In data 11 febbraio 2023 Ilaria Salis veniva fermata dalla polizia ungherese a Teréz körút, Budapest, mentre si trovava in taxi con 2 cittadini tedeschi. Subito è trasferita presso il posto di polizia dove gli vengono sequestrati i vestiti che indossa venendo rivestita con abiti maleodoranti e sporchi disponibili in Questura. Ad Ilaria, in particolare, sono forniti al posto delle sue scarpe degli stivali col tacco a spillo non del suo numero.
per otto giorni è rimasta senza alcun kit di igiene personale in una cella d’isolamento in un momento in cui, per giunta, aveva anche il ciclo mestruale. Solo 35 giorni dopo all'arresto, arrivava il primo pacco dall’Ambasciata Italiana, 35 giorni in cui Ilaria è stata costretta ad indossare gli stessi abiti dell’arresto, senza poter cambiare la biancheria intima od indossare indumenti consoni e avere a disposizione asciugamani o ciabatte per la doccia. Le celle erano inoltre infestate da cimici del materasso da cui veniva punta ripetutamente causando irritazioni cutanee senza alcuna possibilità di curarle con degli antistaminici. Dal momento dell’arresto a Ilaria sono negati i contatti anche con i familiari diretti.
La formalizzazione del capo di accusa arriva soltanto dopo 6 mesi
IN ITALIA - così come in tutti i Paesi democratici è previsto che in caso di arresto da parte della polizia lo stesso sia convalidato dal PM entro 48 e vi sia l’udienza di convalida nelle successive 48 in cui devono essere formalizzate le accuse . Il
tutto a pena di nullità dell’arresto
Dunque in Italia Ilaria Salis sarebbe stata libera dopo 96 ore dall’arresto
In Ungheria invece la Salis è tenuta in stato detentivo per oltre 6 mesi nelle condizioni sopra descritte e senza sapere il perché
Dop 6 mesi ( agosto 2023) scopre di essere accusata di lesioni con pericolo di morte per le vittime e di appartenenza ad organizzazione criminale. I nazisti vittime degli attacchi, invece, sono stati giudicati guaribili con una prognosi di 5/8 giorni, cioè lesioni personali lievi, un reato in Italia punibile a querela della persona offesa e di competenza del Giudice di Pace . In Ungheria rischia invece dagli 11 ai 24 anni di carcere con isolamento diurno.
In Italia per lesioni colpose lievi il Giudice non può MAI disporre misure cautelari e men che mai la custodia cautelare in carcere ( cd carcere preventivo ) La Salis in Ungheria ci è invece rimasta per oltre 16 mesi
L’udienza di convalida si è tenuta nel gennaio 2024 , cioè dopo 11 mesi di carcere senza processo ( In Italia deve tenersi entro 96 ore ) con Ilaria tenuta ai ceppi, come si faceva nel Medioevo
A marzo 2024 altra udienza con la Salis ai ceppi
In contemporanea a Milano, la Corte d’Appello si occupava del caso di Gabriele Marchesi, il 23enne milanese raggiunto nei mesi precedenti dal mandato d’arresto europeo con l’accusa di aver aggredito due neonazisti a Budapest in concorso con Ilaria. La Corte d’Appello di Milano, quel giorno, rifiutava la richiesta di consegna del ragazzo all’Ungheria, motivando il rifiuto per via dei trattamenti disumani e degradanti alla quale avrebbe rischiato di essere sottoposto nelle carceri ungheresi.
A chiedere che fosse negato il trasferimento, tra l’altro, è stato lo stesso Pubblico Ministero che nell’udienza del 28 marzo 2024 ribadiva che la Procura Generale stessa si riteneva contraria alla consegna, richiamando una palese violazione del principio di proporzionalità, dato che il processo in Ungheria poteva concludersi con l’irrogazione di una pena assurda: 24 anni di reclusione per un’aggressione che ha provocato pochissimi giorni di prognosi
UN COLLEGIO Di MAGISTRATI, non CHIACCHIERE
A Budapest, invece, dinanzi al piccolissimo tribunale della città, accadeva un episodio gravissimo I presenti tra il pubblico al processo di Ilaria Salis venivano minacciati da neonazisti collocati agli ingressi del Tribunale, che riprendevano volti e scandivano senza alcun problema in ungherese le parole di tal tenore “Vi spacchiamo la faccia”
La Salis e i suoi legali non hanno avuto accesso ai documenti giudiziari tradotti in lingua italiana se non nel maggio 24 . In Italia gli atti del processo sarebbero radicalmente NULLI .
A maggio 2024 si è tenuta la terza e ultima udienza in cui nessuno dei testimoni ha riconosciuto Ilaria e non esistono né immagini né video che la ritraggano sul
luogo dei presunti fatti.
Dunque la Salis ha scontato 16 mesi di carcere preventivo per un reato di lieve entità senza prove e nelle condizioni carcerarie sopra descritte.
Non ho altro da aggiungere Vostro onore

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