mercoledì 5 febbraio 2014

Il Movimento #Trieste Libera cosa pensa delle esternazioni pazzoidi di chi usa il suo nome sul web?

Dalla pagina Facebook ufficiale del Movimento Trieste Libera, ieri. 

Ormai una settimana fa abbiamo pubblicato un lungo articolo di inchiesta sul neoindipendentismo triestino. Non solo sull’organizzazione che afferma di rappresentarlo in toto, il Movimento Trieste Libera, ma sull’intrico di interessi, il groviglio di temi, il miscuglio di umori che il recente riaffiorare della tematica al tempo stesso rivela (a chi decide di analizzarla con serietà) e copre (a chi si accontenta della facciata).
L’idea di dedicare spazio a quel che sta succedendo a Trieste è stata di Wu Ming 1, che con quella città intrattiene da undici anni uno stretto rapporto. La sua compagna di vita è triestina (di Opicina/Opčine, per la precisione); insieme, e con la loro bimba, trascorrono a Trieste diversi mesi all’anno; WM1 ha studiato a fondo la storia della “Venezia Giulia” nel Novecento e ha dedicato alle vicende triestine tra 1918 e 1947 buona parte del suo ultimo libro,Point Lenana, scritto insieme a Roberto Santachiara.
Perché occuparsi del neoindipendentismo triestino?
Perché da tempo facciamo inchiesta sulle ambiguità e le aporie dei movimenti che si dicono “né di destra, né di sinistra”.
Perché quel che sta accadendo a Trieste riguarda tutti/e.
Perché di fronte a un movimento “né-né” con una base di massa che, come da manuale, nega ogni divisione interna alla società triestina (“siamo tutti triestini“, sfruttati e sfruttatori); che afferma di rappresentare TUTTA la cittadinanza e se uno non è d’accordo vuol dire che non è triestino ma un infiltrato in città al soldo di oscuri poteri; che vuole (o dice di volere) vedere riconosciuto il distacco dall’Italia di Trieste per trasformare quest’ultima in qualcosa che, più ne parlano, più somiglia a un paradiso fiscale per il capitalismo di rapina (una sorta di Singapore sull’Adriatico)…
…di fronte a tutto questo, secondo voi è saggio stare zitti?
No, non è saggio. E’ folle. Eppure i media nazionali non se ne stanno occupando. Silenzio assoluto. Come mai?
E come mai il quotidiano di Trieste, Il Piccolo, che in teoria “antipatizza” per le rivendicazioni di MTL, sembra aver deciso di non farsi troppe domande?
A questo proposito, oltre al link appena proposto, si veda questo tweet del vicedirettore del giornale:
  1. @albolivieri @abollis @p_possamai cosa ne pensate di quanto sta uscendo da non giornalisti su Mtl? Giuro che è vero interesse
@AlessandroMetz @albolivieri sacrosanto che ognuno scriva ciò che gli pare Noi continuamo con il nostro lavoro, giornalismo non romanzo ;-)
Ecco, proprio a causa di questo atteggiamento abbiamo deciso di muoverci noi.
L’articolo era firmato da Tuco, storico giapster triestino – anzi, goriziano che vive a Trieste da vent’anni -  che i nostri lettori conoscono bene.
Tuco, come molti commentatori su Giap e in giro per la rete, usa un nickname. In realtà, rispetto ad altri, ha qualche motivo in più per usarlo: in passato ha subito un’aggressione fascista, e dopo alcune discussioni on line qualcuno usò il suo nome e cognome cercando di procurargli problemi sul lavoro.
Tuco ha fatto inchiesta per diversi mesi. Lui per primo si è stupito di quanto materiale si trovasse in rete. Di fatto, tutto quel che ha trovato sta in rete. Bastava cercarlo.
L’articolo ha scatenato le ire di chi gestisce – li gestisce come gli pare? O prima di scrivere si consulta con il movimento? -  i profili ufficiali di Trieste Libera sui social network. Sempre firmandosi col nome dell’intero movimento, costui (o costoro) partecipa a flame su forum e blog cittadini, ed è anche intervenuto su GiapIn quest’ultima circostanza, come quasi sempre, la sua replica è stata risentita ed evasiva. Tuco l’ha puntualmente smontata.
Nel frattempo, dalla discussione (seguitissima) in calce al post sono emersi sempre più elementi.
