-Redazione- Di Antonio Esposito, il presidente del collegio che condannò Silvio Berlusconi in via definitiva nell'ambito del processo Mediaset, ne sono state dette di tutti i colori. Che fosse, però, una pedina manovrata dalla Cia per far cadere Silvio Berlusconi, mancava ancora, ed è invece quanto teme l'avvocatoMichele Morenghi.
L'uomo, un tempo amico del figlio del giudice, Ferdinando Esposito, ha infatti offerto una ricostruzione dal sapore fantapolitico di un viaggio compiuto dal presidente della sezione feriale di Cassazione negli Stati Uniti. Lo ha fatto in un esposto consegnato alla Procura di Brescia, in cui racconta di un incontro avvenuto del 2012 a Washington: si tratta dell'annuale cerimonia in cui il Niaf, l'associazione degli italoamericani compatrioti, premia i connazionali che si sono distinti nel mondo. Quell'anno, a dire di Morenghi, fu invitata la famiglia Esposito al gran completo: Antonio e Ferdinando, nonché Vitalino, procuratore generale presso la Cassazione. Secondo l'avvocato, inoltre, i tre magistrati italiani avrebbero incontrato anche un giudice della Corte suprema a stelle e strisce.
"Da cittadino voglio sapere che cosa è successo", scrive dunque Morenghi. "Ho chiesto alla Procura di Perugia di verificare chi hanno incontrato gli Esposito a Washington, se gli sono stati consegnati dei documenti" e se hanno avuto"ipotetici contatti con il Central Intelligence Agency americano". Pochi giorni prima, d'altronde, dal caso Wikileaks erano emerse indiscrezioni dei rapporti tra Putin e Berlusconi. Insomma: Morenghi vuole comprendere se si sia trattato di un enorme complotto atto a far cadere l'ex Cavaliere.
Sibillina, poi, la conclusione del suo esposto: "Ritengo mi corra il dovere di riferire che il mio nominativo è professionalmente conosciuto al Fbi di Washington", termina infatti Morenghi.
http://www.articolotre.com/2014/09/esposito-e-la-cia-in-combutta-per-far-cadere-berlusconi-i-timori-dellavvocato-morenghi/
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