venerdì 28 febbraio 2025
Grande Piero Angela!
“Vedo mio padre in questo murale, con quella mano alzata, che è proprio la sua, continua a salutare le persone che passano da qui”
- Alberto Angela 🌹
Fuori Musk dall'Europa
Volete avere un’idea chiara degli appetiti di quest’uomo qui in Italia?
Allora c’è una cosa successa in questi giorni che, essendo tecnica, è passata un po’ in sordina, ma che ben spiega con chi abbiamo a che fare.
Alla Camera si discuteva del disegno di legge sullo spazio. Si è partiti da un punto oggettivo: oggi in Italia e in Europa siamo indietro. Quindi in caso di estrema necessità, calamità, attacchi hacker o conflitti bellici non siamo ancora in grado di garantire da soli servizi come, ad esempio, una riserva di capacità di connessione d’emergenza (satelliti), e dobbiamo rivolgerci ad altri, e tutti sappiamo che il più avanti di tutti è Space X.
Il casino nasce perché il Pd con un pacchetto di emendamenti a prima firma Andrea Casu e Vinicio Peluffo ha proposto alcune cose tanto banali quanto giuste: che i requisiti per i soggetti coinvolti siano seri e che, in linea di massima, si dia priorità a realtà italiane o europee, senza però escluderne altre. E che in ogni caso venga sempre garantito un ritorno industriale per il nostro sistema paese. Parliamo di miliardi pubblici e di sicurezza nazionale. Di infrastrutture critiche, quindi siamo all’abc degli standard di sicurezza. Punti che in parte sono passati anche grazie al voto della maggioranza (vivaddio, un po’ di responsabilità) e in parte sono stati rinviati al confronto in Aula.
Risultato? Musk e il suo portavoce qui in Italia sono impazziti e si sono addirittura messi a minacciare la destra (“non chiamateci più per convegni o altro”, ma cosa vuol dire “altro”?).
Questo perché Starlink è americana e perché – a differenza di quanto si creda – non è neppure così buona come si dice.
Musk, bambino ricco, 357 miliardi di dollari di patrimonio, voleva prendersi tutto e subito. Senza paletti. Tutta la nostra sicurezza in mano a un uomo che, se fossero confermate alcune indiscrezioni trapelate pochi giorni fa, in Ucraina starebbe addirittura minacciando di staccare il servizio satellitare per fare pressioni sul governo e favorire l’accordo con gli USA (quindi estorsione). Non possiamo permetterci che domani lo possa fare anche con noi.
Ricordatevi: questo è Musk.
È esattamente questa roba qui.
Leonardo Cecchi
La Lega si sta stufando di questo idiota?
E alla fine persino nella Lega qualcuno si è svegliato.
Ci sono voluti i dazi al 25%, ma alla fine pure i leghisti si sono accorti all’improvviso di quello che ripetiamo da mesi, anni: che Salvini è una sciagura e il suo trumpismo da cheerleader un suicidio per l’Italia (e pure per la Lega stessa).
Lo ha detto in un retroscena raccolto da “Il Giornale” (ovviamente subito smentito dal diretto interessato) nientemeno che il capogruppo alla Camera Riccardo Molinari:
“Salvini? Il problema è che la politica estera la fa solo lui, anche se il 90% del partito non la condivide.
E purtroppo le conseguenze della politica trumpiana non ricadono sui partiti ma sul Paese. Quando Trump ci farà male, perché ci farà male, la colpa la daranno a noi leghisti che siamo stati solo ad agitare le mani, a fargli da cheerleader. Dovevamo allearci coi popolari, lui invece si è buttato coi fascisti.”
Ben svegliato pure a Molinari.
Stando al retroscena (assolutamente coerente con il clima che si respira nel Carroccio), persino i suoi più stretti colonnelli lo stanno scaricando e si sono resi conto di chi è davvero Trump.
Salvini prima o poi sarà tirato giù e abbandonato da chi lo ha messo lì, come tutti i populisti. È solo questione di tempo.
Ma i danni immani che lui e Meloni hanno fatto a questo Paese, svendendolo a due fascio-capitalisti ultramiliardari americani, quelli li paghiamo e li pagheremo tutti noi per anni, decenni.
Lorenzo Tosa
Malgioglio pensa a cantare
Scandaloso!
“Due uomini non devono baciarsi in strada. Ci sono i bambini. Il matrimonio gay mi sembra una battaglia antica, vecchia.
Io non mi sposerei mai e non adotterei mai dei bambini. Un bambino deve crescere con una donna, la parola mamma è troppo importante.”
— Cristiano Malgioglio
Malcolm X distingueva tra due tipi di schiavi: quelli ben vestiti, lavati e profumati per compiacere i padroni, impiegati nei lavori domestici, e quelli costretti ai campi, logorati dalla fatica. I primi li chiamava “n*gr* da cortile”, i secondi “n*gr* da fatica”.
Possiamo allora definire Malgioglio un vecchio gay da salotto buono?
Malgioglio, sei scandaloso!
Soumalia Diawara
giovedì 27 febbraio 2025
Toti è senza vergogna
#GiovanniToti Un bel tacer non fu mai scritto
Giovanni Toti, ex presidente della Regione Liguria, come vedete ha elogiato il video creato con l'intelligenza artificiale e pubblicato da Donald Trump (qui https://x.com/TrumpDailyPosts/status/1894820473135079658?t=ytZpPD7avIDp5_y_HuRECQ&s=19 ), in cui si sostiene che investire nelle comunità possa portare lavoro, speranza e dare un senso alla vita, riducendo la violenza.
Tuttavia, considerando le vicende giudiziarie che hanno coinvolto Toti, emergono alcune contraddizioni nel suo ragionamento e rilevo almeno tre contraddizioni:
1. Promozione dell'integrità vs. Coinvolgimento in scandali di corruzione:
Toti ha sostenuto l'importanza di investire nelle comunità per creare opportunità e speranza.
Nel maggio 2024, è stato arrestato con l'accusa di corruzione e finanziamento illecito, accusato di aver ricevuto oltre 70.000 euro da un imprenditore in cambio di concessioni portuali e permessi edilizi.
2. Sostegno alla legalità vs. Accettazione di un patteggiamento:
Nel suo ruolo pubblico, Toti ha spesso enfatizzato l'importanza della legalità e della trasparenza.
Nel settembre 2024, ha accettato un patteggiamento che prevedeva 1.500 ore di servizi sociali e il pagamento di 84.000 euro, evitando così una possibile condanna a due anni di carcere.
3. Fiducia nelle istituzioni vs. Dimissioni a seguito di accuse:
Toti ha spesso dichiarato la necessità di avere fiducia nelle istituzioni e nel sistema giudiziario.
Nonostante abbia negato le accuse, si è dimesso dalla carica di presidente della Liguria nel luglio 2024, dopo nove anni in carica, a seguito delle indagini a suo carico.
Mi permetto di dire che forse sarebbe meglio che, in questioni di geopolitica e affari, lui non facesse sapere come la pensa.
Mentre promuove l'investimento nele comunità come mezzo per creare speranza e ridurre la violenza, le sue vicende giudiziarie suggeriscono un comportamento in contrasto con questi valori.
#Gaza #trump #intelligenzaartificiale #potus
Zecca Buonista
Giuseppe Gargani
«Il Pds fu l’artefice della deriva giustizialista, altro che vittima... »
A tu per tu con Giuseppe Gargani, presidente democristiano della commissione Giustizia all’epoca di Tangentopoli.-
Giacomo Puletti- Ildubbio.news 8/2/ 2025 •
«Il Pds non seppe resistere al giustizialismo? Ma quando mai, il Pds fu il principale protagonista di quella stagione giustizialista, altro che vittima…». É Giuseppe Gargani, presidente della commissione Giustizia della Camera nel biennio 1992-1993, quello di Mani Pulite e delle decine di richieste di autorizzazioni a procedere contro i parlamentari, a rispondere a Umberti Ranieri, altro protagonista di quella stagione che su queste colonne aveva riconosciuto l’abdicazione del Pds ai valori garantisti che avevano contraddistinto la storia del PCI ma dando sostanzialmente la colpa al clima presente in Parlamento e nell’opinione pubblica.
