domenica 15 dicembre 2024

LA PIZIA



SACERDOTESSA di APOLLO


Pizia è il nome della sacerdotessa che nel santuario di Delfi pronunciava i responsi (gli oracoli) del dio Apollo a coloro che ne facevano richiesta. 

Per la sua importanza, il santuario di Delfi era considerato dai Greci l’«ombelico del mondo».

Alla mitica sacerdotessa di Apollo, le era prescritto la verginità ed era generalmente scelta tra le donne vergini e di buona famiglia della città. 


Prima della consultazione, alla divinità erano date offerte e praticato un sacrificio. La vittima sacrificale, di solito una capra, doveva essere sana e senza difetti. Prima del sacrificio era bagnata con acqua fredda; il conseguente tremore era interpretato come segno evidente che il giorno era favorevole, che il dio era presente nel tempio e che era possibile ottenere il responso attraverso la Pizia.


Dopo che gli interroganti avevano rivolto al dio le proprie richieste, la sacerdotessa si purificava con l’acqua della sorgente Castalia, vicino al santuario; indossava la lunga veste rituale ed entrava nel tempio. Beveva un sorso dell’acqua sacra che scorreva sotto di esso, masticava foglie di alloro e prendeva posto sul seggio a lei destinato: l’aureo tripode. 


Avvolta da vapori esalanti da una fenditura della terra, entrava in trance, una specie di stato di semincoscienza, pronunciava parole più o meno chiare, sconnesse, che il sacerdote del tempio parafrasava in versi e consegnava ai richiedenti.


L’origine dello stato di trance della Pizia, affascinano tutt’ora.

Sia che fossero le foglie di alloro che la sacerdotessa avrebbe masticato, o i vapori di etilene che sarebbero saliti da una caverna sotterranea, le profezie furono spesso corrette e l’afflusso dei pellegrini aumentò a dismisura.


A tal punto che le consultazioni passarono da una sola volta all’anno, il giorno 7 del mese di Bisio nel giorno dell’anniversario della nascita di Apollo (che cadeva a cavallo dei nostri mesi di febbraio e marzo) ad una volta al mese: sempre il settimo giorno.


Il desiderio di conoscere l’ignoto nell’essere umano e rivolgersi ad un oracolo resta tutt’oggi un desiderio e una pratica frequente.

Mitologia greca 

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