Matteo Renzi, nella veste di presidente di turno dell'Unione, incontra il presidente ucraino Poroshenko.
È solo l'antipasto di una giornata nella quale tutti i leader europei prenderanno coscienza della drammaticità della situazione ucraina.
Renzi è arrivato a Bruxelles per il summit principalmente dedicato alle nomine europee. Tutto fila liscio, il polacco Tusk, scelto anche per la durezza nei confronti di Putin, viene designato presidente del Consiglio europeo e Federiva Mogherini responsabile politica estera dell'Unione.
La conversazione tra i capi di Stato e di governo dei 28 partner europei scorre su binari tutto sommato normali fino a quando in tarda serata, affrontano il dossier ucraino.
Bisogna decidere se inasprire le sanzioni contro la Russia, colpevole di avere portato in territorio ucraino blindati e migliaia di soldati. I Ventotto sono spaccati. In particolare sono in tre a frenare: Ungheria, Slovaccia e Cipro.
Sono paesi dipendenti dagli interessi russi e temono che un'escalation di sanzioni e ritorsioni economiche possa mandarli gambe all'aria. I baltici invece spingono perché l'Europa, come già fatto con i curdi, spedisca a Kiev le armi per resistere ai separatisti russi.
La presidente lituana Dalia Grybauskaite è durissima con Mosca, ripete quanto detto ai microfoni dei cronisti al suo arrivo a Bruxelles: "La Russia è in guerra con l'Europa".
E Vladimir Putin reagisce con una pesante provocazione “Se voglio mi prendo Kiev in due settimane”
http://www.articolotre.com/2014/09/putin-provoca-se-voglio-mi-prendo-kiev/
Nessun commento:
Posta un commento