Piazza Barberini (Roma) sarà la piazza alternativa a quella di Michele Serra e de La Repubblica.
Di seguito l'appello. Facciamo girare.
UNA PIAZZA PER LA PACE
“SVUOTARE GLI ARSENALI RIEMPIRE I GRANAI“
Con le parole del Presidente partigiano Sandro Pertini proponiamo a tutte e tutti di ritrovarci il 15 marzo a Roma in piazza Barberini alle ore 15, una piazza di pace per riaffermare la richiesta di cessate il fuoco in Ucraina e una netta contrarietà al piano di riarmo “Rearm Europe” approvato dal Consiglio europeo con l’assenso anche del governo italiano.
Non parteciperemo alla piazza lanciata da un quotidiano che ha sostenuto in questi anni posizioni belliciste.
Non ci facciamo arruolare da chi ha sostenuto la guerra in Ucraina in nome dei diritti dei popoli oppressi ma ha fatto da scorta mediatica al genocidio di Netanyahu contro i palestinesi a Gaza.
Non andremo a sventolare una bandiera a sostegno di chi ha scelto la via della guerra e dell’economia di guerra, dei governi europei che sostengono Israele e hanno trattato da terrorista Ocalan e il movimento di liberazione curdo.
E’ la stessa Fortezza Europa che porta la responsabilità del migranticidio nel Mediterraneo e che ha normalizzato le estreme destre.
Questa Europa – quella del Patto di Stabilità e del piano di riarmo – non ci rappresenta.
La Commissione e i governi europei hanno condiviso con Biden la scelta della guerra “fino alla vittoria” e oggi obbediscono al diktat di Trump sull’aumento della spesa militare. Il piano di Ursula von der Leyen – incentrato su un enorme programma di riarmo tedesco – rappresenta anche dal punto di vista simbolico la rottura con gli impegni solennemente assunti dopo la seconda guerra mondiale e la vittoria sul nazifascismo pagata con milioni di morti.
L’Europa già destina 360 miliardi all’anno in spese militari.
L’Europa che decide di spendere 800 miliardi aggiuntivi in armi, che comprerà per gran parte dagli USA, dovrà tagliare ulteriormente il proprio stato sociale già duramente colpito dall’austerità neoliberista.
Al malessere sociale si risponderà con la repressione come prefigura in Italia il decreto sicurezza.
Il furto dei fondi di coesione per finanziare la spesa militare colpirà le aree deboli come il nostro meridione.
La virilità della guerra si accompagna al rilancio del patriarcato.
L’Europa di Maastricht, fondata sull’ideologia ordoliberista non sui principi della nostra Costituzione, passata per la pratica feroce dell’austerità, approda sulla sponda opposta a quella di pace che era stata evocata dall’europeismo democratico.
A Helsinki 50 anni fa, nonostante il Muro, si tenne una conferenza che produsse accordi di pace, cooperazione, diritti.
Oggi è il momento di costruire la pace, invece di continuare ad alimentare il conflitto.
L’UE dovrebbe subito assumere una iniziativa come fu quella di Helsinki per garantire disarmo, pace e sicurezza comune nel nostro continente.
Noi proponiamo di ritrovarci a Roma in un’altra piazza, per la pace e contro il riarmo.
Una piazza che senza ambiguità esprima il dissenso, l’indignazione e l’opposizione alle scelte della Commissione Europea, del Consiglio Europeo e anche del governo italiano.
Una piazza da riempire con le bandiere della pace, con quelle dei popoli palestinese e curdo traditi dall’Europa reale, da tanti cartelli e striscioni che esprimano il ripudio della guerra.
Firme:
Mirella Acconciamessa
Maurizio Acerbo
Paula Amadio
Carmine Amoroso
Cesare Antetomaso
Gianluca Arcopinto
Pier Giorgio Ardeni
Ciccio Auletta
Giovanni Barbera
Franco Bartolomei
Elena Basile
Giuliana Beltrame
Gioia Benelli
Franco Berardi Bifo
Paolo Berdini
Marco Bersani
Paolo Bertolozzi
Piero Bevilacqua
Gianfranco Bocchinfuso
Ginevra Bompiani
Marina Boscaino
Stefania Brai
Benedetta Buccellato
Antonella Bundu
Enrico Calamai
Valentina Carnelutti
Loris Caruso
Eliana Como
Giorgio Crisafi
Natale Cuccurese
Raffaele D’Agata
Angelo d’Orsi
Massimo Dapporto
Antonietta De Lillo
Luigi De Magistris
Fabio De Nardis
Marco Dentici
Maria Teresa De Vito
Paolo Favilli
Franco Ferrari
Paolo Ferrero
Eleonora Forenza
Francesca Fornario
Fabio Frosini
Stefano Galieni
Gabriella Gallozzi
Roberto Giuliani
Giovanni Greco
Andrea Gropplero
Paola Guazzo
Alexander Hobel
Luciano Iacovino
Antonio Ingroia
Silvia Innocenzi
Nicola Lanza
Raniero La Valle
Francesca Lacaita
Lelio La Porta
Maria Lenti
Guido Liguori
Fabiomassimo Lozzi
Salvatore Maira
Lucio Maniscalco
Afra Mannocchi
Laura Marchetti
Elena Mazzoni
Matteo Mauri
Sandro Medici
Monica Mercantini
Raul Mordenti
Roberto Morea
Corrado Morgia
Serafino Murri
Roberto Musacchio
Pasqualina Napoletano
Roberto Niccolai
Moni Ovadia
Rita Pedonesi
Nicola Perrone
Riccardo Petrella
Lucia Petrillo
Giuseppe Piccioni
Nicoletta Pirotta
Costanza Quatriglio
Leonardo Ragozzino
Chiara Rapaccini
Ali Rashid
Jacopo Ricciardi
Cristina Rinaldi
Rosa Rinaldi
Marta Rizzo
Massimo Rossi
Francesco Rubini
Giovanni Russo Spena
Yousef Salman
Giovanni Saulini
Vito Scalisi
Paola Scarnati
Giancarlo Scotoni
Fabio Sebastiani
Patrizia Sentinelli
Roberta Sforza
Piero Soldini
Patrizia Sterpetti
Francesco Sylos Labini
Marco Trasciani
Stefania Tuzi
Vauro
Silvia Vessella
Daniele Vicari
Sergio Zampini
#15marzo
Giovanni Barbera
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