venerdì 9 marzo 2012

Israele e possibili attacchi iraniani................



Gli agenti del Mossad israeliano hanno allertato la Turchia circa la possibilità che la missione diplomatica israeliana sul territorio anatolico potrebbe essere a rischio. La principale agenzia d'intelligence israeliana ha inviato una lettera all' omologa turca, in cui si legge:" Il Corpo delle Guardie della Rivoluzione iraniana sta preparando un attacco anti-israeliano in Turchia. Secondo il rapporto diffuso dai quotidiani turchi ed israeliani, quattro soggetti provenienti dalla Repubblica Islamica, avrebbero già tentato di oltrepassare il confine , muniti di armi e materiale utilizzabile in un attacco contro diplomatici israeliani.
Israele aveva già elevato ulteriormente il livello di allerta nelle sue ambasciate in giro per il mondo dopo l’attentato  a New Dehli, in India, e quello fallito a Tbilisi, in Georgia. Lo riferiscono fonti ufficiali.
Il doppio attacco è stato messo in relazione da ambienti dell’intelligence con l’anniversario dell’uccisione mediante un’autobomba del capo militare degli Hezbollah libanesi Imad Mughniyeh, avvenuta il 12 febbraio 2008 a Damasco e attribuita al Mossad.
L’anniversario dell’assassinio di Mughniyeh era stato preceduto – come negli anni scorsi – da minacce di vendetta da parte di esponenti di Hezbollah. Minacce che avevano già indotto il governo israeliano ad annunciare giorni fa un primo rafforzamento delle misure di sicurezza a protezione delle sedi diplomatiche e di altri potenziali obiettivi sensibili all’estero.

1 commento:

  1. Chi la fa, l'aspetti! Si dice tanto per dire, comunque. Infatti, le fonti di questo articolo sono israeliane e se ne intravede la psicologia di fondo, quella del vittimismo. Israele, insieme al Pakistan, sono gli unici due paesi con armi nucleari. L'Iran non le possiede e un suo attacco in territorio turco non avrebbe alcun vantaggio e alcuna logica. Infatti, gli iraniani sono molto accorti e non si presterebbero mai ad una azione del genere, che rovinerebbe la loro posizione. Inoltre, bisogna registrare due fatti. Primo: mai come oggi le relazioni diplomatiche tra Israele e Turchia sono state peggiori. Erdogan ha criticata Israele su molte cose, tra cui anche per le esecuzioni compiute da soldati israeliani sull'imbarcazione in rotta verso Gaza,in acque internazionali. Nessuno le ha criticate. Secondo: i rapporti Turchia - Iran, una volta pessimi, sono oggi ottimi, grazie al governo Erdogan, che ha soppiantato la vecchia nomenklatura militare al comando in Turchia, filo-israeliana perchè composta di personaggi di origini "dunmeh". Insomma, l'atteggiamento di Israele è come quello del bimbo prepotente e molto robusto, che dà botte a destra e a manca e poi dice di temere di essere vittima, per chiedere protezione da parte di altri bambini. Netanyahu è andato da Obama a chiedere aiuto, vuole il sostegno americano nella contesa contro l'Iran. Sullo sfondo, un attacco israeliano verso le basi nucleari iraniane. Obama ha detto nì, in questo momento non può fare molto, ma si regge su un equilibrio precario. Risultato: le solite parole di propaganda. Visto che Israele ha tanti nemici, potenziali e non, nelle sue vicinanze (grazie alle sue politiche interne ed esterne, vive da sempre sulla sua condizione di "paese in pericolo", per giustificarne anche l'esistenza, secondo una certa interpretazione. E poi, i vicini devono essere o filo-israeliani o paesi poveri, in preda a crisi interne, smembrati, occupati. Se ne parlava in una famosa rivista di tanti anni fa, un programma segreto israeliano, che però sembra si stia realizzando. L'unico paese in gran forma nell'area, a parte l'Arabia Saudita (un paese fantoccio, retto solo dai proventi del petrolio e dal fondamentalismo religioso, ma alleato all'Occidente) è l'Iran, guarda caso...

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