Il fatto che Giuseppe Castiglione, deputato regionale siciliano, sia stato arrestato nell'ambito di una operazione antimafia, non mi fa certo trasalire. Né mi fa trasalire il fatto che l'arrestato sia un esponente del partito di Lombardo, un partito presente nella maggioranza che appoggia il Presidente di quella Regione Schifani. I rapporti fra mafia e politica sono consolidati e hanno origini antichissime.
Origini antichissime e solide con un certo tipo di politica che guarda in maniera quasi esclusiva a destra. E i siciliani lo sanno perfettamente. Mi avrebbe fatto trasalire se fosse stato un esponente o militante del Movimento 5 Stelle, in quel caso sì, avrei fatto un balzo sulla sedia. Certo è solo un arresto, diranno quelli della sua parte politica. È "innocente fino alla sentenza definitiva" e, per la giurisdizione italiana lo è. E io spero, umanamente, che riesca a dimostrare la propria innocenza.
Non mi faranno trasalire quindi le levate di scudi a difesa del tipo, alle quali siamo ormai abituati. Mi farà trasalire e se venisse giudicato colpevole di ciò di cui lo si accusa, ancora di più, che fosse il Presidente della Commissione Antimafia siciliana. Il danno e la beffa uniti. Una sorta di legge del contrappasso nei confronti dei siciliani. Eh sì, perché chi si ostina a votare chi la Sicilia l'ha dissanguata e martirizzata durante decenni, un po' se lo merita.
Perché, vedete, i siciliani sanno cosa accade nella loro terra, chi sono e quali interessi rappresentano i candidati. Li conoscono uno ad uno. Conoscono i partiti, i rapporti di potere, economici sottostanti alla elezione di questo o quell'altro, eppure... Li votano. Non tutti ovviamente, ma la maggioranza. Facendo danno alla Regione, alla legalità, alla sua economia, agli imprenditori per bene e onesti. A quelli che si indignano e certa gente non la votano. E questo sì, mi fa trasalire.
Giancarlo Selmi
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