Il 5 maggio del 311 d.C. moriva l'imperatore Galerio a Serdica, l'attuale Sofia in Bulgaria. L'imperatore, che era stato Cesare di Diocleziano sotto la tetrarchia e poi era subentrato a lui come Augusto più anziano nel 305 d.C. (e aveva scelto come suo Cesare Massimino Daia, suo nipote), aveva alle spalle una lunga e vittoriosa carriera militare, avendo raccolto numerosi successi contro i sarmati, i bastarni e i sassainidi, cui infilisse una pesantissima sconfitta nel 298 d.C., conquistando perfino Ctesifonte e catturando mogli, sorelle e figli del re persiano Narsete, cui seguì una dura pace imposta da Diocleziano e Galerio.
Aveva dunque vendicato la sconfitta terribile di Valeriano e i romani avevano portato il confine fino a Nisibi, l'Armenia sarebbe diventato un protettorato romano e i romani avrebbero avuto il controllo delle satrapie tra il Tigri e l'Armenia.
La morte dell'Augusto sarebbe infine giunta per una cancrena alla gamba solo sei giorni dopo l'editto di Serdica, che dava ai cristiani libertà di culto, interrompendo dunque le feroci persecuzioni che aveva promosso negli anni precedenti insieme a Diocleziano.
Storie Romane
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