"Enrico Fermi, Dipartimento di Fisica della Columbia University, New York City, è uno degli scienziati più importanti al mondo nel campo della fisica. È noto soprattutto per aver scomposto l'atomo. È negli Stati Uniti da circa diciotto mesi. È italiano di nascita ed è arrivato qui da Roma. Si suppone che abbia lasciato l'Italia perché sua moglie è ebrea. Ha vinto il Premio Nobel. I suoi collaboratori lo apprezzano a livello personale e ammirano molto le sue capacità intellettuali. È senza dubbio un fascista. Si suggerisce che, prima di impiegarlo in questioni di natura segreta, si faccia un'indagine molto più accurata. Si sconsiglia di impiegare questa persona in lavori segreti."
Così si legge su un rapporto redatto il 13 agosto 1940 da parte dell'intelligence dell'esercito statunitense su Enrico Fermi.
In foto il ciclotrone Pupin che funge da sfondo per un incontro dei tre fisici della Columbia, intorno al 1940. Da sinistra Dana P. Mitchell, Enrico Fermi e John Dunning.
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