lunedì 5 luglio 2021

Afghanistan: i talebani conquistano nuovi distretti nel Nord

 

La marcia dei talebani attraverso il territorio settentrionale dell’Afghanistan ha assunto nuovo slancio, durante la notte, con la cattura di diversi distretti abbandonati dalle forze afghane, alcune delle quali fuggite oltre il confine con il Tagikistan. Più di 300 soldati hanno attraversato la provincia di Badakhshan, mentre i combattenti talebani avanzavano verso il confine, ha reso noto il Comitato statale per la sicurezza nazionale del Tagikistan, domenica 4 luglio. La fuga è iniziata sabato intorno alle 18:30, ora locale. “Guidate dai principi dell’umanesimo e del buon vicinato”, le autorità tagike hanno permesso alle forze governative afghane in ritirata di entrare nel Paese, si legge nella dichiarazione rilasciata dal Comitato.

Da metà aprile, quando il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha annunciato la fine della guerra USA in Afghanistan e il ritiro dei suoi soldati, i talebani hanno acquistato un controllo notevole sul territorio nazionale. Le conquiste più significative sono state fatte nella parte settentrionale del Paese, una roccaforte tradizionale degli alleati statunitensi che avevano contribuito alla sconfitta dei talebani nel 2001. Ora il gruppo controlla circa un terzo di tutti i 421 distretti e centri distrettuali dell’Afghanistan.

Mohib-ul Rahman, membro del consiglio provinciale, ha affermato che i territori catturati nella provincia nord-orientale di Badakhshan, negli ultimi giorni, sono stati presi senza grande sforzo e per lo più senza combattere. Rahman ha osservato che i successi dei talebani sarebbero favoriti anche dal morale basso delle truppe, ormai in inferiorità numerica e prive di rifornimenti. “Sfortunatamente, la maggior parte dei distretti è stata lasciata ai talebani senza combattere”, ha chiarito Rahman. Negli ultimi tre giorni, 10 distretti sono caduti in mano ai talebani, 8 senza nemmeno uno scontro armato, ha aggiunto.

Centinaia di soldati, poliziotti e membri dei servizi segreti afghani hanno ceduto i loro avamposti militari e sono fuggiti nella capitale della provincia di Badakhshan, Faizabad. Anche domenica, mentre si stava svolgendo una riunione di sicurezza per tracciare il rafforzamento del perimetro intorno alla città, alcuni alti funzionari provinciali sono fuggiti verso Kabul.

A fine di giugno, il governo afghano ha resuscitato le milizie volontarie, conosciute tradizionalmente per la loro violenza brutale, nel tentativo di sostenere le forze afghane assediate. Rahman, tuttavia, ha affermato che molti dei combattenti nei distretti di Badakhshan hanno combattuto solo a metà.

Secondo quanto riferito domenica da funzionari governativi, i talebani hanno altresì catturato un distretto chiave nell’ex roccaforte di Kandahar dopo feroci combattimenti notturni con le forze afghane. La caduta del distretto di Panjwai, nella provincia meridionale di Kandahar, arriva appena due giorni dopo che le forze USA e NATO hanno lasciato la loro principale base aerea di Bagram, vicino a Kabul, da dove hanno condotto operazioni per 20 anni contro i talebani e i loro alleati di al-Qaeda. Nel corso degli anni, le forze talebane e afghane si sono regolarmente scontrate a Panjwai e nei dintorni, con il gruppo armato che mirava a impadronirsene data la sua vicinanza alla città di Kandahar, capoluogo di provincia. Il territorio è luogo di nascita dei talebani, che hanno continuato a governare l’Afghanistan fino a quando non sono stati rovesciati dall’intervento a guida statunitense, nel 2001. Il governatore del distretto di Panjwai, Hasti Mohammad, ha chiarito che le forze afgane e i talebani si sono scontrati durante la notte, causando il ritiro delle truppe governative dall’area. “I talebani hanno catturato il quartier generale della polizia distrettuale e l’edificio degli uffici del governatore”, ha detto Mohammad all’agenzia di stampa Agence France Presse. Il capo del consiglio provinciale di Kandahar, Sayed Jan Khakriwal, ha confermato la caduta di Panjwai, ma ha accusato le forze governative di essersi “ritirate intenzionalmente”.

Le aree nel Nord dell’Afghanistan, sotto il controllo dei talebani, sono sempre più strategiche e corrono lungo il confine tra il Paese e gli Stati dell’Asia centrale. Il mese scorso, il gruppo ha preso il controllo di Imam Sahib, una città nella provincia di Kunduz, di fronte all’Uzbekistan, e ha ottenuto il controllo di una rotta commerciale chiave. Le incursioni nel Badakhshan sono particolarmente significative in quanto si tratta della provincia natale dell’ex presidente Burhanuddin Rabbani, ucciso da un attentato nel 2011. L’uomo guidava anche il Jamiat-e-Islami dell’Afghanistan, che era il partito del famoso combattente anti-talebano Ahmad Shah Massoud, ucciso da un attentatore suicida due giorni prima degli attacchi dell’11 settembre, negli Stati Uniti. Il figlio di Burhanuddin, Salahuddin Rabbani, fa parte dell’attuale Alto Consiglio per la riconciliazione nazionale. 

Il Ministero dell’Interno ha rilasciato una dichiarazione in cui ha affermato che le sconfitte subite nel Nord sono temporanee, ma non ha specificato come le truppe ne avrebbero ripreso il controllo. Il portavoce dei talebani, Zabihullah Mujahid, ha confermato la caduta dei distretti e ha ribadito che la maggior parte di questi sono stati catturati senza combattere. 


Chiara Gentili

https://sicurezzainternazionale.luiss.it/2021/07/05/afghanistan-talebani-conquistano-nuovi-distretti-nel-nord/

Bush71 

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