Arrivano i test di tossicità robotizzati
L’EPA (Environmental Protection Agency) statunitense, infatti, ha dato avvio ad un programma, iniziamente definito ToxCast e ora noto come Tox21, per verificare l’eventuale tossicità per l’uomo di sostanze chimiche attraverso l’impiego di un robot per velocizzare questo processo di screening. Se questo sistema fosse confermato sarebbe senza dubbio una grossa soddisfazione per quanti sono a conoscenza degli attuali metodi utilizzati nell’ambito dei test di tossicità, che si affidano a cavie animali non garantendo di fatto né la reale previsione di quale potrebbe essere l’impatto di una sostanza chimica sugli esseri umani né consentendo di conoscere i meccanismi con cui si produce l’effetto tossico di una data sostanza.
Tra l’altro sarebbe una soluzione più veloce, affidabile e decisamente meno costosa per garantire la nostra sicurezza. Attraverso i nuovi test di tossicità robotizzati si prevede di generare più informazioni sulle sostanze chimiche tossiche di quante ne siano state prodotte nell’ultimo secolo. L’apparecchiatura, infatti, è costituita da lastre in plastica su cui si trovano 1536 minuscoli fori in cui il robot lascia cadere le varie sostanze chimiche da testare interagendo con cellule e proteine umane.
Si tratterebbe di un passo avanti notevole verso la caratterizzazione della tossicologia come vera e propria disciplina predittiva che non si basi sull’inutile sofferenza di creature senzienti.
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