«Ho vissuto in prima persona il dibattito che ha portato alla modifica dell’articolo 68 e devo dire che siamo stati in pochi, o meglio pochissimi alla Camera e nessuno al Senato, a esprimere contrarietà - spiega oggi Gargani Ricordo che dopo il mio voto ricevetti una lettera dal capogruppo DC di allora, Gerardo Bianco, il quale voleva che spiegassi nel direttivo del partito la mia posizione, che era magistrati per dimostrare che la classe politica era pentita: subimmo inoltre un vero e proprio ricatto da parte della magistratura che operava indirettamente perché il Parlamento fosse messo in subordine rispetto alla prevalenza del potere giudiziario».
Il tutto anche a causa di «una classe dirigente non più idonea a governare e dirigere» che «segnò la resa della politica creando un vulnus rispetto alla tripartizione dei poteri e di tutte le garanzie che mettono al riparo il potere legislativo rispetto a eventuali soprusi che il giudiziario può fare».
La modifica dell’articolo 68 avvenne anche a seguito delle autorizzazioni a procedere che vennero chieste nei confronti dell’allora segretario del PSI, Bettino Craxi, e che, quattro di sei, furono respinte.
«In quanto presidente della commissione Giustizia dissi alla DC che due di quelle richieste di autorizzazioni erano state fatte perché Craxi “non poteva non sapere” racconta oggi Gargani - Ritenni che di fronte a questa formula noi dovessimo reagire dal momento che il principio della responsabilità perché “non poteva non sapere” era qualcosa di anomalo».
Un’anomalia, continua Gargani, che si aggiungeva a un’atra, e cioè l’abitudine di mettere sullo stesso piano il finanziamento, anche illecito, ai partiti, e la corruzione. «Se pensiamo al caso Toti debbo constatare che dopo 40 anni ci ritroviamo nella stessa situazione, anche tra i giornalisti, cioè quella di chiamare corruzione cioè che è un finanziamento, anche se illecito - è il ragionamento - Tre quarti dei processi di Tangentopoli sono finiti in assoluzioni, talvolta stigmatizzando l’atteggiamento dei pm semplicemente perché la corruzione non c’era: i pm milanesi operavano contro il sistema politico in toto, non contro i singoli imputati».
E con il favore dei partiti stessi, in primis il Pds che venne coinvolto solo in minima parte nelle vicende. «Ranieri sulle vostre colonne ha affermato che il Pds era stato prono rispetto al giustizialismo. Ebbene, altro che prono, ne era stato protagonista - spiega Gargani - E anzi il giustizialismo gli permise poi di vincere una partita politica che non aveva mai vinto: sono contento che oggi si parli di ripristino dell’art.
68 perché se è vero che a volte c’è stata una certa difesa di classe è altrettanto vero che la stragrande maggioranza delle autorizzazioni a procedere noi le abbiamo date e che quando le abbiamo negate avevamo le nostre ragioni».
Certo oggi le cose sono molto cambiate, gran parte dei protagonisti di quella stagione non entrano più nel dibattito politico ma Gargani ragiona anche sull’attuale dibattito tra governo e magistratura. «L’articolo 68 venne modificato perché il Pds premeva, la DC non riusciva a difendersi e l’opinione pubblica batteva le mani a tutto quello che i pm dicevano - ricorda - Il clima oggi non è buono, io ero d’accordo con la divisione dei ruoli che non chiamo delle carriere ma oggi sembra una punizione nei confronti dei pm, così come la modifica dell’articolo 68 era visto come una punizione per la politica.
E ritengo il sorteggio del Csm invece uno schiaffo alla magistratura, per di più se riguarda anche i laici».
Leonardo Cecchi
Demolition
Cosa vi viene in mente quando vi dico "dolore e distruzione sono i loro secondi nomi"?
A metà degli anni 80 nel mondo del cinema faceva furore il genere azione e quello horror slasher. Prendendo spunto un pò dal film "Mad Max" (che aveva ispirato il look dei Road Warriors nella NWA) e un pò dalla violenza del nerboruto Jason Voorhees della saga di Venerdì 13, Randy Colley (lottatore membro del tag team dei Moondogs) ebbe l'idea di creare un team senza regole, duro, irriverente, con il volto pitturato ma anche nascosto da una maschera piena di borchie S&M, le stesse che avrebbe ornato l'attire dei due partner: stavano per nascere i Demolition.
L'idea era di farsi un repackaging insieme ad un altro wrestler, famoso sia negli States che in Giappone, l'uomo che si celava dietro la maschera di Masked Superstar, Bill Eadie.
Ma al loro debutto Vince McMahon dovette mischiare le carte, perché il volto di Colley era talmente riconoscibile che la folla incitava il suo nome con ironici "Moooondoooog" per tutto il tempo del match (una cosa forse più attinente ai giorni nostri!), per cui si rivolse ad un ex-NWA che interpretava un russo, Krusher Kruschev, ovvero Barry Darsow. I due finalmente trovarono una propria chimica, e con il nome di Ax e Smash fecero il loro debutto in WWF il 14 Febbraio 1987 a WWF Superstars (ma il match era stato registrato il 26 Gennaio). Un bel San Valentino, per le coppie davanti alla TV quel giorno!
Nonostante molti affermino che i Demolition furono una copia carbone dei Road Warriors, a differenza dei secondi (che puntavano molto sul fisico imponente e sulla brutalità), i Demolition erano più subdoli ed avevano un plus non da poco: sapevano lottare, essendo ambedue già abbastanza avvezzi all'arte del quadrato.
La scelta iniziale di affiancargli Luscious Johnny V fu ben presto cambiata sotto richiesta di Eadie, che richiese esplicitamente Mr.Fuji con loro, perché Valiant era troppo esuberante e decisamente poco azzeccato. La loro incredibile striscia di vittorie conquistò lentamente il pubblico della WWF, nonostante all'inizio fossero presentati come dei "cattivi". Per molto tempo, nonostante fossero presenza costante negli show della Federazione, non furono mai utilizzati a dovere fino a WrestleMania 4 (una curiosità: a Bruce Pritchard fu chiesto come mai alla prima Royal Rumble del 1988 fu fatto il match al meglio delle tre cadute tra gli Young Stallions e gli Islanders, invece di impiegare i Demolition che stavano vivendo un momento di grande popolarità, e la risposta di Bruce fu senza appello "non volevo far arrabbiare Haku!").
La gente però continuava a volere i Demolition e nonostante Vince avesse proposto i Powers of Pain (loro si spudorata copia dei Legion of Doom!) come beniamini del pubblico, a furor di popolo fu costretto a rovesciare i ruoli a Survivor Series 1988, facendo tradire a Fuji il suo team.
Ax e Smash erano veramente incredibili, e lo si può vedere anche dall'inizio della Rumble 1989, quando i due si scontrarono l'uno contro l'altro, dando prova di incredibile versatilità. Non solo, dettero anche testimonianza di potersela cavare con maestri della tecnica come Arn Anderson e Tully Blanchard e sono stati tra i pochi ad avere l'ammirazione e la fiducia di André the Giant, che accettò di lavorare - stanco e sempre con meno forze - con loro l'ultimo vero scontro in WWF, quando insieme ad Haku formavamo i Colossal Connection.
