venerdì 3 giugno 2022

Mario Buda

 


MARIO BUDA, L’ATTENTATORE DI WALL STREET


New York, 16 settembre 1920. A mezzogiorno, un carro trainato da un cavallo esplose nei pressi del numero 23 di Wall Street, la celebre strada del più importante distretto finanziario del mondo, causando 38 morti, centinaia di feriti, di cui 143 in maniera grave o permanente. Le vittime furono prevalentemente fattorini, broker e impiegati di vario livello del settore. La deflagrazione causò oltre 2 milioni di dollari di danni (pari a 23 milioni di oggi) e costrinse il New York Stock Exchange a sospendere le operazioni per la giornata. I sospetti ricaddero subito sui circoli eversivi e anticapitalisti di ispirazione anarchica. Per anni, il BOI (un antenato dell’FBI) e le forze di polizia indagarono, ma non riuscirono mai a chiudere ufficialmente il caso. 


Ricerche dell’epoca e studi successivi indicano come colpevole l’anarchico italiano Mario Buda, noto anche come Mike Boda, appartenente al gruppo anarchico di Luigi Galleani. L’atto sarebbe stato una rappresaglia per l’arresto di Ferdinando Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti. Buda, molto legato ai due uomini, era già stato sospettato per altri attacchi terroristici, come quello a Milwaukee nel 1917. Prima di essere incriminato, però, l’uomo riuscì a fuggire dagli USA e a ritornare in Italia, dove si spense nel 1963.

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