Si è spento a 82 lo storico Nicola Tranfaglia. Nato, cresciuto e laureatosi a Napoli, la sua carriera accademica era decollata da Torino, grazie a un posto da ricercatore alla Fondazione Luigi Einaudi e al ruolo di assistente di Alessandro Galante Garrone, due tappe che lo avevano poi portato a diventare ordinario di Storia contemporanea e, più avanti, preside della facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Torino.
La vita di Nicola Tranfaglia è stata però caratterizzata da altre due grandi passioni. Quella per il giornalismo, che lo ha portato a scrivere su Repubblica e l'Espresso, a curare il volume "La Storia della stampa italiana" con Valerio Castronovo e a dirigere il Master in giornalismo di Torino. E quella per la politica, che lo ha visto iscriversi al Partito dei comunisti italiani nel 2004 e diventare deputato due anni più tardi.
"A Nicola Tranfaglia va senz’altro riconosciuto il ruolo eminente avuto sia in ambito accademico sia nel rapporto costante e fruttuoso con il contesto più ampio del dibattito storiografico, culturale e politico di quasi cinquant’anni", lo ricorda l'Università di Torino. Che ricorda: "E' stato il primo ad avviare un insegnamento di storia contemporanea a Torino nel momento in cui l’Università cercava di aprirsi ad un rinnovato rapporto con la società circostante e ad una più proficua sensibilità alle tematiche emerse dalla crisi politica e culturale degli ultimi anni ’60. Egli ha alimentato il suo impegno nell’insegnamento, rivolto nel corso degli anni a migliaia e migliaia di studenti e a un vasto numero di allievi, con una costante attività di ricerca".
Tranfaglia, sottolinea l'ateneo, "si è dedicato in primo luogo allo studio del fascismo non solo attraverso contributi di rilievo nazionale e internazionale – basti ricordare anche soltanto la raccolta di saggi "Dallo stato liberale al regime fascista" del ‘73, pietra miliare della storiografia sul tema -, ma sapendo anche esercitare uno stimolo costante all’avanzamento delle ricerche e del dibattito; gli studi sull’antifascismo con un’attenzione particolare ai fratelli Rosselli; quelli sull’Italia repubblicana con uno sguardo privilegiato alle vicende della politica nazionale, delle classi dirigenti, del Mezzogiorno e della mafia; e poi i lavori sulla storia della stampa e della magistratura, nei quali ha posto le basi per approcci in larga parte inediti in ambiti storiografici destinati poi a interessanti sviluppi".
A nome delle colleghe e dei colleghi del Dipartimento di Studi storici, lo ricorda il Direttore del dipartimento Gianluca Cuniberti: “Nicola Tranfaglia ha lasciato un segno importante e duraturo nell’ateneo torinese e nella facoltà di Lettere e filosofia: in primo luogo ha assunto la responsabilità del Dipartimento di Storia al momento della sua nascita e quindi del dottorato istituito nell’ambito delle discipline contemporaneistiche. E’ stato determinante per l’istituzione del primo corso di laurea specificamente dedicato agli studi storici. Con lo stesso spirito fattivo e innovatore, ha ricoperto per due mandati la carica di preside nella difficile fase della riforma dei corsi di studio, nonché quella di vicerettore delegato in particolare ai problemi della didattica e, più di recente, di direttore del master di giornalismo. Insieme all’intensa attività di ricerca e di impegno nella società questi tratti descrivono l’assoluto rilievo di Nicola Tranfaglia, della sua presenza vivace e propositiva nella vita dell’Università di Torino intesa come parte essenziale della realtà cittadina e nazionale”.
https://torino.repubblica.it/cronaca/2021/07/23/news/morto_storico_nicola_tranfaglia-311395092/
Dalema71
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