Al culmine del loro grande successo, un viaggio in Giappone per un evento interpromozionale tra la WWF e la AJPW causò quello che divenne il titanic della squadra: Eadie, probabilmente per uno shock anafilattico, si ammalò gravemente al cuore. Al suo ritorno negli States, McMahon approcciò Ax suggerendogli un nuovo ruolo da road agent e manager dei Demolition, introducendo un nuovo wrestler, Crush.
Per quel ruolo fu chiamato il wrestler indipendente The American Ninja, entrato in WWF grazie all'amicizia con Roddy Piper, e fu così che Brian Adams (il suo vero nome) si unì ai due, prendendo sempre più spesso il ruolo attivo al posto di Ax.
Ma nonostante ciò, dopo 3 titoli di coppia, l'idea di essere rimpiazzato iniziò ad andare sempre meno a genio al buon Eadie. Dopo le Series del 1990, l'ex-Masked Superstar decise di lasciare la compagnia per tentare nuovamente di tornare in azione, con il nome di Axis the Demolisher, una cosa che fece incavolare Vince McMahon, che intentò subito una causa per aver copiato la sua idea.
Darsow si riciclerà come Repo Man, ma senza successo (persino Dan Peterson non ci credeva ed ogni volta ai microfoni di Tele+2 ci informava, un pò deluso, che quello altri non era che Smash dei Demolition).
Crush ebbe una vita un pò più longeva, prima come "Hulk Hogan hawaiano" (una cosa a cui non ho mai veramente creduto), poi trasformandosi in un super cattivo nella scuderia di Mr.Fuji e Jim Cornette, per riciclarsi come leader di una gang di biker ed infine, nella WCW, come membro dei Kronik (dove fu anche campione di coppia).
Ma nel 2007, nel circuito indipendente, Ax e Smash riunirono le loro forze e per dieci anni (DIECI!) hanno lottato nuovamente in coppia, fino al loro mutuo ritiro nel 2017 e sempre in guerra legale per il diritto di usare il nome contro la WWE.
Da poco le cose sono cambiate: i due hanno firmato un contratto "da leggende" con Triple H e soci, e forse è arrivato anche per loro il momento della gloria.
In caso contrario, beh, come dice la loro bellissima theme song di Rick Derringer?
"Ti cercheranno e ti distruggeranno, corri e ti troveranno!"
Il Vostro Sempre (poco) Umile Maestro Zamo
#Demolition #Ax #Smash #Crush #MaskedSuperstar #80swrestling #90swrestling #anni80 #wrestling #sadomaso #maestrozamo
Salvo D'Acquisto
I tedeschi avevano rastrellato ventidue innocenti perché due dei loro soldati erano morti in un attentato: dieci italiani per ogni tedesco era la regola. Ma quella volta ne avevano buttati in mezzo due in più.
A tutti loro fecero scavare, anche a mani nude, le fosse dove li avrebbero gettati dopo l’esecuzione. La disperazione aveva colto tutti i prigionieri, perché la morte sembrava ormai inevitabile.
Ma d’un tratto, incredibilmente, vennero tutti rilasciati. Tutti tranne uno: il vicebrigadiere Salvo D’Acquisto.
Salvo aveva parlato con l’ufficiale tedesco in comando e si era preso la colpa dell’attentato, anche se non c’entrava niente. Sapeva che se i tedeschi avessero trovato il colpevole, non avrebbero potuto uccidere degli innocenti. E così fece: si prese lui la colpa.
I prigionieri rilasciati corsero subito via da quell’orrore. Ma uno di loro, il più giovane, Armando, indugiò per vedere cosa accadeva. Vide il plotone schierarsi di fronte a Salvo, in divisa. Sentì le sue ultime parole: “Viva l’Italia”. Poi la scarica di mitra.
Salvo d'Acquisto lo voglio ricordare anche oggi, raccontando la sua storia, perché ieri Papa Francesco ha deciso di avviare il processo di beatificazione di questo grande italiano.
Oggi più che mai, la sua memoria è da preservare. In tempi barbari come questi, di odio e di rancori, la sua memoria è importante.
Leonardo Cecchi
Coniglio Meloni paga le forze dell'ordine su
Com'era?
Ah sì, "funzioneranno".
Bene: sappiate che oggi il sindacato di polizia ha spedito una lettera al Governo dicendo che non sta pagando gli straordinari al personale di polizia lì stanziato. Da agosto, non da ieri.
Ritardi - dicono - che "sono scandalosamente gravi".
Ci sarebbe da ridere se non fosse una situazione drammatica a tutto tondo. Uno show pietoso e grottesco che ha reso la vicenda albanese una dispendiosa tragicommedia. E visto che ora questa tragicommedia, inizialmente immaginata per far fare consenso alla destra, non sta funzionando, iniziano a non pagare i lavoratori che ci avevano spedito per tenerla in piedi.
E meno male che loro sono dalla parte delle Forze dell'Ordine, eh.
Davvero ragazzi, mai viste situazioni simili. Forse neppure quando c'era Berlusconi al governo.
Leonardo Cecchi
Trump sei solo una merda!
Andata.
Dazi al 25% all'Europa, l'ha appena annunciato.
Al 25%, ripeto.
A rischio centinaia di migliaia di posti di lavoro solo in Italia. E in un'Europa già in ginocchio per una crescita azzerata e scelte ancora più sbagliate (tra le quali una politica monetaria a dir poco miope).
Complimenti a chi in questi mesi gli ha pure fatto da vassallo. A un genio in particolare che il giorno dopo la sua vittoria si è messo la cravatta identica alla sua per fargli da fanboy. Un genio che pesca i voti dagli imprenditori del Nord, i quali verranno messi al tappeto da dazi che martelleranno intere filiere.
Ma anche alla nostra Presidente che sperava in esenzioni. Eccole le esenzioni: ci esenta al 25%. L'avete applaudito, l'avete amato, l'avete idolatrato: ora ci farà vedere i sorci verdi. Complimenti vivissimi cari patrioti. Un'altra grande mossa.
Leonardo Cecchi
Salvini non capisce mai un cazzo!
"Questa è un'occasione storica e irrepetibile per l'Italia. Possiamo essere centrali, cosa che non siamo dai tempi di Berlusconi e di Craxi. Si tratta di cogliere le opportunità offerte da Trump".
Non stiamo sognando: Salvini l'ha appena dichiarato.
Trump mette dazi al 25% su un export, il nostro, che vale 67 miliardi e rotti. E il nostro Vicepremier commenta la cosa dicendo che questa è un'occasione irripetibile.
Io non so se se questo ci crede davvero (e allora saremmo al delirium tremens, roba da venire legati a una sedia) oppure se sta provando a fare come - qualcuno lo ricorderà - "Baghdad Bob/Comic Alì", il Ministro dell'Infomazione iracheno che quando i carri armati americani stavano entrando a Baghdad rilasciava dichiarazioni dicendo "stiamo vincendo noi, gli americani si sono arresi", e divenne un'icona comica in tutto il mondo.
In ogni caso, la situazione è gravissima.
Roma brucia e questi suonano la lira
Leonardo Cecchi .
mercoledì 26 febbraio 2025
MOBILITIAMOCI PER SALVARE MIGLIAIA DI ALBERI!
L' amministrazione comunale di centrosinistra di Civitavecchia dice si alla rimozione del " Bosco Enel" di Civitavecchia realizzato nel 2014 dall' ENEL con la consulenza dell' Universita' di Firenze per " compensare" le emissioni delle centrali termoelettriche locali e diventato un importante polmone verde in un territorio totalmente urbanizzato. Verra' sostituito, da quanto si sa, dall' ennesimo piazzale clima- alterante per il deposito di auto.
Un impianto di 37 ettari con migliaia di piante costato 20 milioni di euro, tra piantumazioni e cure post colturali. Lo stesso PD che tanto spinse per la sua realizzazione, in particolare con l' allora sindaco Tidei ( vedi articolo del 2013), ha detto di si allo spianamento dei 37 ettari di bosco.
