martedì 15 aprile 2014

NELLA “FUGA” DI DELL’UTRI C’È UNA SLOT MACHINE E UN BIGLIETTO AEREO - PER IL FIGLIO MARCO, LUI E IL PADRE ERANO IN LIBANO “PER AFFARI”. MA NON ERANO VISITE MEDICHE?

Marco Dell’Utri si è messo nel business delle slot machine e dei videopoker, e sfruttando le amicizie del padre (e di personaggi alla Mockbel) voleva entrare nel mercato libanese - Dell’Utri sr. aveva un biglietto aereo Parigi-Beirut-Parigi, ma c’è un buco di 5 giorni tra la Francia e il Libano…

Francesco Viviano per ‘La Repubblica'
Aveva un biglietto aereo di andata e ritorno dal Libano, Parigi-Beirut-Parigi. Partenza il 24 marzo, rientro il 29. Almeno sulla carta visto che il 3 aprile uno dei due cellulari che si portava dietro è stato localizzato di nuovo nella capitale libanese e che il 10 aprile, 48 ore prima del suo arresto, Marcello Dell'Utri è tornato all'hotel Phoenicia Intercontinental, dove era già stato a marzo e dove gli agenti dei servizi di sicurezza libanesi e un funzionario dell'Interpol italiana lo hanno arrestato sabato mattina.
MARCELLO DELL'UTRIMARCELLO DELL'UTRI
Alla vigilia dell'udienza di convalida del fermo che si terrà stamattina quando Dell'Utri, dopo due notti trascorse "serenamente" nella fortezza della polizia locale, nel centro di Beirut tra il Museo nazionale e il palazzo di giustizia, comparirà davanti a un giudice, gli investigatori cercano di ricomporre il mosaico dei suoi spostamenti negli ultimi venti giorni.
Se ha fatto due volte avanti e indietro da Parigi a Beirut, come indicherebbero i biglietti ritrovati durante la perquisizione nella lussuosa suite da 750 euro a notte che occupava al Phoenicia, perché lo ha fatto e che intenzioni aveva? Chi ha incontrato e qual è il vero motivo della sua presenza a Beirut con una somma di denaro in contanti così consistente (30.000 euro in banconote da 50)?
Un tentativo maldestro e con molti aspetti contraddittori di sottrarsi alla possibile cattura in caso di condanna, motivi di salute come ha detto lui stesso quando è stato dichiarato ufficialmente latitante o qualcuno dei suoi misteriosi affari, legati in qualche modo agli stretti rapporti di Silvio Berlusconi con l'ex presidente Gemayel o al suo amico imprenditore Gennaro Mokbel che gli avrebbe in qualche modo "aperto la strada" aiutandolo a procurarsi passaporti diplomatici di paesi "amici" come la Guinea Bissau? Sono tutti interrogativi per il momento senza risposta.
Con lui, sicuramente, nel primo soggiorno a Beirut c'era il figlio Marco, arrivato stanotte dall'Italia insieme alla madre Miranda Ratti nel tentativo di avere il permesso di incontrare il padre detenuto. «Ero venuto a Beirut con mio padre per affari», dice. Affari, sembra legati, alla Jackpot game, la sua società di piccoli casinò che punta sulle slot machine e sulle videolotterie e che voleva forse, tramite i buoni canali del padre, inserire sul mercato libanese.
Marcello Dell'UtriMARCELLO DELL'UTRI
Quel che sembra certo è che il 24 marzo, sul volo Parigi-Beirut, Marcello Dell'Utri viaggiasse in business class in compagnia del figlio, come comprova il biglietto dell'Air France costato 1.728 euro. Ma se il 29 marzo Dell'Utri è tornato a Parigi cosa ha fatto e dove è stato in quel buco di soli 5 giorni prima che l'imei di un suo vecchio cellulare venisse localizzata dalla Dia nuovamente a Beirut il 3 aprile? Questa seconda volta, l'ex senatore sarebbe tornato in Libano da solo anche se, nei venti giorni in cui la Dia ha tenuto d'occhio tutti i suoi domicili conosciuti in Italia, mai nessuno dei suoi familiari (a cominciare dalla moglie Miranda) è mai stato visto.
alberto dell utri e la moglie mariapia la malfaALBERTO DELL UTRI E LA MOGLIE MARIAPIA LA MALFA
"Ospite" inavvicinabile nella fortezza della polizia di Beirut, dove ha chiesto di poter avere alcuni dei libri che si era portato dall'Italia, Dell'Utri comparirà questa mattina davanti al procuratore generale libanese Samir Hammoud e a lui spiegherà se stava scappando dalla giustizia italiana o se, come ha fatto sapere, era qui per un consulto medico dopo l'intervento di angioplastica che avrebbe subito a marzo al San Raffaele a Milano, un'altra circostanza che gli investigatori stanno verificando.
E sembra che Dell'Utri abbia intenzione di ribadire al procuratore la sua "disponibilità" a non sottrarsi alla magistratura italiana non opponendosi dunque alla procedura di estradizione. Cosa che velocizzerebbe di molto il suo rientro in Italia. Osserva il suo difensore Giuseppe Di Peri: «E' un'offesa all'intelligenza ed è contrario alla logica più elementare ritenere che Marcello Dell'Utri abbia deciso di sottrarsi alla giustizia italiana fuggendo in un paese straniero dove ha usato il proprio passaporto, la propria carta di credito e il proprio cellulare e dove si è registrato in albergo con il proprio nome».
MARIO MONTI E LE SLOT MACHINES DAL FATTO QUOTIDIANO jpegMARIO MONTI E LE SLOT MACHINES DAL FATTO QUOTIDIANO marco e marcello dell'utri.MARCO E MARCELLO DELL'UTRI.
Ieri Marcello Dell'Utri ha compilato il "questionario" di rito per i detenuti e firmato il verbale di perquisizione con l'elenco di quello che gli è stato trovato nella suite dell'hotel Phoenicia. Insieme ai 30 mila euro, anche due passaporti italiani, uno valido e l'altro, quello diplomatico del Senato ormai scaduto. «In cella - dice un investigatore italiano - è stato tranquillo e sereno, ha mangiato e dormito ed ha chiesto soltanto dei libri».

http://www.dagospia.com/rubrica-29/Cronache/nella-fuga-di-dellutri-c-una-slot-machine-e-un-biglietto-aereo-per-il-75492.htm

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