Si può dire tutto quello che si vuole di Volodymir Zelensky, ma il modo in cui stasera, senza mai alzare il tono né cedere a una provocazione, ha tenuto testa con la schiena dritta e con una dignità assoluta a un gangster urlante e minaccioso e al suo scagnozzo che cercavano in tutti i modo di umiliarlo, offenderlo, intimidirlo e infine strappargli una firma su un contratto capestro e unilaterale, beh, ecco, questo è quello che fa un leader, un politico degno di questo nome e il Presidente di un Paese occupato senza essersi mai inginocchiato né prima al tiranno russo né, men che meno, ora al multimiliardario americano.
Ed è qualcosa a cui, alle nostre latitudini di servi inginocchiati, adulatori e cheerleader c’eravamo anche dimenticati come fosse fatto.
Ognuno può pensare quello che vuole di Zelensky, anche criticarlo perché non è esente da critiche, ci mancherebbe.
Ma stasera, per il modo in cui ha tenuto la schiena dritta davanti all’aggressione in mondovisione dell’uomo più potente e pericoloso al mondo, non si può, proprio non si può non riconoscerne l’enorme dignità e non stare con la testa, con il cuore e pure con le viscere dalla parte di Volodymir Zelensky contro il nuovo padrone del mondo.
Qualcuno qui da noi prenda esempio.