Si e' proposto inoltre di " delocalizzarlo" ovvero di rimpiazzare gli oltre 11.000 alberi abbattuti con piantumazioni in citta', eppure tutti dovrebbero sapere che non c' e' acqua ne' risorse per innaffiare tante piante!
Un' assurdita' anche perche' il bosco ha assunto ormai importanza oltre che dal punto di vista ambientale, climatico, paesaggistico anche da quello faunistico, soprattutto durante le migrazioni.
Chiediamo ai comitati per la natura e gli alberi, alle associazioni ambientaliste, ai Verdi che sostengono le giunte di centrosinistra e ai cittadini non solo di Civitavecchia ma di tutto il Lazio, di dire NO a questa scelta sbagliata perche' perdere 37 ettari di bosco e' un danno ambientale, climatico e in termini di credibilita' sulle scelte di sostenibilita' per tutti.
A chi minimamente crede nel rispetto di natura e alberi chiedo di dare una mano ad iniziare dalla condivisione di questo post e magari dal cercare di coinvolgere associazioni, partiti, personalita'.
Grazie al nome di migliaia di alberi che stanno per essere sacrificati alla ennesima incongruenza consumistica.
Trovate altre evidenze su questo link a cura del Comitato Salviamo il Bosco di Civitavecchia.
https://www.youtube.com/watch?v=xVeg0ygJjfA
TAGLIARE PER CRESCERE: IL GENOCIDIO VERDE FIRMATO PALAZZO CHIGI
10/12/2023 SUL TAGLIO DEGLI ALBERI
TAGLIARE PER CRESCERE: IL GENOCIDIO VERDE FIRMATO PALAZZO CHIGI
Giorgia Meloni squarcia l'ultimo velo di protezione del nostro patrimonio arboreo e legalizza l'ecocidio, trasformando l'Italia in una segheria a cielo aperto. Con un colpo di penna chirurgico, nascosto tra le pieghe del "Decreto Asset", ha eliminato l'obbligo di autorizzazione paesaggistica per il taglio di alberi in aree di notevole interesse pubblico, compresi boschi, parchi, giardini e perfino gli alberi monumentali.
LO SMANTELLAMENTO SISTEMATICO DELLA TUTELA
La modifica all'articolo 149 del Codice dei beni culturali e del paesaggio permette ora di abbattere senza il controllo della Sovrintendenza alberi in:
- Luoghi di eccezionale bellezza naturale, inclusi gli alberi monumentali
- Ville, giardini e parchi di straordinaria bellezza
- Centri storici e punti panoramici
- Territori coperti da foreste e boschi, anche quelli danneggiati da incendi
Questa non è una semplice "semplificazione normativa" come la definisce Fratelli d'Italia, ma un deliberato assalto al patrimonio naturale italiano. L'obiettivo dichiarato? "Incentivare la filiera del legno" e "favorire il riposizionamento strategico delle aziende italiane rispetto alla concorrenza dei mercati esteri".
LE CRITICHE E LE CONTRADDIZIONI
Il GUFI (Gruppo Unitario per le Foreste Italiane) denuncia questa decisione come "totalmente anticostituzionale", in aperto contrasto con l'articolo 9 della Costituzione che tutela "l'ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni".
European Consumers APS evidenzia inoltre una "palese infrazione del diritto comunitario", in un momento in cui l'Italia deve già rispondere a contestazioni europee per violazioni alla Direttiva 92/43/CEE sulla conservazione degli habitat naturali.
IL PREZZO DELL'ABBATTIMENTO: ECOSISTEMI SACRIFICATI PER IL PROFITTO
Questa manovra contrasta apertamente con la Legge 10/2013 che tutela gli alberi monumentali, imponendo multe fino a 100.000 euro per l'abbattimento o danneggiamento di questi patrimoni naturali.
Il messaggio è chiaro: il valore economico del legno supera quello ecologico delle foreste. Gli 11 milioni di ettari di boschi italiani, il più vasto patrimonio culturale della nazione, sono ora esposti a un'ondata di tagli incontrollati che promette di trasformare il paesaggio italiano in un deserto verde.
La deregolamentazione avanza, mentre gli ultimi polmoni verdi del paese attendono la motosega.
Gli italiani? Muti e ignoranti, come da tradizione.
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Quanto piangono i lazziesi!
Lazio, con arbitri e Var è un dramma! Tra numeri impietosi e spiegazioni shock
Era l’estate del 2017, il Var stava per fare il proprio esordio in Italia e tutti guardavano alla tecnologia come a una promessa di giustizia, al mezzo che avrebbe - se non cancellato - quantomeno ridotto al minimo gli errori arbitrali. Spegnendo anche un certo senso di ingiustizia che da anni attanagliava il calcio italiano nel quale certe valutazioni errate sembravano andare sempre nella direzione favorevole di alcuni club e sfavorevole di altri. La stagione 2016/2017, quella della invereconda simulazione di Strootman nel derby di ritorno, doveva dunque essere l’ultima nella quale si sarebbe assistito a tali abbagli. E invece… Invece no. Perché poi è arrivata la stagione 2017/2018, quella del debutto del Var, appunto, che però ha portato con sé Lazio-Torino, il fallo di mano (non sanzionato) di Iago Falque e la conseguente ridicola espulsione di Immobile, il gol di mano di Cutrone in Milan-Lazio, il mancato rigore su Immobile in Cagliari-Lazio e una Champions sfumata anche per certe folli decisioni. E poi è arrivata la stagione scorsa con Di Bello in Lazio-Milan (tre rossi alla Lazio e mancato rigore su Castellanos) o Prontera in Salernitana-Lazio (niente rosso a Gyomber) e ancora Maresca in Lazio-Bologna (mancata espulsione di Fabbian) o Colombo con Mazzoleni al Var in Lazio-Juve (clamoroso rigore negato a Zaccagni per trattenuta di Bremer).
VAR NEMICO - Ma è in questa stagione che arbitri e Var stanno raggiungendo clamorose vette di non uniformità e di scelte surreali che vengono poi giustificate in modo quantomeno bislacco dai vertici dell’AIA in tv e non solo. Del resto i numeri sono lì a testimoniarlo e non si tratta di piangere per direzioni di gara normali (come accaduto di recente a un allenatore italiano in Europa), ma di prendere atto di statistiche certificate. La Lazio è la squadra con meno interventi favorevoli del Var: zero. Zero in 26 giornate di campionato e in due partite di Coppa Italia. A comandare la classifica di interventi pro da Lissone è la Roma con sette. Sette volte il Var ha richiamato l’arbitro di campo per correggere una decisione in favore dei giallorossi. Un brivido mai capitato a Baroni. E la classifica di interventi a sfavore da parte del Var? Lì la Lazio domina incontrastata a quota sette, mentre la Roma è sul fondo della classifica con zero interventi contro. Solo sfortuna quella laziale? Possibile, per carità. Ma è lecito che a Formello qualcuno cominci a nutrire dubbi e a sentirsi preso di mira, lecito che i tifosi laziali pensino che spesso gli arbitri valutino certi episodi applicando due pesi e due misure. Quanto visto ieri a San Siro del resto è emblematico.
