giovedì 27 febbraio 2014

In Uganda giornale pubblica 'black-list' di 200 gay

All'indomani della firma della legge anti-omosessuali


 Proteste contro la legge anti-gay

Un giornale dell'Uganda ha pubblicato una lista dei duecento "top gay" del Paese con nomi e cognomi. La lista è stata pubblicata in prima pagina con il titolo "Scoperti!" all'indomani della firma della legge anti-omosessuali da parte del presidente dell'Uganda. Oggi lo stesso presidente ha definito "disgustosi" gli omosessuali.
La lista include anche un prete cattolico, un cantante hip-hop e importanti attivisti omosessuali fra cui Pepe Julian Onziema il quale da tempo sostiene che la legge anti-gay potrebbe scatenare la violenza contro gli omosessuali. Pochissimi gay in Uganda fanno 'outing' e la pubblicazione della lista da parte del tabloid ricorda a molti una lista simile resa nota nel 2011 da un altro tabloid, poi chiuso, che chiedeva l'esecuzione dei gay. Un giudice ha poi condannato l'outing degli omosessuali, in un Paese dove già sono sottoposti a gravi discriminazioni, sostenendo che era pari ad una violazione della privacy. Subito dopo la pubblicazione di quella lista, l'attivista gay David Kato venne ucciso. Nel difendere la legge, che proibisce la promozione dell'omosessualità e rende obbligatoria la denuncia alla polizia di chi si professa gay, il presidente Museveni ha detto che la misura era necessaria in quanto l'Occidente stava promuovendo l'omosessualità in Africa.
Una forte condanna alla legge anti-gay è stata espressa dal segretario di Stato Usa John Kerry, il quale ha definito la firma da parte del presidente "un tragico giorno per l'Uganda e per tutti coloro ai quali stanno a cuore i diritti umani". Kerry ha avvertito che gli Usa potrebbero tagliare gli aiuti al Paese. "Ora che questa legge è stata emanata stiamo iniziando a rivedere i nostri rapporti con il governo dell'Uganda per assicurarci che le forme del nostro impegno, compresi i programmi di assistenza, sostengano le nostre politiche anti-discriminatorie e riflettano i nostri valori", ha detto Kerry.

(ANSA)

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