CONCIATI MALISSIMO! IL FIUME BURIGANGA E’ INQUINATO DALLE INDUSTRIE CHE TINGONO I PELLAMI E LUNGO LE SUE RIVE, IN BANGLADESH, A MIGLIAIA SI AMMALANO OGNI GIORNO. AL POSTO DELLA VITA, SOLO RIFIUTI
Il contrasto fra la forza vitale che il fiume un tempo rappresentava e ciò che rappresenta oggi, ha ispirato il fotografo italiano Ugo Borga che ha trascorso un lungo periodo nella zona e ha realizzato il fotoreportage «Living on the Death River», documentando la catastrofe che si va delineando….
da http://lightbox.time.com
TANTE PICCOLE IMBARCAZIONI ATTRAVERSANO IL FIUME OGNI GIORNOMIGLIAIA GLI INTOSSICATI DAL FIUME BURIGANGA
Dhaka, la capitale del Bangladesh, sorge sulle rive del fiume Buriganga ed è una metropoli in espansione. E' una delle più grandi e popolate città del mondo e sta crescendo a vista d'occhio. Inizialmente è nata sulle rive del fiume perché, attraverso le imbarcazioni, si poteva facilmente raggiungere zone dell'India ed è così diventata un importante centro di commercio.
DA DHAKA A CHANDPOURBAMBINI NEGLI SLAM DI HARARIBAGH
Il Buriganga un tempo dava anche acqua potabile, ma oggi è molto inquinato in quanto, ogni giorno, vi vengono riversati circa 21.000 metri cubi di scarichi industriali, acidi, grassi animali, coloranti chimici, cromo e piombo. Scarti soprattutto delle concerie, delle centinaia di industrie che tingono i pellami di Hazaribagh. Il rapporto di Human Rights Watch fa impressione. Gli abitanti degli slum circostanti soffrono di febbre, malattie della pelle, problemi respiratori e diarrea e sul fiume non c'è quasi più vita, solo rifiuti.
Il contrasto fra la forza vitale che il fiume un tempo rappresentava e ciò che rappresenta oggi, ha ispirato il fotografo italiano Ugo Borga (dell'Agenzia Echo), che ha trascorso un lungo periodo nella zona e ha realizzato il fotoreportage «Living on the Death River», documentando la catastrofe che si va delineando.
Il contrasto fra la forza vitale che il fiume un tempo rappresentava e ciò che rappresenta oggi, ha ispirato il fotografo italiano Ugo Borga (dell'Agenzia Echo), che ha trascorso un lungo periodo nella zona e ha realizzato il fotoreportage «Living on the Death River», documentando la catastrofe che si va delineando.
http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/conciati-malissimo-il-fiume-buriganga-e-inquinato-dalle-industrie-che-tingono-i-pellami-e-70324.htm
Nessun commento:
Posta un commento