CONTRO LA LOGICA - Il gol di Arnautovic che viene definito "regolare" da diversi ex arbitri e dalla stessa AIA, poiché il tiro dell’austriaco non sarebbe stato parabile da Mandas e che comunque De Vrij era troppo lontano dal portiere greco. Mandas che, parlano le immagini, deve spostarsi sulla propria destra, quindi allontanandosi dall’angolo dove si insacca il tiro, per provare a non essere impallato dall’olandese ex Lazio. Spiegazioni, quelle dell’AIA, che vanno contro le evidenza delle immagini, contro le evidenze della logica. Senza considerare la trattenuta di Dumfries su Rovella nella stessa azione, trattenuta per la quale proprio Rovella si vide annullare il suo primo gol laziale a Parma. E come non pensare al mancato rosso di Douglas Luiz in Juventus-Lazio (Var silente) e all'espulsione comminata invece a Marianucci per un calcetto di reazione su Gimenez in Empoli-Milan, decisione suggerita proprio dalla sala Var. E domenica, di fronte alla Lazio, ci sarà proprio il Milan. In attesa delle prossime curiose spiegazioni di Rocchi e compagnia.
NESSUNO TOCCHI L'A.N.P.I.
_*NESSUNO TOCCHI L'A.N.P.I.*_
Buona sera a tutt*, vi chiedo di vedere, ascoltare e DIFFONDERE questo video pubblicato dal professor Alessandro Barbero, con la richiesta di utilizzare tutti i vostri possibili contatti.
Il momento politico in cui viviamo richiede la massima attenzione, vogilanza e partecipazione da parte di tutti coloro che credono nei valori della democrazia e della libertà riconquistata per il nostro Paese grazie al sacrificio di tutte quelle donne e quegli uomini che parteciparono alla guerra di liberazione dall'occupazione nazi-fascista.
Buona visione e diffusione.
I soliti intrighi italiani
[22/1, 09:56]
Generale libico Najeem già rilasciato dall'Italia, era stato fermato a Torino. «Errore nelle procedure»
Accusato di stupri, omicidio e crimini contro l’umanità, era venuto per assistere a Juve-Milan
[22/1, 09:56] Anita Benassi: Non c'e' piu' legge!
Se non riusciamo a costruire una struttura organizzata contro il capitalismo ci sara' solo la barbarie
Ci vediamo al corteo per la Palestina dopo l'assemblea
del movimento per la rinascita comunista e buongiorno
Albanese censurata?
E anche un film sulla maledetta che é peggiore dei nazisti . .Dovremmo organizzare manifestazioni secondo l'insegnamento di Gandi e Capitini : Assolutamente facifiste contro gli israeliani che non si schierano dalla parte della salvezza del popolo palestinese e che non chiedono che il diritto dei palestinesi ad avere uno stato sia riconosciuto.
Tutto questo nei luoghi frequentati da queti nemici dell'umanita' Gandi e Capitini.ci hsnno insegnato che i loro metofi sono i piu' efficaci. Buongiorno
Leonardo Primus
La storia di Leonardo Primus, preside dell’istituto comprensivo 6 di Udine, racconta drammaticamente il clima plumbeo di caccia alle streghe in cui viviamo.
Primus è stato ufficialmente segnalato al ministro Valditara e ne è stato chiesto addirittura l’allontanamento dall’istruzione pubblica.
La sua “colpa”?
Aver espresso sui propri canali social personali, al di fuori di ogni sede scolastica, opinioni contro il governo Meloni, Salvini e l’eurodeputata leghista Anna Maria Cisint, la stessa che da sindaca di Monfalcone aveva lanciato una vera e propria crociata islamofoba anti-migranti.
O addirittura - apriti cielo - aver rimosso dai propri contatti ex (sottolineerei EX) studenti che avevano messo like a Meloni e Salvini.
E dunque? Ha fatto benissimo.
Ma tanto è bastato a questa destra, in particolare proprio a Cisint, per chiederne la testa.
Primus, prima ancora che un preside, è un libero cittadino con le proprie idee. E sulle sue pagine è o dovrebbe essere libero di esprimere, civilmente, il proprio pensiero, anche quando non piace al governo.
Proprio non riescono ad accettare alcuna forma di critica o dissenso.
L’idea di una scuola allineata al potere e i suoi insegnanti zittiti e ubbidienti è qualcosa che succedeva nel Ventennio, nelle dittature, non in una democrazia.
Solidarietà piena e totale a questo preside.
Sappia che in tanti sono dalla sua parte.
Lorenzo Tosa
Le stronzate di Putin su Facebook
I biscotti più costosi mai fabbricati da grano ucraino.
Alcune tracce si trovano conservate sottovuoto in qualche museo europeo dopo dieci, quando nel 2014 si distribuivano a quei decerebrati con cervello da badante ( senza offesa alle badanti ) durante il colpo di stato di Euromaidan, organizzato e finanziato dagli USA (hanno speso 5 miliardi fi dollari, lo ha affermato Trump stesso, dopo aver reso pubblici i documenti di USAID).
Qui l’allora sottosegretario di Stato Victoria Nuland distribuisce i biscottini ai decerebrati ucraini che stanno demolendo il loro Stato.
Questi coglioni pensavano che erano biscotti a gratis senza comprendere che dopo il colpo di Stato :
- getteranno il Paese nella guerra civile
- che presto sarà trasformata dagli occidentali nella guerra contro la Russia,
- che l’Ucraina perderà, strada facendo perdendo più di 20% io direi quasi 100% perché non può stare in piedi come paese. E’ sempre stata mantenuta ed era in povertà e corruzione assoluta.
- attualmente fallita economicamente e demograficamente (non esiste nemmeno) e qualcuno ( ci sono diversi attori ) dovrà prendersene carico
in cambio a dei propri territori più ricchi
- che più della metà della propria popolazione e’ persa o dispersa
- che, la legalità del proprio sistema statale non esiste chiunque uccide chiunque
- più di un milione dei propri militari per ora solo sono morti
- che Alla fine, perdenti e demoliti, ora si trovano a dover pagare agli USA il debito di 500 miliardi di dollari, che si estenderà per come minimo prossimi 100 anni.
Direi che i biscotti fatti d’oro costano meno
📚 CONSIGLIO DI LETTURA: "NEVE DI PRIMAVERA" DI YUKIO MISHIMA 🌸❄️
Amanti della cultura giapponese, oggi vi portiamo alla scoperta di un autentico capolavoro della letteratura nipponica: "Neve di primavera" di Yukio Mishima, primo volume della tetralogia "Il mare della fertilità".
Ambientato nel Giappone degli anni '10 del Novecento, durante il periodo Taishō, il romanzo ci immerge in un'epoca di profondi cambiamenti, in bilico tra la tradizione imperiale e la modernità occidentale.
Il giovane aristocratico Kiyoaki Matsugae vive un'esistenza divisa tra i valori tradizionali e le nuove influenze occidentali, quando un incontro con la nobile Satoko Ayakura cambierà il corso del suo destino in un Giappone che sta rapidamente trasformandosi.
📚 CURIOSITÀ:
- Mishima completò l'intera tetralogia il giorno stesso del suo drammatico suicidio rituale (seppuku) nel 1970
- Il titolo originale "Haru no Yuki" (春の雪) racchiude un paradosso tipicamente giapponese che riflette l'estetica del "mono no aware" - la struggente bellezza dell'impermanenza
- Il personaggio di Honda, amico del protagonista, attraverserà tutti e quattro i volumi della tetralogia come testimone di un ciclo di reincarnazioni
- Mishima scrisse gran parte dell'opera seguendo una rigorosa disciplina quotidiana: si alzava alle 5 del mattino e scriveva per diverse ore prima di dedicarsi al kendo e al body-building
- L'autore fu più volte candidato al Premio Nobel per la Letteratura
La prosa elegante e meticolosa di Mishima ci regala descrizioni affascinanti di cerimonie del tè, giardini zen e rituali aristocratici, mentre esplora il conflitto tra dovere sociale e desiderio individuale in una società in trasformazione.
👇 Avete già letto Mishima? Quali altri autori giapponesi amate? Condividete nei commenti!