Su FB, questa persona che si firma “Movimento Trieste Libera” ha manifestato sempre più nervosismo, si è appigliata all’uso di un nickname da parte di Tuco, ha sostenuto che non poteva essere un triestino… Insomma, tutto il solito repertorio del nemico-che-è-sempre-esterno, unità retorica basilare della mentalità di destra. Il Popolo è Uno, non ha divisioni al suo interno, nella società non c’è conflitto endogeno, il conflitto è opera di mestatori da fuori, lobby senza radici etc.
A un certo punto, a Mister “Movimento Trieste Libera” è partita una scheggia, come diciamo dalle nostri parti. Già aveva mostrato di non avere proprio capito chi e cosa siamo, ma quel che ha scritto su FB(vedi screenshot in testa al post) è andato oltre e ha scatenato ilarità di massa quando l’abbiamo linkato su Twitter.
«I “compagni” del blog wu ming (parola che significa”anonimo”, bello, vero?) vorrebbero sottoporci ad un interrogatorio, che neanche nei peggiori uffici della questura degli anni di piombo …
Sono diretti da una parte dei servizi e sono – loro si – assai ben foraggiati dall’area pd, la loro spedizione squadrista ad un nostro banchetto (nella quale hanno avuto la peggio) di ieri, fa parte di questa strategia concertata, sono furenti perchè loro, ben che vada, solidarizzano con 20 persone, compresi parenti stretti, nessun triestino, va sottolineato … la loro frustrazione sfocia in teorie super complottiste.
Trieste libera, per loro, sarebbe un super concentrato di loschi finanzieri (non divise grigie) internazionali, chiaramente sfruttatori del “loro” proletariato triestino, la loro idiozia fa passare il “piccolo” per l’Herald Tribune [...] »
Quindi noi
1) saremmo pagati dai servizi;
2) saremmo addirittura “ben foraggiati” dal PD (il partito che una volta definimmo “fossa di scolo di ogni vergogna” e a cui ogni tantodedichiamo affettuosi articoli come questo);
3) avremmo compiuto, nella giornata di sabato, una “spedizione squadrista” contro un banchetto di MTL, si suppone a Trieste (?!);
Dell’aspetto direttamente calunnioso di queste affermazioni il MTL risponderà politicamente e su altri terreni. Qui facciamo altre considerazioni.
WM1 leggeva queste portentose idiozie da Parigi, dove si trovava per lavoro, e mormorava tra sé e sé: “Minchia, il post di Tuco gli ha fatto ma-lis-si-mo…” Altri, su Twitter, commentavano: “Si vede che avete colto nel segno”.
Non contento, l’uomo che si arroga il diritto di esprimersi in rete a nome dell’intero Movimento Trieste Libera ha citato un passaggio del nostro romanzo del 2002, probabilmente trovato facendo su google la ricerca “Wu Ming Territorio Libero di Trieste” e del quale aveva letto solo le primissime pagine. Pagine dove un personaggio da noi ridicolizzato esprimeva un pensiero “italianissimo”:
«Ma leggete qui sotto cosa ne pensavano in tempi non sospetti a proposito del Territorio Libero di Trieste, dal loro libro intitolato “54″, chiaramente anonimo, libro che spiega molte cose a proposito del loro odio nei confronti dei Triestini [...]
“Le grandi potenze non volevano che i popoli della Venezia Giulia, d’Istria e di Dalmazia scegliessero liberamente il proprio destino, italiani tra gli italiani. Trieste era diventata un limbo, chiamato con sprezzo del ridicolo «Territorio libero». Né di qua né di là, né carne né pesce: la città e i territori a Nord assegnati al Governo militare alleato e denominati «zona A»; a Sud dei confini comunali, la «zona B», amministrata dalla Jugoslavia. L’umiliante imposizione era sancita dal cosiddetto «Trattato di pace» del ’47.
Ma la pace di chi?”»
A parte il non saper distinguere tra il pensiero di un personaggio e quello dell’autore;
a parte le cazzate sul romanzo “anonimo” (per trovare i nomi degli autori basta cercare “Wu Ming” e cliccare sul link che porta alla voce di Wikipedia, per dire);
