mercoledì 19 febbraio 2025

È un governo eversivo e vigliacco

 


Gliele ha messe giù tutte. Nero su bianco.


Il direttore di “Fanpage”, nonché uno dei giornalisti spiati, Francesco Cancellato, si è rivolto direttamente a Giorgia Meloni con cinque punti precisissimi sul caso Paragon e altrettante domande su cui il governo si rifiuta di riferire in Parlamento e agli italiani.


“Primo: qual è la forza di polizia che ha in dotazione il software spia di Paragon? Da Israele ci fanno sapere che un contratto c’è, e che è stato interrotto al deflagrare dello scandalo, per violazioni nell’uso dello strumento. Dalle principali procure d’Italia e da tutte le forze di polizia (meno una) ci dicono che no, quel software non è in uso. E quando si chiede conto dell’ultima di queste forze di polizia, mettono il segreto di Stato. Applausi e sipario.


Secondo: come mai c’è tutto questo alone di mistero sulla penitenziaria, la forza di polizia che risponde al sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro e che, tra le altre cose, ha l’incarico di presidiare il centro di detenzione dei migranti da rimpatriare in Albania? Se la polizia penitenziaria non usa lo spyware di Paragon, perché non dirlo, come l’hanno detto polizia, carabinieri e guardia di finanza?


Terzo: come mai il dibattito deve spostarsi dal Parlamento al Copasir, dove le sedute si svolgono a porte chiuse? Davvero lo spionaggio di un giornalista e qualche attivista che il governo Meloni considera ostili è una questione tale da non poter essere discussa in Parlamento? Cosa c’è in gioco di tanto segreto da impedire una discussione pubblica? 


Quarto: cosa (o chi) sta proteggendo il governo mettendo il “segreto di Stato” sulla vicenda? Non gli spiati, che dall’esecutivo e dalla maggioranza che li sostiene non hanno ricevuto nessun attestato di solidarietà, ma solo silenzio, rimproveri e minacce. Se non gli spiati, speriamo almeno che con questa mossa il governo non intenda tutelare degli improvvidi spioni.


Quinto:  perché tutte le mezze verità e tutte le omissioni e tutti i misteri di questi giorni? Perché non dire subito che l’Italia utilizzava Paragon e ammetterlo solo dopo che l’azienda stessa faceva sapere di aver interrotto entrambi i contratti con l’Italia? Perché parlare sempre e solo del contratto tra Paragon e i servizi segreti, omettendo sistematicamente di dare qualsivoglia informazione sul presunto contratto in uso a una non meglio precisata forza di polizia? Perché parlare di contratto pienamente funzionante, salvo poi smentirsi e dire che è sospeso, nel giro di 24 ore?”


È tutto, esattamente, qui. 


E il silenzio del governo Meloni è di una gravità senza precedenti.

Lorenzo Tosa 

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