#CulturaGiapponese #Mishima #LetteraturaGiapponese #NeveNellaPrimavera #IlMareDelleFertilità #ConsiglidiLettura #yukisogna #unmondomigliore
Yuki
Trump finirai all'ospizio
Churchill diceva che ogni tanto l’America si fa il bidet alla coscienza, ma l’acqua la fa bere a noi...
Mai concetto fu più azzeccato.
"ZELENSKY, PROSSIMO BIRILLO ABBATTUTO DALLA “GLASNOST TRUMPIANA”
La demolizione di Zelensky da parte del presidente degli Stati Uniti va letta in modo unitario dentro un fenomeno politico più vasto. Fa parte di quell'enorme apocalisse informativa che interpreto ormai con la categoria di "Glasnost trumpiana", che ha già puntato la prua contro tutti i costosissimi apparati USA di influenza mondiale basati sulle "bugie di Stato" (Big Pharma, servizi segreti, soft power, giornalismo, scelte militari). Per una marea di carriere e intere filiere la prospettiva immediata è di essere rase al suolo.
La classe dirigente raccolta intorno a Trump ha deciso una gigantesca operazione di verità: alla verità vuole far fare il suo corso come a un fiume rimasto per troppo tempo compresso in alvei artificiali. La pura verità – esposta come una Wikileaks statale - riesce a fungere da "pars destruens" epocale, da solvente universale inteso a fare a pezzi il sistema circolatorio del globalismo, che era ormai corrotto come la più potente delle mafie, totalitario nell'ispirazione e fermamente intenzionato a distruggere la Russia letteralmente "a ogni costo".
Leggo ancora pazzesche esaltazioni di Zelensky da parte di molte persone ancora prigioniere dello specchio deformante che nascondeva la crudissima verità esposta da Trump: la guerra ucraina è - fra le altre cose - una delle più vaste e criminali operazioni di riciclaggio di denaro mai viste. L'attore a suo tempo lanciato dal miliardario mafioso Kolomoisky è stato poi usato, remunerato e rivestito come avatar eroico da pupari stranieri che avevano già colonizzato l'Ucraina in combutta con gli iper-nazionalisti locali per fare di Kiev la piattaforma di sabotaggio permanente della pace e l'avamposto militare della russofobia occidentale.
Con il passare degli anni il "Laboratorio Ucraina" si è dimostrato essere l’officina di un progetto più vasto mirante a “ucrainizzare” l’Europa: quel che all’inizio si vedeva solo in Ucraina e in alcuni altri stati post-sovietici doveva poi estendersi come una metastasi politica a tutto il continente. Parlo di un sistema basato su un’intransigente politica anti-russa, sulla repressione violenta di qualsiasi formazione politica disposta a un buon rapporto con Mosca, sull’occupazione sistematica dei media e la creazione di un’intera rete di giornalisti e testate alle dipendenze dell’intelligence angloamericana, su apparati di censura animati da intenti di controllo totalitario, su una polarizzazione politica estrema disposta a sacrificare al riarmo ogni diritto sociale e ogni equilibrio economico. Un progetto che ora si staglia nitido nella sua essenza come una nuova prospettiva che tocca direttamente la vita di centinaia di milioni di persone, anche se la maggior parte deve ancora affrontare il terribile risveglio.
È molto curioso vedere tanti esponenti che definiscono “fascista” qualunque idea o personalità che non collimi con il progressismo post-obamiano ritrovarsi perfettamente organici a un regime transnazionale che “in nuce” è una «Operazione Barbarossa 2.0». E non è un caso che ci siano molte personalità tedesche ben coordinate con Londra a essere organiche a questo progetto di «sovversivismo dall’alto» su scala continentale, da Ursula Von Der Leyen, alla “Verde” Baerbock (che vuole dedicare in tempi rapidissimi 700 miliardi al riarmo) fino – udite udite – a Carola Rackete.
L’Amministrazione Trump ora devasta tutto quel che copriva questo congegno, che adesso si trova esposto come un imperatore nudo. Churchill diceva che ogni tanto l’America si fa il bidet alla coscienza, ma l’acqua la fa bere a noi. Lo schema si ripete anche in questo momento. Trump ha agio a dire: “ha stato Biden” e vuole sgravarsi delle gravissime responsabilità di Washington in questo sfacelo. Nella sua ottica, tutta la pessima immagine della “guerra civile” in seno alle élites occidentali può essere riassorbita, in funzione di un rimbalzo della potenza nordamericana da proiettare a fondo sulle corse pazze di questo secolo.
Trump, Vance, Musk & C. sgombrano il campo dai detriti per dedicarsi a nuove frontiere che genereranno altre tragedie e altre disuguaglianze. Le capiremo a fondo quando si bagneranno nel fiume della Storia. Nessuna cambiale in bianco a nessun potere imperiale. Impossibile però non vedere la portata delle novità.
Di certo l’Europa è già nella “modalità catastrofe”. Incredibile il panico dei vertici convocati da Macron. Ancora più incredibile il discorso con cui il sicario veloce dell’economia greca (e sicario lento dell’economia italiana) ora vuol trovare i fantastiliardi per la guerra, mentre dichiara all’Europarlamento: «Mi chiedete cosa è meglio fare ora? Io non ne ho idea, ma facciamo qualcosa.». Eh sì, il Sultano del Draghistan ha detto proprio così. Non ne ha idea, dice, non ha idea di che tipo di Stato potrebbe prendersi il compito, ma vuole bruciare pensioni, scuole e ospedali nelle fonderie dei nuovi missili.
E poi c’è Giuseppe Conte, il quale dichiara che «Trump, con ruvidezza, ha smascherato la propaganda bellicista dell'occidente. Ha detto quel che dicevamo da tre anni, cioè che sperare in una sconfitta militare della Russia era irrealistico.» No, Conte. Nel 2022 il tuo partito votava per la fornitura d’armi e partecipava allo show di Zelensky e attaccava me e pochi altri che votavamo contro e proponevamo un altro ruolo per la Repubblica italiana. Noi non aspettavamo Trump, per vedere le maschere già cadute. Ciò detto, il tempo dei trucchetti verbali è finito. Chi vuole davvero un popolo sovrano non ha più alibi."
Pino Cabras
Nazista come Netanyahu
Questa "strana" somiglianza con le SS della Germania nazista non puó essere negata a oltranza. È vero che gli esseri umani si rassegnano facilmente alla legge del più forte, ma è anche vero che tengono lunga memoria delle ingiustizie subite... e quindi, il sionismo che vuole incarnare "il movimento di liberazione nazionale e sociale del popolo ebraico" verrà ricordato nei secoli a venire per ciò che realmente è: un movimento fondato sulla colonizzazione, la pulizia etnica, la ghettizzazione e l'apartheid. Persino nelle parole dei loro esponenti di spicco non vi è alcun dubbio sulle reali intenzioni. Le parole ORRIBILI riportate qui sotto non si prestano ai fraintendimenti .
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"Durante un'intervista alla radio ultra-ortodossa israeliana "Kol BaRama”, domenica 23 febbraio il vicepresidente della Knesset israeliana Nissim Vaturi ha chiesto l'esecuzione di tutti gli adulti palestinesi a Gaza e la totale cancellazione del campo profughi di Jenin, in Cisgiordania.
Vaturi, esponente del partito Likud, ha proposto di separare donne e bambini dagli uomini a Gaza perchè "Chi è innocente a Gaza? Dobbiamo separare i bambini dalle donne e uccidere tutti gli adulti. Siamo stati troppo premurosi".
Già a novembre Vaturi 2024 aveva chiesto che Gaza venisse "bruciata subito", sostenendo che Israele era stato "troppo umano" nelle sue azioni.
L'uso di un linguaggio disumanizzante e incendiario da parte di numerosi politici israeliani per descrivere la popolazione palestinese non è una novità ma i discorsi sulla “cancellazione” della popolazione di Gaza, pulizia etnica e l’annientamento del territorio sono aumentati dsl 7 ottobre 2023. "
Da InsideOver
Trump fai sempre più schifo!
