Il chip che fa 'correre' gli elettroni
Possibile costruire acceleratori di particelle 'da tavolo'
I chip di vetro in grado di accelerare gli elettroni 10 volte più rapidamente (fonte:Matt Beardsley/SLAC)
Grande come un grano di sale grosso, ma capace di 'spingere' gli elettroni ad altissime energie : è il chip di vetro che promette di rendere molto più potenti e piccoli gli acceleratori di particelle, tanto da aprire le porte agli acceleratori da 'tavolo'.
Descritti sulla rivista Nature, i chip sono stati sviluppati dal gruppo internazionale coordinato dall'Università di Stanford. Sono stati ottenuti utilizzando le nanotecnologie e dimostrano di poter accelerare di dieci volte gli elettroni rispetto alla tecnologia utilizzata attualmente.
“Abbiamo ancora una serie di ostacoli da superare – ha spiegato Joel England, il responsabile del progetto – prima che questa tecnologia diventi pronta per l'uso nel mondo reale ma in ogni caso ridurrà notevolmente le dimensioni e i costi dei futuri acceleratori di particelle ad alta energia necessario allo studio del mondo delle particelle e delle forze fondamentali”.
La nuova tecnologia potrebbe inoltre avere enormi ricadute sulla costruzione di acceleratori compatti e dispositivi a raggi X da utilizzare in ambito medico e per lo sviluppo di nuovi materiali. Avvalendosi delle nanotecnologie per la creazione del chip, i ricercatori sono riusciti a creare una sorta di 'canale' dove una luce laser è in grado 'dopare' gli elettroni aumentandone l'energia.
Potenzialmente questa nuova tecnologia potrebbe fornire la stessa potenza generata dall'acceleratore lineare di Stanford (Slac), lungo 3.000 metri e tra i più potenti al mondo, in meno di 40 metri e generare oltre 1 milione di impulsi di elettroni al secondo. L'altissima capacità di 'spinta' sugli elettroni dovrebbe quindi portare alla creazione di acceleratori molto più piccoli e 'corti' dei precedenti, tanto da poterli ridurre a strumenti da 'tavolo'.
(ANSA)
Grande come un grano di sale grosso, ma capace di 'spingere' gli elettroni ad altissime energie : è il chip di vetro che promette di rendere molto più potenti e piccoli gli acceleratori di particelle, tanto da aprire le porte agli acceleratori da 'tavolo'.
Descritti sulla rivista Nature, i chip sono stati sviluppati dal gruppo internazionale coordinato dall'Università di Stanford. Sono stati ottenuti utilizzando le nanotecnologie e dimostrano di poter accelerare di dieci volte gli elettroni rispetto alla tecnologia utilizzata attualmente.
“Abbiamo ancora una serie di ostacoli da superare – ha spiegato Joel England, il responsabile del progetto – prima che questa tecnologia diventi pronta per l'uso nel mondo reale ma in ogni caso ridurrà notevolmente le dimensioni e i costi dei futuri acceleratori di particelle ad alta energia necessario allo studio del mondo delle particelle e delle forze fondamentali”.
La nuova tecnologia potrebbe inoltre avere enormi ricadute sulla costruzione di acceleratori compatti e dispositivi a raggi X da utilizzare in ambito medico e per lo sviluppo di nuovi materiali. Avvalendosi delle nanotecnologie per la creazione del chip, i ricercatori sono riusciti a creare una sorta di 'canale' dove una luce laser è in grado 'dopare' gli elettroni aumentandone l'energia.
Potenzialmente questa nuova tecnologia potrebbe fornire la stessa potenza generata dall'acceleratore lineare di Stanford (Slac), lungo 3.000 metri e tra i più potenti al mondo, in meno di 40 metri e generare oltre 1 milione di impulsi di elettroni al secondo. L'altissima capacità di 'spinta' sugli elettroni dovrebbe quindi portare alla creazione di acceleratori molto più piccoli e 'corti' dei precedenti, tanto da poterli ridurre a strumenti da 'tavolo'.
(ANSA)
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