociclista_belga-75595834/?ref=HREC1-15
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