Trump: "Venderemo una carta d'oro. Hai una carta verde, questa è una carta d'oro. Metteremo un prezzo a quella carta di circa 5 milioni di dollari e questo ti darà i privilegi della carta verde, in più sarà una via per la cittadinanza e le persone ricche entreranno nel nostro paese".
🤡🤡
martedì 25 febbraio 2025
The Gangstas
Personaggi controversi nel mondo del wrestling ce ne sono sempre stati, ed in generale più o meno ogni performer del ring si porta dietro uno o più aneddoti su cui parlare e discutere.
Ma se vogliamo parlare di lottatori veramente al limite per causare un sacco di brusio intorno alle loro gesta, beh, allora non ci sono dubbi: New Jack e Mustafa Saed, i Gangstas, sono sicuramente al primo posto di un ideale "podio delle controversie"!
Da una parte abbiamo un nerboruto omone tutto muscoli, che parla poco e si nasconde dietro una bandana (solitamente nera) da cui spuntano due occhi minacciosi. Dall'altra, un ex-cacciatore di taglie, vissuto in quartieri tra i più pericolosi degli States e che ha fatto del proprio stile di wrestling estremo e violento una vera e propria filosofia di vita.
La loro origine viene datata al 1994, quando nella piccolissima federazione North Georgia Wrestling Alliance i due muovono i primi passi e conquistano presto le cinture di coppia della promotion. Ma si tratta di un trascorso breve, perché il fiuto di Jim Cornette li porta subito alla Smoky Mountain Wrestling (SMW), dove i due danno sfoggio del loro reale modo di essere.
La SMW aveva sede in Tennessee, nel profondo sud degli States, dove è risaputo che il razzismo ha ancora dei forti strascichi, figuriamoci trent'anni fa! Mustafa e Jack iniziano subito ad utilizzare la carte del politicamente scorretto, con epiteti razzisti e forzando la mano sul pubblico che non li vedeva come classici "heel" del pro wrestling, ma li odiava veramente con tutto il loro cuore. I Gangstas, in quel frangente, includono però non solo i due, ma anche il wrestler Killer Kyle ed un ragazzo che avrà una discreta fortuna nella WWF tra il 97 ed il 99, D'Lo Brown.
New Jack in particolare (ma va!) spinge l'acceleratore a tavoletta, sfruttando ad esempio il pestaggio del povero Rodney King, un tassista di Los Angeles, ad opera di alcuni membri del servizio d'ordine, e giocando la carta del razzismo nel loro violento scontro ai danni dei Rock 'n' Roll Express, a cui riuscirono a strappare anche i titoli di coppia.
La situazione nella SMW divenne talmente controversa e tesa (anche perché Jack e Mustafa non si facevano problemi ad offendere il pubblico in sala ed utilizzare la "parola con la N"), tanto che Cornette fu costretto a mettere un cartello prima dei loro promo per avvisare il pubblico a casa che le idee dei due ovviamente non riflettevano quelle della federazione.
La situazione si surriscaldò talmente tanto che spesso era possibile notare membri del KKK tra il pubblico, in attesa che i due finissero il match. New Jack, non nuovo a risse o pericoli, non si allarmò più di tanto, decidendo di entrare ed uscire dal ring con una pistola nascosta nel suo attire...
I numeri comunque premiavano il modo duro e crudo dei due, ma la felicità - se così si può dire - di Cornette fu interrotta quando Paul Heyman (sembra di nascosto) parlò con i due mentre erano sotto contratto con la SMW per traghettarli in un posto a loro più congeniale: la ECW. Questo smacco sarà alla base dell'astio che ancora oggi scorre tra Cornette ed Heyman.
E con il 1995 arrivò il debutto dei due nella federazione più estrema di America (almeno in quel periodo), che permise ai Gangstas di dare sfoggio della loro ferocia sul quadrato, con attrezzi ed oggetti di ogni tipo, al suono del miglior rap di quel periodo, il tutto condito da dei promo deliranti di New Jack che non risparmiava niente e nessuno.
A far loro da contraltare sia il team dei Public Enemy che quello degli Eliminators, quest'ultimi vittime anche per quanto riguarda i titoli di coppia della promotion, che furono vinti da Mustafa e Jack all'evento "The Doctor Is In" del 1996. Bisseranno questo successo l'anno dopo battendo una delle coppie più famose del wrestling di quel periodo, i Dudley Boyz.
Purtroppo Saed lasciò la federazione nel 98, per poi tornare subito dopo ed iniziare una rivalità con il vecchio compagno di coppia New Jack, nel frattempo divenuto pietra miliare della federazione di Paul Heyman.
I due ebbero poi vite separate, almeno per quanto riguarda il ring: New Jack, icona della ECW, ha lottato fino alle fine della promotion di Heyman e poi si è trasferito qua e là in ogni federazione indipendentemente, specie se violenta ed estrema, inanellando una serie di atti da codice penale di cui ho già parlato abbondantemente in altri post.
Mustafa avrà anche lui una discreta carriera, soprattutto in Porto Rico alla WWC.
I due riuniranno le forze in via eccezionale in due occasioni: la prima nel 2008, nella defunta XPW di Rob Black (quella che mescolava luci rosse a wrestling, altro ottimo "terreno fertile" per una personalità come la loro) ed infine allo speciale "Hardcore Justice" della TNA due anni dopo, dove però fecero solo una apparizione per combattere, ancora una volta, gli odiati Dudleyz (all'epoca sotto il nome di "Team 3D").
Non credo esisterà mai nella storia del wrestling un altro tag team come quello di Mustafa Saed e New Jack, anche perché i tempi sono cambiati e due pazzi scatenati come loro due sarebbe davvero difficile contenerli oggi.
Ma negli anni 90 era ancora possibile avere due lottatori hardcore, in TV, difendere OJ Simpson e battersi per questioni di uguglianza razziale... mentre nel frattempo con sedie e tavoli se le davano di santa ragione sul ring!
Il Vostro Sempre (poco) Umile Maestro Zamo
#Gangtas #NewJack #MustafaSaed #SMW #ECW #XPW #TNA #hardcorewrestling #wrestling #maestrozamo
Le cazzate della Santanché
Imbarazzante.
Oggi la difesa in Aula di Daniela Santanchè è davvero qualcosa che imbarazza.
Sta dicendo che la mozione di sfiducia contro di lei non sarebbe valida perché riferita a "fatti antecedenti al mio giuramento da ministro" e che la Costituzione è garantista. Dunque la sua, dice, sarebbe una battaglia collettiva.
Peccato che Daniela Santanchè sia "onorevole" da cinque legislature, non da ieri. E che quindi quel "servire con onore" avrebbe quindi dovuto metterlo in atto da anni, non solo da quando è Ministra. E peccato che la leader del suo partito con il garantismo della Costituzione faccia carta straccia, perché fino a quando è stata all'oppozione ha chiesto le dimissioni di tutte e di tutti sulla base spesso neppure di rinvi a giudizio, ma indagini o addirittura voci di corriodio.
Troppo comodo così.
Ma a questa statura politica, ormai lillipuziana, siamo purtroppo abituati.
Leonardo Cecchi
Salvini è un immenso coglione!
Matteo Salvini è riuscito nell’impresa all’apparenza impossibile di superare sé stesso.
Tutto nasce in una scuola elementare di Buccinasco (Milano) dove il sindaco ha regalato un libro di Walter Veltroni ai ragazzi.
Un libro a scuola: fatto già inconcepibile per il leghista medio.
Ma non basta, perché il libro in questione parla di Costituzione e - tenetevi forte - addirittura di un bambino coi tacchi.
Apriti cielo.