a parte quanto appena detto, per sapere cosa si pensa dentro il collettivo Wu Ming della cosiddetta “italianità” di Trieste e della Venezia Giulia, sarebbe bastato leggere anche superficialmente una qualunque delle tante recensioni a Point Lenana immediatamente reperibili in rete.
Point Lenana, tra l’altro, è stato presentato a Trieste ben tre volte tra l’aprile e l’agosto 2013, sempre in occasioni partecipatissime, e l’ultima volta alla libreria In Der Tat, uno dei luoghi cittadini dove MTL lascia la sua pubblicistica.
Point Lenana alla In Der Tat
Notare la differenza: mentre noi abbiamo lasciato a chi si firma “Movimento Trieste Libera” pieno diritto di parola qui su Giap, il tipo ha iniziato subito a bannare dalla sua pagina FB quelli che cercavano di spiegargli il giganteschio granchio preso coram populo.
Sono tante le risposte a cui lo sfuggente gruppo dirigente del Movimento Trieste Libera non accetta di rispondere. E allora quelle che vogliamo fare adesso non le facciamo alla nuova, piccola “casta” che vuole rappresentare il neoindipendentismo triestino, ma a tutte le persone che legittimamente e in buona fede ripongono nel riconoscimento del TLT le speranze in una “ripartenza” economica e sociale della città.
Triestine e triestini:
1) La misteriosa “voce ufficiale” che interviene in rete a nome di tutto il movimento rappresenta davvero tutto il movimento? Si consulta con qualcuno prima di scrivere certe cose? Tutti gli iscritti al MTL pensano che noi siamo pagati dai servizi e ci attribuiscono quanto ci attribuisce questa persona?
2) Eravate al corrente di quanto sta emergendo sui vorticosi giri di valzer di un nutrito gruppo di dirigenti di MTL, ex-dirigenti, ex-compagni di strada dei dirigenti, tra affaristi improbabili, società di brokeraggio che partecipano a gare d’appalto sette anni dopo essersi sciolte, piste russe e kazake, Credit Est, non meglio precisati imprenditori che sostengono la causa, neonazisti, separatisti veneti che hanno la loro sede alla stessa via e numero civico di MTL?
3) C’è in seno al movimento conoscenza dei precedenti politici e affaristici di certi personaggi, ad esempio di alcuni dirigenti dell’ONG con sede a Londra che è diretta espressione di MTL?
4) Siete tutti d’accordo sulla più volte dichiarata “neutralità” del vostro gruppo dirigente rispetto alle idee e pratiche razziste e antisemite di un personaggio a cui MTL si è affidato per la battaglia sul piano legale?
5) Più in generale, pensate davvero che i triestini siano “tutti uguali”, o avete preso in considerazione l’ipotesi che qualche triestinissimo furbone stia manipolando per favorire i propri interessi il vostro desiderio di vedere rinascere Trieste?
Per ultima cosa, pubblichiamo qui, dandogli il posto d’onore, un commento giunto ieri sera e rimasto in moderazione. E’ firmato “Kshatriya“, parola sanscrita che significa “guerriero”. L’uso cialtronesco del sanscrito nella cultura Tradiz/Occult/Nazistoide è una costante almeno dai tempi di Julius Evola, che è un po’ il “nonno” di molti figuri che ritroviamo nel calderone di questi giorni. Buona lettura, e buona fortuna.
***
«gli antagonisti dovrebbero rendersi conto che il loro internazional-classismo è solo un figlio del mondialismo finanziario che ci opprime.
anche noi di destra non capivamo che il nostro nazionalismo era figlio della tirannide massonica che ha diviso il popolo triestino.
i triestini sono stati per quasi un millennio un popolo libero, prima indifeso, e poi, dopo la dedizione agli asburgo, parte dell’impero sovranazionale europeo che è stato anche l’ultimo sacro romano impero, erede dell’impero romano d’occidente.
per l’impero sovranazionale, e il proprio popolo che ne faceva parte, hanno combattuto e sono caduti i tanti triestini che saranno commemorati il 3 novembre
http://www.triestelibera.org/2013/10/3-novembre-2013-commemorazione-dei-caduti-e-combattenti-triestini-della-guerra-1914-1918/
