domenica 11 febbraio 2024

Attilio Manca

 


Dissero che si era suicidato andando in overdose. Lo ritrovarono in una stanza a Viterbo, il volto tumefatto, morto a 35 anni.


Attilio Manca era considerato una promessa della medicina. Era un ragazzo sveglio, bravo, con grandi capacità. Dato il suo esser brillante, lo avevano “caldamente sollecitato” ad andare a Marsiglia per operare il boss Provenzano, all’epoca latitante. Quasi certamente si rifiutò di farlo, di operare un mafioso. Per questo l’ordine fu di “fargli una doccia”, come emerse in intercettazioni successive. E così morì poco dopo, “suicidato” a Viterbo l’11 febbraio del 2004. Lo ammazzarono così e vollero far credere che si fosse trattato di un suicidio, organizzando di tutto per infangarne la memoria. 


Ad oggi, dopo quanto emerso nel gennaio scorso grazie alla Commissione antimafia, ossia che quello fu un omicidio di mafia, ancora si devono riaprire le indagini per arrivare alla verità. In questo giorno bisogna tornare a chiederlo. Per la famiglia che ha il diritto di sapere e che non si è mai arresa e per Attilio. 


Nel suo ricordo, anche quest’anno va allora tutto il sostegno alla famiglia, con la speranza che si arrivi ad una svolta.

Leonardo Cecchi 

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