venerdì 21 febbraio 2025

132 mikioni di strinzate su Facebook

 #UE e #MEDIA: 132 milioni di "INCENTIVI" che nessuno può vedere


Ma guarda un po' cosa salta fuori dai cassetti di Bruxelles! Ben 132,82 milioni di euro distribuiti ai media in occasione delle elezioni europee del 2024.


E indovinate? Nessuno sa esattamente dove siano finiti questi soldi.


Parliamoci chiaro: quando un'istituzione pubblica come l'Unione Europea spende più di 130 milioni dei nostri soldi per "informare" sulla propria attività proprio durante la campagna elettorale, qualche domandina dovremmo farcela, no?


L'UE ha scelto come intermediario Havas Media France. Perfetto, ma poi? Chi ha ricevuto questi soldi? Quali testate? Con quali criteri? Silenzio totale. 


E quando qualcuno osa chiedere trasparenza, ecco la risposta pronta: "Ci sono clausole di riservatezza, non possiamo dire nulla." Scusate, ma stiamo parlando di fondi pubblici o del conto in banca personale di qualcuno?


Curioso che questa pioggia di denaro sia arrivata proprio in coincidenza con le elezioni europee. Ricordiamoci che stiamo parlando di cifre che potrebbero tenere in vita intere redazioni per anni. Difficile non chiedersi se questo non abbia influenzato in qualche modo la copertura mediatica del voto.


Il vero problema è che non sappiamo chi ha ricevuto cosa.


Immaginate di leggere un articolo entusiasta sulle politiche europee: è frutto di analisi indipendente o c'è dietro una fetta di quei 132 milioni? Senza trasparenza, il dubbio è legittimo.


Domande scomode (che meritano risposte)


- Perché tanta segretezza se tutto è stato fatto secondo le regole?

- Come può l'UE parlare di trasparenza quando nasconde informazioni così rilevanti?

- Quali criteri sono stati usati per scegliere i beneficiari?

- Chi garantisce che questi fondi non abbiano influenzato la linea editoriale delle testate coinvolte?


Chiosa finale:

Il Primo Ministro ungherese Viktor Orbán ha denunciato in un post  il trasferimento in Europa di numerose ONG legate alla rete globalista-liberale dopo le recenti restrizioni imposte negli Stati Uniti dal Presidente Donald Trump


Secondo il Primo Ministro, almeno 63 di queste organizzazioni stanno cercando finanziamenti da Bruxelles, presentandosi sotto la copertura di progetti per i diritti umani.

Stefano Becciolini

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