allora come ora, essere contro l’europa dei banchieri non significa essere contro l’europa, ma per un’altra europa, composta da comunità di popolo e unita dall’idea sovranazionale che è stata a fondamento dell’impero.
‘tu ridi delle patrie, ridi delle nazioni!
sei tu la sola patria e non hai confini
uomini d’altre terre han te come bandiera
a renderci nemici non sarà certo una frontiera!
impero!’
le comunità di popolo e l’impero sovranazionale non sono nè di destra nè di sinistra perchè destra e sinistra sono state fatte nascere dai nazionalismi massonici per dividere i popoli al loro interno, tradendo anche l’originaria idea della massoneria che era sovranazionale.
triestini che erano di destra, come me, se ne sono resi conto, come altri triestini che erano di sinistra.
i promotori di destra di trieste pro patria e gli antagonisti di sinistra triestini dovrebbero capire che, attaccando trieste libera, combattono il popolo triestino facendo il gioco del nazionalismo degli stati artificiali e del mondialismo finanziario, l’uno funzionale all’altro, i cui interessi sono rappresentati in italia e a trieste dal sistema unico pdl + pd-l.»
APPENDICE
A proposito del fatto che ci pagherebbe il PD (partito-guida del governo contro il quale tifiamo asteroide), su Internazionale c’è un nostro nuovo articolo contro le basse intese e la “politica delle emozioni”.
AGGIORNAMENTO 22/10/2013, h. 8:30 am
Col favore della notte, il post che strillava accuse deliranti nei nostri confronti è stato rimosso dalla pagina Facebook di Movimento Trieste Libera.
Vuol dire che chi l’aveva scritto non rappresentava le posizioni del movimento?
Nella giornata di ieri, in calce a quel post, molte persone avevano contestato la versione fornita da MTL (o meglio, da chi su FB si firma “Movimento Trieste Libera”) della presunta aggressione subita sabato. Aggressione che, secondo alcuni, non sarebbe mai avvenuta, o meglio: sarebbe avvenuta a parti invertite. Tutto cancellato all’improvviso.
Qui su Giap non ci interessa scendere nello specifico dell’episodio, sono cose che verranno chiarite a Trieste. A noi interessa un altro aspetto della questione. Nel commento che ha lasciato qui sotto,Paolo G. Parovel, storico e giornalista molto vicino al Movimento Trieste Libera, ha scritto:
«Sono stato il primo ad intervenire da esterno sulle pagine Fb di Trieste Libera osservando che una o più persone stavano utilizzando arbitrariamente l’accesso di amministrazione delle pagine per pubblicare a nome di “Trieste Libera” sfoghi e commenti personali non firmati dai contenuti inaccettabili, e dannosissimi perché in questo modo venivano scambiati per espressioni ufficiali del Movimento contrastandone la linea e screditandolo. Al punto da far pensare che fossero scritte apposta.»
Anche nella discussione che potete leggere in calce, è più volte intervenuto un personaggio che si firma “Trieste Libera” e sembra esprimersi a nome del movimento.
Chi è questa persona? Prima di esprimersi sottopone le sue dichiarazioni al vaglio degli organi – che immaginiamo democratici – dell’organizzazione di cittadine e cittadini il cui nome adotta come nickname?
Costui – perché è un maschio, non si sono ancora viste donne tra gli esponenti di spicco di MTL – è un portavoce ufficiale?
I portavoce dei movimenti politici di solito si identificano con nome e cognome. Sono cariche riconosciute.
Davvero MTL pensa di poter rappresentare «la stragrande maggioranza dei triestini» (come recita la bio sul profilo Twitter ufficiale) continuando a comunicare in modi così opachi, se non oscuri? Le richieste di trasparenza sono destinate ad aumentare, se ne rendono conto?
Finché non si chiariscono questi punti, per noi l’utenza “Trieste Libera” che interviene su Giap è priva di credibilità e delegittimata a rappresentare in questa o altre sedi le posizioni ufficiali e condivise degli iscritti al MTL.
NEL FRATTEMPO…

