Oggi, lunedì 29 gennaio, partecipiamo al presidio per chiedere l'intervento del Governo e l'immediato ritorno in Italia di Ilaria Salis, maestra di 39 anni, antifascista, da 11 mesi detenuta in un carcere di massima sicurezza du Budapest con l’accusa di aver aggredito alcuni neonazisti.
L'appuntamento è alle ore 17 in via Marcello Malpighi (angolo Via dei Villini), nei pressi dell'ambasciata di Ungheria.
Di seguito le dichiarazioni di Fabrizio De Sanctis della Segreteria Nazionale dell'ANPI.
"Non possiamo rimanere indifferenti davanti al caso di Ilaria Salis, detenuta in custodia cautelare in Ungheria e sottoposta a trattamenti incivili da quasi un anno, che versa in condizioni fisiche e psichiche insopportabili. Si proclama innocente per un reato minore - avrebbe provocato lesioni guaribili in 5 e 8 giorni -, per il quale rischia fino a 16 anni di detenzione, ma è costretta ad attendere la celebrazione del processo che dovrebbe finalmente iniziare a fine mese, il 24 gennaio. Non sono state e non sono tuttora rispettate le più elementari misure di rispetto per la dignità umana e l'igiene personale, come si apprende dalla stampa: costretta a mangiare con le mani, con cimici, scarafaggi, topi in cella.
Il ministro della Giustizia Carlo Nordio si è limitato a generiche assicurazioni sul caso Ilaria Salis durante il question time.
(...)
Male l’Ungheria, ma male anche il ministro italiano.
Il governo chieda urgentemente il ripristino del principio di legalità nei confronti del governo ungherese, già in passato condannato per trattamenti inumani e degradanti in violazione della Convenzione europea dei diritti dell'uomo e operi affinché, nel caso di condanna, venga immediatamente chiesta l’estradizione in Italia"
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