La storia di Leonardo Primus, preside dell’istituto comprensivo 6 di Udine, racconta drammaticamente il clima plumbeo di caccia alle streghe in cui viviamo.
Primus è stato ufficialmente segnalato al ministro Valditara e ne è stato chiesto addirittura l’allontanamento dall’istruzione pubblica.
La sua “colpa”?
Aver espresso sui propri canali social personali, al di fuori di ogni sede scolastica, opinioni contro il governo Meloni, Salvini e l’eurodeputata leghista Anna Maria Cisint, la stessa che da sindaca di Monfalcone aveva lanciato una vera e propria crociata islamofoba anti-migranti.
O addirittura - apriti cielo - aver rimosso dai propri contatti ex (sottolineerei EX) studenti che avevano messo like a Meloni e Salvini.
E dunque? Ha fatto benissimo.
Ma tanto è bastato a questa destra, in particolare proprio a Cisint, per chiederne la testa.
Primus, prima ancora che un preside, è un libero cittadino con le proprie idee. E sulle sue pagine è o dovrebbe essere libero di esprimere, civilmente, il proprio pensiero, anche quando non piace al governo.
Proprio non riescono ad accettare alcuna forma di critica o dissenso.
L’idea di una scuola allineata al potere e i suoi insegnanti zittiti e ubbidienti è qualcosa che succedeva nel Ventennio, nelle dittature, non in una democrazia.
Solidarietà piena e totale a questo preside.
Sappia che in tanti sono dalla sua parte.
Lorenzo Tosa
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