Sclero

Poco dopo, hanno rimosso pure questo! :-) Consigliamo di fare lo screenshot di qualunque cosa scrivano.
AGGIORNAMENTO 24/10 h. 8:45 AM
Come vedrete leggendo la discussione, abbiamo più volte chiesto un chiarimento sulla rappresentatività di chi veniva qui a firmarsi col nome dell’intero movimento, oltreché una presa di distanza netta dalle calunnie, rimosse da Facebook ma non smentite pubblicamente.
Di fronte a tali richieste, l’individuo che si firma “Trieste Libera” ha continuato a svicolare e così, a un certo punto, abbiamo deciso di bannarlo. Non pubblicheremo più su Giap commenti di mister X che usano la sigla del movimento.
A quel punto, in coda di moderazione è apparso un commento firmato “MTL”, che conteneva questa similitudine fallace:
«Non siete interessati alla sostanza, al senso delle cose, bensi ai nomi e cognomi di chi scrive e determina le scelte per Trieste libera, è risibile e puerile la vostra versione secondo la quale “noi wuming possiamo nasconderci dietro a nomi cinesi, se lo fa Trieste libera, sono dei pazzi vigliacchi”, quando avremo la sensazione di non dover scusarci per essere “sfruttatori del popolo”, le cose, comunicativamente, tra noi, andranno assai meglio.»
Ehm, no, non ci siamo proprio.
Noi Wu Ming – come indicato sul nostro sito, su Wikipedia e in mille altri posti – siamo scrittori che adottano nomi d’arte e le cui identità anagrafiche sono note a lettori e addetti ai lavori, e in ogni caso reperibili a sforzo zero. Wu Ming 1 è all’anagrafe Roberto Bui; Wu Ming 2 è Giovanni Cattabriga; Wu Ming 3 è Luca Di Meo; Wu Ming 4 è Federico Guglielmi; Wu Ming 5 è Riccardo Pedrini. A richiesta, per prendere in giro i ciurlanti nel manico secondo i quali “ci nascondiamo”, forniamo su Twitter i nostri codici fiscali.
  1. @reppomanuno @Wu_Ming_Foundt Per questo ho riso di accusa non sapere. Ma chi twitta ora è un Anonimo Repetti: questo è twitter non un libro
@riotta chi twitta in qsto preciso istante si chiama Bui Roberto, cod. fisc. BUIRRT70D30G184E, nato il 30/04/1970. Ora ti senti meglio? :-)
Quanto a Tuco, è un privato cittadino che ha tutto il diritto di usare uno pseudonimo, e ha i suoi buoni motivi per farlo.
Il Movimento Trieste Libera, invece, è un’organizzazione politica con uno statuto, un organigramma e cariche precise, un soggetto collettivo pubblico sceso nell’agone politico con pretese di rappresentanza dei cittadini in ambiti pubblici ben identificati, compreso quello giuridico / giudiziario.
Se non capite la differenza da soli, siete messi male e date l’idea di avere qualcosa/qualcuno da nascondere.
Chi si firma col nome del movimento, in teoria, esprime la posizione ufficiale del movimento stesso sugli argomenti che affronta, e a rigore dovrebbe qualificarsi come portavoce. Invece voi usate firma e account ufficiali per sfoghi personali e stronzate che poi siete costretti a rimuovere, e addirittura litigate in pubblico su chi diavolo le abbia scritte. Anche ieri, su Facebook, Roberto Giurastantechiedeva conto di questo:

Giurastante, come già Parovel, si chiede chi si stia firmando "Movimento Trieste Libera" 
Giurastante, come già Parovel, si chiede chi si stia firmando “Movimento Trieste Libera”.

Poco dopo, scomparivano svariati commenti a firma “Movimento Trieste Libera”.
Poiché non sciogliete questa ambiguità, e vista la mancata presa di distanze dalle calunnie nei nostri confronti, non sbloccheremo nessun commento con la firma ufficiale, estesa o in sigla che sia. Gombac e Parovel xe vignui qua con nome e cognome, cocolo, fa anche ti cussi’, e te vedera’ che comunicativamente le robe tra de noi le ‘ndera’ mejo.
INFINE… (AGGIUNTA 27/10, h. 14:30)
Si scopre che il presunto… “aggressore” era un ragazzo di 18 anni, che ha sporto denuncia per essere stato picchiato da brutti ceffi, in presenza di testimoni, dopo che aveva criticato MTL nei pressi del loro banchetto. Attendiamo l’esito delle indagini e l’eventuale pubblicazione di altre testimonianze. Intanto ricordiamo come aveva presentato l’episodio il 20 ottobre scorso uno dei profili FB di MTL:
Aggressione futiz
Quest’immagine aveva come titolo «Trova le differenze». Beh, noi ne troviamo parecchie. Ne avremmo trovate parecchie anche se quella di MTL – o chi per esso, va sempre aggiunto – fosse stata l’unica versione sull’accaduto. Figurarsi adesso che ne è venuta fuori una completamente diversa, con tanto di denuncia in questura, dove gli aggressori sono loro…
Buona vita a tutte e tutti.

http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=14479

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