Va in scena il 2 giugno alla Festa dei Popoli di Casale Monferrato lo spettacolo “Faccia di mitra”, di Franco Collimato, scritto qualche anno fa dopo l’incontro con Nicolai Lilin (”Educazione siberiana”, Einaudi) prima ancora che Lilin scrivesse l’opera prima, autobiografica, presentata il 3 aprile da Roberto Saviano su “Repubblica”. Se nel libro la Cecenia è solo sfiorata, il monologo teatrale di Collimato, attore e regista, è interamente incentrato sull’esperienza bellica vissuta dal giovane scrittore russo di origine siberiana: un incubo, anche per un ragazzo proveniente dal clan fuorilegge di Bender, dove fu educato per diventare un “criminale onesto”.
«L’incontro con Nicolai è stato profondamente emozionante e coinvolgente», racconta Collimato, primo “scopritore” di Lilin, nel 2005, quando lo convinse a collaborare, come testimone-consulente, allo spettacolo “AK, il Canto dei Catari” diretto dallo stesso Collimato (con Eugenio Allegri, Cochi Ponzoni, Maurizio Maggiani, Antonella Ruggiero) e rappresentato da Libre nel 2006 alla Cavallerizza Reale di Torino per le “Olimpiadi della cultura”. «In quella occasione - ricorda Collimato – Nicolai collaborò con alcuni dei nostri attori per le scene di guerra, in uno spettacolo che tracciava un parallelo tra gli assedi in Bosnia della guerra civile jugoslava e gli assedi medievali in Linguadoca contro gli eretici».
Da allora, Franco Collimato ha avuto intensi scambi con Nicolai Lilin, esortandolo a scavare nella memoria per trarne frammenti. Un lavoro anche doloroso ma liberatorio, che ha probabilmente contribuito alla successiva decisione di Lilin di cominciare a scrivere. Il materiale da cui è nato “Faccia di mitra” è un insieme di suggestioni drammaturgiche, liberamente ricavate da Collimato, dopo lunghe sessioni di ascolto e registrazione testimoniale. L’orrore della guerra è quindi reinterpretato dall’attore-autore, che ne dà una libera rilettura, intimistica e lacerante, tra macerie e devastazioni anche interiori.
«Non esistono le guerre buone o cattive», dice il regista. «Non esistono le guerre giuste o quelle ingiuste. Non esistono le guerre necessarie o quelle meno. Esistono le guerre. Punto». Esistono i reportage di guerra, ma sono rarissimi quelli che provengono dalle guerre attuali, spaventosamente “asimmetriche”, nelle quali – dalla Cecenia a Gaza – potenti eserciti regolari si confrontano con milizie e agguati, in mezzo alla popolazione civile, spesso prigioniera del conflitto. «Non esistono giornali che raccontino le cose come veramente accadono, non esistono più i William Russell: e quelli che c’erano, sono morti. Tutti».
Nicolai Lilin è un’eccezione assoluta. Non è mai stato un reporter, ma un soldato. Il primo soldato del terzo millennio capace di raccontare, dal di dentro, il fuoco della prima linea, quella della paura. Nelle pagine di “Educazione siberiana” il conflitto nel Caucaso fa solo capolino: sarà il tema, come annunciato, del libro successivo. Della cui materia, lo spettacolo di Franco Collimato fornisce utili anticipazioni. Mettendo in scena «una storia vera, quella di un bambino-ragazzo che, dopo dodici anni passati a praticare yoga in Russia e in India, è stato “paracadutato” nella guerra in Cecenia».
Due anni al fronte, contro i “banditi ceceni” per Boris Eltis o, a scelta, i “terroristi islamici del Caucaso”, evocati daVladimir Putin. «In realtà – raccontò Giulietto Chiesa – esistono prove materiali, registrazioni telefoniche che inchiodano l’allora “oligarca” Boris Berezowskij: fu lui, su ordine di Eltsin, a incaricare Shamil Basaev di dar fuoco alle polveri, reclutando milizie e attaccando la guarnigione federale russa». Così, da ex colonnello del Kgb, Basaev divenne il primo leader militare della rivolta cecena. «Per risollevare le sorti elettorali di Eltsin serviva un nemico. E se non c’era, bisognava fabbricarlo».
Naturalmente in prima linea non c’è finito il miliardario Berezowskij (oggi riparato a Londra) ma i soldati come Nicolai, intruppati nell’allora disorganizzata armata russa, reduce dal grande disarmo sovietico, prima che Putin prendesse in mano la situazione e riformasse comandi, reparti e capacità operative, quando ormai la guerriglia cecena era andata ben oltre il “mandato” iniziale di Basaev, reclutando miliziani islamici, mercenari e combattenti di ogni nazionalità, dall’Afghanistan al Sudan.
“Faccia di mitra” allora è la storia «di mesi e mesi senza mangiare nient’altro che topi di guerra», tra paura e rabbia. «E’ la storia della conquista continua dello stesso paese, invenzione scientifica per fare in modo di rendere eterna questa guerra». E’ (anche) una storia di traffici e malavita, nella disperazione di un dopoguerra drammatico, «che ha disatteso tutte le promesse: soldi, lavoro, casa, pensione».
«Questa – sintetizza Collimato – è la storia di un figlio e nipote di criminali siberiani della Transnistria che, paradossalmente, viveva una vita “onesta” verso se stesso e verso i “ladri in legge” del suo Paese, ma che per colpa della guerra è diventato una “Faccia di Mitra”». Intrappolato dalla leva obbligatoria e spedito al fronte. Lo spettacolo vuol essere «un omaggio alla vita di tutti i Nicolai del mondo», attraverso una ricerca artistica che si basa sulla contaminazione fra il teatro di narrazione e il teatro-canzone.
Molto importante, nello spettacolo in scena a Casale il 2 giugno (ore 16, piazza Castello) la linea musicale: canzoni originali scritte e interpretate dallo stesso Collimato, accompagnato dalla fisarmonica di Beppe Turletti e dal mandolino di Mario Poletti, autore degli arrangiamenti; ricerche musicali di Enrico Giacovelli, altre musiche di Dmitrij Šostakovič. Luci e suono di Giulio Berletti, costumi di Agostino Porchietto, foto di scena scattate da Adriano Vai. Prodotto dal “Teatro dei pari”, lo spettacolo si avvale della collaborazione artistica di Sandro Carboni (info:www.collimato.it).
MACHINE GUN FACE - Franco Collimato and Teatro dei Pari present “Faccia di mitra” (machine gun face), theatre work based on the true experience of Nicolai Lilin (writer, author of the book “Educazione siberiana”, published by Einaudi) during the war in Chechnya. The show will take place at Casale Monferrato (june 2, h.16.00). Info:www.collimato.it.
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