giovedì 27 settembre 2012

Addio a Brando Giordani creatore di 'Pronto Raffaella?'

TV

Giornalista, regista ed autore televisivo, si è spento a Roma all'età di 81 anni. Lunghissima la sua carriera in Rai, dove ideò o lanciò molte trasmissioni "cult", da "Odeon" e "Variety" fino a "Carramba" e "Il fatto" di Enzo Biagi

ROMA - Con Brando Giordani, morto stamane a Roma dopo una breve malattia, scompare un pezzo di storia della tv italiana. Aveva 81 anni e nella sua cinquantennale carriera in televisione aveva ideato programmi "rivoluzionari" come "Odeon", "Variety" e di grande successo come "Pronto Raffaella?" e "Carramba", spostandosi con lo stesso entusiasmo (e successo) un genere all'altro: dall'informazione ai programmi culturali, dal teatro-inchiesta agli sceneggiati, dal varietà ai contenitori in diretta.

Nato nel 1931 a Roma, figlio di Igino, giornalista e deputato dell'Assemblea costituente, Brando Giordani a 20 anni entra in radio, per poi passare al primo tg dell'era televisiva, quello diretto da Vittorio Veltroni. Collabora con Enzo Biagi per 'RT', il primo rotocalco televisivo, e con Ugo Zatterin. Nel '69 Fabiano Fabiani lo chiama prima a dirigere Tv7, poi lo porta con sè ai Programmi speciali e culturali, insieme a Furio Colombo, Emmanuele Milano, Golino, Augias e Minoli. E' l'incubatore dove nasce il progetto della Tv dei ragazzi, ma soprattutto delle grandi inchieste a puntate firmate da scrittori come Flaiano e Moravia o dirette da registi come Rossellini, Olmi, De Sica, Blasetti, Pasolini. In questo periodo, Giordani mette la firma sull'idea de "La vita di Gesù" di Zeffirelli e sulla regia de "La violenza" e la "Pietà", sul restauro della Pietà
di Michelangelo, danneggiata da un folle a San Pietro, che si chiude con l'immagine della madre del Vietnam con il figlio in braccio, che si sovrappone a quello di Maria che sorregge il Cristo.

Dopo la riforma Rai, Giordani torna al giornalismo come vicedirettore del neonato Tg2, e inventa e realizza con Emilio Ravel uno dei programmi più innovativi del dopo-riforma: "Odeon - Tutto quanto fa spettacolo", primo esempio italiano di infotainment. Nel '78 lavora al lancio della Terza rete e un anno dopo, diventato capostruttura a Rai1, crea il settimanale di spettacolo "Variety" e segue la realizzazione del kolossal Marco Polo, che vince l'Emmy come miglior film dell'anno.
Per Rai1 inventa "Italia Sera", contenitore quotidiano che apre la strada ai format del preserale, e il mitico "Pronto, Raffaella?", che nel 1982 inaugura la fascia di mezzogiorno e diventa un caso televisivo. Ancora una volta, però, arriva il richiamo del giornalismo; passa alla vicedirezione del Tg1 di Demetrio Volcic e nel 1994 Giordani viene nominato direttore di Rai1, dove conclude la sua carriera in viale Mazzini con programmi come "Il fatto" di Enzo Biagi e "Credere non credere" di Sergio Zavoli, ma anche "Carramba", uno dei format più imitati della storia della tv.

In pensione, Giordani non è riuscito ad allentare il suo legame con la televisione, lavorando a Tmc, realizzando programmi per RaiSat e collaborando con il settimanale del TG1 "Frontiere" e con "Speciale Tg1"; e poi ancora con Sky e TV2000 dove ha seguito direttamente fino all'anno scorso il programma "Formato Famiglia". Manco a dirlo, una sua creatura.


http://www.repubblica.it/persone/2012/09/25/news/addio_a_brando_giordani_il_creatore_di_pronto_raffaella_-43262085/ 

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