Laura Boldrini sulla scorta (di bell’aspetto) per la figlia: “E’ una prigione, non un privilegio”
-Redazione- Laura Boldrini non ci sta ad essere messa sotto accusa per gli agenti che seguono a vista la figlia.
La scorta, per lei, non è un privilegio. Anzi, è una prigione. In una intervista a Repubblica si dice offesa delle tante polemiche che ha suscitato la notizia di un casting per la scelta dei componenti la sicurezza, i quali devono essere di bell’aspetto, secondo quanto rivelato dall’Espresso.
"Questa polemica è offensiva", tuona, "non si sa se più per la polizia o per me e la mia famiglia. Non è un privilegio avere la scorta, è un enorme sacrificio e una fortissima limitazione della libertà, farci dell’ironia sopra è inaccettabile. L’esigenza nasce da una serie di messaggi agghiaccianti, dall’acido in faccia ad esplicite minacce di morte".
E sui poliziotti carini, giustificati dall'Espresso per non dare troppo nell'occhio, risponde piccata: "Ma come può venire in mente una cosa del genere? È un chiaro tentativo di delegittimare la mia persona e il rischio stesso. È una polemica montata ad arte che mette ancora di più in pericolo me e la mia famiglia". E infine lo sfogo: "Dopo un anno di vita sotto scorta posso dire che mi sento in libertà vigilata. Altro che privilegio".
http://www.articolotre.com/2014/04/laura-boldrini-sulla-scorta-di-bellaspetto-per-la-figlia-e-una-prigione-non-un-privilegio/
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