martedì 15 aprile 2014

Ucraina: Obama a Putin, Russia ritiri truppe da confini

Lavrov, uso forza annullerà incontro Ginevra. Il Segretario generale della Nato, Rasmussen, esclude l'opzione di un intervento militare


Attivisti ucraini proteggono il parlamento di Kiev (foto: EPA)

Un manifestante filorusso a Slaviansk (foto: EPA)

Attivisti ucraini proteggono il parlamento di Kiev (foto: EPA)





Ucraina a un passo dalla guerra civile (foto: EPA)


Barricate davanti agli edifici occupati dai filorussi a Lugansk (foto: EPA)

Scontri a Lugansk (foto: EPA)

Russian Foreign Minister Sergei Lavrov meets with his Sudanese counterpart Ali Ahmed Karti (foto: EPA)

''Su richiesta di Mosca'', il presidente americano Barack Obama ha parlato con il presidente russo Vladimir Putin. Lo afferma la Casa Bianca, sottolineando che Obama nel corso del colloquio ha ribadito l'''importanza'' del ritiro da parte della Russia delle truppe ai confini con l'Ucraina per calmare le tensioni.
Oggi un primo battaglione della Guardia nazionale ucraina - formata per lo più da volontari dei gruppi di 'Autodifesa' di Maidan - è stato inviato nell'est del Paese, dove gli insorti filorussi occupano edifici pubblici in una decina di città.
Mosca avverte che l'uso della forza nel sud-est ucraino "annullerà l'occasione offerta dalla riunione quadripartita a Ginevra" prevista dopodomani tra Usa, Russia, Ucraina e Ue: lo ha detto il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov in Cina: "Non si possono inviare i carri armati e nello stesso tempo tenere un dialogo".
Da parte sua, il Segretario genelare della Nato Anders Fogh Rasmussen, ha escluso oggi -  arrivando al Consiglio Esteri a Lussemburgo - l'opzione di un intervento militare: "Non discutiamo di opzioni militari in Ucraina - ha detto -. Noi continuiamo a pensare che ci sia bisogno di una soluzione politica e sul piano militare il nostro principale compito in questo momento è quello di rafforzare la difesa dei nostri alleati. Ed è quello che stiamo facendo".
Intanto, l'iniziativa del premier ucraino Arseni Iatseniuk di avviare colloqui con il sud-est del Paese va nella giusta direzione, anche se in ritardo, ha sottolineato  il capo della diplomazia russa Lavrov.
E il presidente russo Vladimir Putin ha detto al presidente americano Barack Obama in una telefonata nella serata di ieri che le accuse di ingerenza di Mosca nell'est dell'Ucraina sono ''speculazioni basate su informazioni infondate''. Lo ha reso noto il Cremlino, aggiungendo: ''Putin ha chiesto ad Obama di fare tutto il possibile per non autorizzare l'uso della forza e provocare un bagno di sangue". Secondo Mosca i due leader sono d'accordo sulla necessità di "proseguire gli sforzi'' per trovare una soluzione diplomatica alla crisi. Putin ha ancora una volta chiesto l'avvio di negoziati con "tutte le principali forze politiche e le regioni" per costruire una struttura federale per l'Ucraina.
Il direttore della Cia, John Brennan, è stato in Ucraina durante il fine settimana. Lo conferma il portavoce della Casa Bianca, Jay Carne. In Ucraina, d'altra parte, la situazione resta delicatissima.
Per lunghi 90 minuti, sabato scorso, un caccia russo ha volato sul livello dell'acqua, quasi sfiorando la nave da guerra Usa Donald Cook, che si trova in acque internazionali del Mar Nero sin dal 10 aprile. Lo si legge in un tweet della Ap in cui si sottolinea che tutto si è risolto senza incidenti.
"Questa azione russa provocatoria e poco professionale è incompatibile con i protocolli e gli accordi internazionali" che regolano i rapporti tra gli eserciti dei nostri due Paesi. Lo ha denunciato il colonnello Steven Warren, uno dei portavoce del Pentagono, ricordando che il caccia russo ha sorvolato la nave americana ben 12 volte. 
Un gesto "provocatorio". Così il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, commenta il volo basso del caccia russo che nel Mar Nero ha sfiorato una nave americana. "Il Pentagono lo ha già valutato provocatorio e non professionale. Non ho nulla da aggiungere", afferma Carney.
Il presidente ucraino ad interim Oleksandr Turcinov ha firmato il decreto che ordina l'operazione contro i separatisti filorussi nell'est del Paese, mentre i filorussi nell'Ucraina dell'Est sfidano l'ultimatum di Kiev per la liberazione degli edifici occupati, ormai scaduto: un gruppo di dimostranti ha occupato questa mattina un terzo edificio a Sloviansk, nella regione di Donetsk, nell'Ucraina orientale.
Il governatore di Donetsk, Serghiei Taruta, un oligarca locale nominato recentemente dalle nuove autorità di Kiev, ha annunciato l'introduzione del regime antiterroristico, in relazione all'operazione minacciata ieri da Kiev allo scadere stamane dell'ultimatum.
Turcninov non esclude la possibilità di tenere un referendum nazionale sull'ordinamento statale del Paese - federale o meno - nello stesso giorno delle presidenziali, fissate per il 25 maggio.
(ANSA)


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