L’ineffabile Rossano Sasso (Lega) grida allo scandalo contro l’indottrinamento del gender nelle scuole e annuncia addirittura un’interrogazione parlamentare.
Salvini gli fa eco: “Fatto gravissimo”.
Peccato che il bambino in questione fosse nientemeno che il parlamentare comunista siciliano Pio La Torre, ucciso dalla mafia, e i tacchi erano quelli delle scarpe della zia, le uniche che la sua famiglia poteva permettersi per mandarlo a scuola.
Uno come Salvini dovrebbe semplicemente inchinarsi dinnanzi a un uomo straordinario come Pio La Torre, al suo esempio, al suo coraggio, alla sua storia.
E invece ha finito solo per rimediare l’ennesima figura barbina. Tra gli applausi degli analfascisti.
Faccia una cosa, Salvini.
Chieda immediatamente scusa alla famiglia di La Torre, al figlio Franco, alla scuola, a chi ha combattuto la mafia, mentre uomini ridicoli combattono la teoria del gender, cioè il nulla.
E sul nulla governano pure il Paese.
Lorenzo Tosa
Arrestato il deputato Castiglione
Il fatto che Giuseppe Castiglione, deputato regionale siciliano, sia stato arrestato nell'ambito di una operazione antimafia, non mi fa certo trasalire. Né mi fa trasalire il fatto che l'arrestato sia un esponente del partito di Lombardo, un partito presente nella maggioranza che appoggia il Presidente di quella Regione Schifani. I rapporti fra mafia e politica sono consolidati e hanno origini antichissime.
Origini antichissime e solide con un certo tipo di politica che guarda in maniera quasi esclusiva a destra. E i siciliani lo sanno perfettamente. Mi avrebbe fatto trasalire se fosse stato un esponente o militante del Movimento 5 Stelle, in quel caso sì, avrei fatto un balzo sulla sedia. Certo è solo un arresto, diranno quelli della sua parte politica. È "innocente fino alla sentenza definitiva" e, per la giurisdizione italiana lo è. E io spero, umanamente, che riesca a dimostrare la propria innocenza.
Non mi faranno trasalire quindi le levate di scudi a difesa del tipo, alle quali siamo ormai abituati. Mi farà trasalire e se venisse giudicato colpevole di ciò di cui lo si accusa, ancora di più, che fosse il Presidente della Commissione Antimafia siciliana. Il danno e la beffa uniti. Una sorta di legge del contrappasso nei confronti dei siciliani. Eh sì, perché chi si ostina a votare chi la Sicilia l'ha dissanguata e martirizzata durante decenni, un po' se lo merita.
Perché, vedete, i siciliani sanno cosa accade nella loro terra, chi sono e quali interessi rappresentano i candidati. Li conoscono uno ad uno. Conoscono i partiti, i rapporti di potere, economici sottostanti alla elezione di questo o quell'altro, eppure... Li votano. Non tutti ovviamente, ma la maggioranza. Facendo danno alla Regione, alla legalità, alla sua economia, agli imprenditori per bene e onesti. A quelli che si indignano e certa gente non la votano. E questo sì, mi fa trasalire.
Giancarlo Selmi
Il risultato di anni di trombe
Massimiliano Grasso:
MATRIX NON È UN FILM, È UN'INTRODUZIONE ai messaggi esoterici: "Il mondo che percepiamo è solo un'illusione, una prigione mentale che ci impedisce di scoprire il nostro vero potenziale." Questo film è uno specchio dell'umanità, una chiamata al risveglio spirituale e alla liberazione dalle nostre catene invisibili, Si basa su antichi concetti metafisici, da Platone (mito della caverna), ai testi sanscriti indù (bhagavad gita... isopanishad...) sull'illusione (Māyā), per immergersi in un'avventura che va oltre la semplice finzione. Matrix è piena di simboli esoterici e messaggi subliminali. Fin dall'inizio, la scelta tra la pillola rossa e quella blu è una prova iniziale. Questa scelta simboleggia il libero arbitrio in contrapposizione all'ignoranza volontaria (la pillola blu) o alla dolorosa accettazione della verità (la pillola rossa). Si tratta di un'iniziazione alla conoscenza superiore, in cui l'individuo rinuncia alle proprie certezze per abbracciare una realtà più ampia. QUESTA INIZIAZIONE AVVIENE IN MOLTE FASI:
1️⃣. Dubbio iniziale: come Neo, l'iniziato inizia a sentire che qualcosa non va. Il dubbio è l'inizio del risveglio spirituale. Carl Jung disse: “L’uomo non si illumina immaginando figure di luce, ma rendendo cosciente l’ombra”. "Questo dubbio è un invito a esplorare la tua ombra e ad affrontare le tue convinzioni limitanti.
2️⃣. Confrontarsi con la verità: l'iniziato scopre che il mondo materiale è solo una facciata. In Matrix, questa illusione è materializzata dalla matrice stessa, un programma progettato per tenere l'umanità sotto controllo.
3️⃣. Morte simbolica: quando Neo viene "disconnessa" dalla matrice, subisce una morte simbolica. Questo è un passaggio essenziale di ogni iniziazione: morire al vecchio sé per rinascere in uno stato di coscienza superiore. Joseph Campbell, in L'eroe dai mille volti, spiega: "L'iniziazione è una discesa nell'ignoto, dove il vecchio mondo viene distrutto affinché il nuovo possa emergere".
4️⃣. Padronanza del reale: Neo impara a manipolare le regole della matrice. Questa è la fase finale dell'iniziazione, in cui l'individuo realizza che la sua coscienza crea la sua realtà. LA MATRICE È UN'ILLUSIONE SPIRITUALE IN CUI TUTTI VIVIAMO... La matrice rappresenta un'illusione collettiva che ci impressiona. È la proiezione che la tecnologia e le idee degli altri creano intorno a noi. È il mondo che altri creano per renderci schiavi. Simboleggia convinzioni, paure e condizionamenti sociali che ci impediscono di raggiungere il nostro pieno potenziale. Questo concetto è già stato descritto dai filosofi gnostici quando parlavano del Demiurgo, un essere che tiene prigioniere le anime nel mondo materiale. Guardati intorno. Tutto è MATRICE. Questa è una realtà creata da qualcuno o da un gruppo di persone per tenerti schiavo. Uscire dalla matrice significa rompere queste illusioni. Ecco come il processo di iniziazione ci aiuta ad arrivarci: 👉 Conoscenza di sé: come afferma Socrate: "Conosci te stesso e conoscerai l'universo e gli dei". Comprendere che siamo creatori della realtà è il primo passo verso la liberazione. 👉 La trascendenza della paura: Morpheus spiega che la matrice funziona sfruttando la paura. Trascendendo questa emozione, l'interiorità si libera. 👉 Il risveglio della coscienza: uscire dalla matrice significa rendersi conto che non siamo i nostri pensieri, i nostri corpi o le nostre credenze. Siamo coscienze infinite. Come spiega Eckhart Tolle in Il potere del momento presente: "La vera libertà risiede nella comprensione che non sei la tua mente". In una scena cult, Morpheus dice a Neo (parafrasando): "La matrice è ovunque". È tutto intorno a noi. Anche adesso in questa stanza. Lo vedi quando guardi fuori dalla finestra o accendi la televisione. Lo senti quando vai al lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. Questo è il mondo che è stato messo davanti ai vostri occhi per impedirvi di vedere la verità." La verità è che anche noi viviamo in una matrice. Questa non è una simulazione al computer, ma una matrice mentale e spirituale plasmata da persone che dominano le nostre paure, convinzioni e condizionamenti. La scelta tra la pillola rossa o quella blu è la scelta che ci troviamo ad affrontare ogni giorno: addormentarci nel conforto dell'illusione o affrontare la verità. Perché....... Matrix
Massimiliano Grasso
Massimiliano Q Grasso